Libro vincitore del premio pulitzer 2019 per la narrativa. Un'opera immensa, un appassionato atto di resistenza e impegno, un inno d'amore alla letteratura, al potere delle storie, alla grandiosità della natura. «un romanzo dalla costruzione geniale, rigoglioso e ramificato come gli alberi di cui racconta: la meraviglia della loro interazione evoca quella degli uomini che vi vivono accanto. » - dalla motivazione della giuria del pulitzer patricia westerford - 'patty-la-pianta' - comincia a parlare all'età di tre anni. Quando finalmente le parole iniziano a fluire, assomigliano piuttosto a un farfugliare incomprensibile. L'unico che sembra capire il mondo di patricia, sin da piccola innamorata di qualsiasi cosa avesse dei ramoscelli, è suo padre - 'la sua aria e la sua acqua' - che la porta con sé nei viaggi attraverso i boschi e le foreste d'america, a scoprire la misteriosa e stupefacente varietà di alberi. Cresciuta, dottorata ribelle in botanica, patty-la-pianta fa una scoperta sensazionale che potrebbe rappresentare l'alfa e l'omega della natura, il disvelamento del mistero del mondo: il compimento di una vita spesa ad ascoltare e guardare gli alberi, sin dalla nascita. Ma in realtà questo è solo l'inizio. Intorno a patty-la-pianta si intrecciano i destini di nove indimenticabili personaggi che a poco a poco convergono in california dove una sequoia gigante rischia di essere abbattuta da uomini sordi e ciechi. Il sussurro del mondo è un'opera immensa, un appassionato atto di resistenza e impegno, un inno d'amore alla letteratura, al potere delle storie, alla grandiosità della natura.
Con l'intelligenza, lo spirito e la caustica ironia che gli sono inconfondibilmente propri, ian mcewan rende omaggio al genio di franz kafka e alla tradizione satirica inglese che ha in jonathan swift il suo piú eminente rappresentante. «un trionfo di comicità. Come si può restituire al ridicolo chi non ha rivali nel rendersi ridicolo da sé? Mcewan riesce nell'impresa con stile superbo e spassosa eleganza» - the observer jim sams si sveglia da sogni inquieti per ritrovarsi trasformato, dallo scarafaggio che era, in un essere umano. Nel corso della notte la creatura che fino al giorno prima sfrecciava tra mucchi di immondizia e canaline di scolo è diventata il piú importante leader politico del suo tempo: il primo ministro inglese. Tuttavia, forte della grande capacità di ogni scarafaggio di sopravvivere, jim sams si adatta rapidamente al nuovo corpo. In breve presiede le riunioni del consiglio dei ministri, dove si rende conto che gran parte del suo gabinetto ha subito la stessa sorte e che quegli scarafaggi trasformati in umani sono piú che disposti ad abbracciare le sue innovative idee di governo. I capi di stato stranieri sembrano sconcertati dalle mosse arroganti e avventate di jim sams, a eccezione del presidente degli stati uniti d'america, che lo appoggia con entusiasmo. Qualunque riferimento a fatti realmente accaduti e persone realmente esistenti non sembra da escludere. Con l'intelligenza, lo spirito e la caustica ironia che gli sono inconfondibilmente propri, ian mcewan rende omaggio al genio di franz kafka e alla tradizione satirica inglese che ha in jonathan swift il suo piú eminente rappresentante. Questa metamorfosi al contrario diventa una lente attraverso cui osservare un mondo ormai del tutto sottosopra. «il populismo – scrive mcewan nella postfazione – ignaro della sua stessa ignoranza, tra farfugliamenti di sangue e suolo, assurdi principî nativistici e drammatica indifferenza al problema dei cambiamenti climatici, potrebbe in futuro evocare altri mostri, alcuni dei quali assai piú violenti e nefasti perfino della brexit. Ma in ciascuna declinazione del mostro, a prosperare sarà sempre lo spirito dello scarafaggio. Tanto vale che impariamo a conoscerla bene, questa creatura, se vogliamo sconfiggerla. E io confido che ci riusciremo».
L'arte della gioia è un libro postumo: giaceva da vent'anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato dai principali editori italiani, venne stampato in pochi esemplari da stampa alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscí all'estero – in francia, germania e spagna – ricevette il giusto riconoscimento. Nel romanzo, tutto ruota intorno alla figura di modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana, una «carusa tosta» in cui si fondono carnalità e intelletto, che attraversa bufere storiche e tempeste sentimentali protetta da un infallibile talismano interiore: «l'arte della gioia». Modesta nasce il primo gennaio del 1900 in una casa povera, in una terra ancora piú povera. Ma fin dall'inizio è consapevole, con il corpo e con la mente, di essere destinata a una vita che va ben oltre i confini del suo villaggio e della sua condizione. Ancora ragazzina è mandata in un convento e da lí, alla morte della madre superiora che la proteggeva, in un palazzo di nobili. Qui il suo enorme talento e la sua intelligenza machiavellica, le permettono di controllare i cordoni della borsa di casa, e di convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza. Tutto ciò senza mai smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale, modesta attraversa la storia del novecento con quella forza che distingue ogni grande personaggio della letteratura universale.
Giulio angioni, antropologo dell'università di cagliari, è scrittore di romanzi e racconti, di ambientazione sarda, in cui ritorna una specie di malinconia delle origini, di inquietudine delle radici che si esprime anche in questo giallo: 'assandira', dal nome di un agriturismo, gestito da un figlio, ritornato con moglie da un emigrazione lontana, e da un padre pastore, meta di turisti in cerca di una teatrale e impudica ricostruzione dell'antica vita agropastorale, che viene dato alle fiamme per consumare un vero e proprio dramma di difesa identitaria, mostruosa mescolanza di moderno ed arcaico.
Di questo romanzo breve sulla mafia, apparso per la prima volta nel 1961, ha scritto leonardo sciascia: '. Ho impiegato addirittura un anno, da un'estate all'altra, per far più corto questo racconto. Ma il risultato cui questo mio lavoro di 'cavare' voleva giungere era rivolto più che a dare misura, essenzialità e ritmo, al racconto, a parare le eventuali e possibili intolleranze di coloro che dalla mia rappresentazione potessero ritenersi, più o meno direttamente, colpiti. Perché in italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invece che scherzare, si vuole fare sul serio'.
Nel 1995 l'autore vede intervistato in tv un suo vecchio professore di college con cui ha perso i contatti e che ha avuto influenza sulla sua vita. Le trasmissioni riscuotono un successo enorme e migliaia di persone gli scrivono per ricevere parole di saggezza e di conforto. Scosso, vergognandosi del proprio lungo silenzio, albom si decide infine ad andare a trovare l'anziano professore, ormai gravemente malato, per quattordici settimane. Insieme dibattono dei temi più vari: l'amore, il denaro, la morte, i valori, la famiglia, il perdono, e ogni volta l'autore esce arricchito da quelle chiacchierate illuminanti e rivelatrici.
Il quarto capitolo della saga dei cazalet dopo gli anni della leggerezza, il tempo dell'attesa e confusione. Un'appassionante cronaca familiare, un grande romanzo popolare adatto a un pubblico trasversale. «la scrittrice più interessante della sua generazione» - martin amis «i romanzi di jane howard sono panoramici, vasti, intriganti e generosi. Insegnando io stessa scrittura, non esiste autore che abbia consigliato più spesso» - hilary mantel luglio 1945. Allontanarsi si apre all'indomani della pace e quella che dipinge è una vera e propria diaspora familiare. La fine della guerra, attesa e sognata nei volumi precedenti, ora pone ognuno davanti a delle scelte: dopo la lunga convivenza forzata, è quasi fisiologica la spinta centrifuga che porta i membri della famiglia ad allontanarsi l'uno dall'altro. Questa dinamica riguarda soprattutto le coppie, che sembrano esplodere a seguito di una lunga compressione: nella disapprovazione generale della famiglia, edward lascia villy; rupert e zoe faticano a rimettere insieme il loro rapporto coniugale dopo la lunga separazione forzata; il matrimonio fra louise e michael si è ormai sfasciato completamente e anche l'allontanamento di raymond e jessica sembra irrimediabile. Viene inoltre a mancare un grande punto di riferimento per tutti: in questo quarto volume la famiglia sarà scossa dalla morte del generale.
«con 'lo scherzo', il 'tono' di kundera è già nato splendidamente: quel dono di unire la rabbia e il gioco, l'odio e la tenerezza, la solidità e il capriccio, la disperazione e la melodia, il nichilismo e il sogno. Quello che non finisce di avvincerci è la fluidità: il dono supremo del narratore. Questa fluidità nasce da una totale dedizione ed effusione del corpo, della mente e dell'anima: incanta e conquista il tempo, il tempo della narrazione e del mondo, dove si installa come signore; e di lì, dal cuore stesso del tempo, si rivolge ad ognuno di noi, come diceva tolstoj, per 'contagiarci', come se ciascuno di noi fosse il più fraterno dei complici». (pietro citati)
Nel 1995 l'autore vede intervistato in tv un suo vecchio professore di college con cui ha perso i contatti e che ha avuto influenza sulla sua vita. Le trasmissioni riscuotono un successo enorme e migliaia di persone gli scrivono per ricevere parole di saggezza e di conforto. Scosso, vergognandosi del proprio lungo silenzio, albom si decide infine ad andare a trovare l'anziano professore, ormai gravemente malato. Insieme dibattono dei temi più vari: l'amore, il denaro, la morte, i valori, la famiglia, il perdono, e ogni volta l'autore esce arricchito da quelle chiacchierate illuminanti e rivelatrici.
Nel 1995 l'autore vede intervistato in tv un suo vecchio professore di college con cui ha perso i contatti e che ha avuto influenza sulla sua vita. Le trasmissioni riscuotono un successo enorme e migliaia di persone gli scrivono per ricevere parole di saggezza e di conforto. Scosso, vergognandosi del proprio lungo silenzio, albom si decide infine ad andare a trovare l'anziano professore, ormai gravemente malato, per quattordici settimane. Insieme dibattono dei temi più vari: l'amore, il denaro, la morte, i valori, la famiglia, il perdono, e ogni volta l'autore esce arricchito da quelle chiacchierate illuminanti e rivelatrici.