Mater morbi. La madre di tutte le malattie. Non è forse questo l'incubo peggiore di ogni essere umano? Venire soffocato nelle lente spire di un calvario apparentemente senza fine. Nessuna concessione, c'è poco spazio per la pietà nel regno della sofferenza. È una porta spalancata sull'orrore, che dylan dog si trova a oltrepassare, quando un male oscuro comincia a divorarlo inesorabilmente, ora dopo ora, giorno dopo giorno, senza che nessuno possa salvarlo. Cosa fare quando il desiderio di morire annulla qualsiasi speranza? La risposta si trova in fondo al cuore stesso della sofferenza, un luogo pericoloso, a un passo dalla morte. Contiene l'episodio
Dylan dog, l'indagatore dell'incubo, un antieroe tormentato dai dubbi. Harlan draka, il dampyr, mezzo uomo e mezzo vampiro. Per la prima volta, fianco a fianco in una lunga avventura mozzafiato, con una missione comune: fermare l'orrore, a qualunque costo.
Dylan dog, l'indagatore dell'incubo, un antieroe tormentato dai dubbi. Harlan draka, il dampyr, mezzo uomo e mezzo vampiro. Per la prima volta, fianco a fianco in una lunga avventura mozzafiato, con una missione comune: fermare l'orrore, a qualunque costo!
È un mondo in cui hanno vinto loro. In cui le frontiere sono chiuse, perché gli immigrati vanno aiutati a casa loro. In cui nei cieli non volano più aerei, perché le scie chimiche ci avvelenano e perché, comunque, dove dovremmo andare? «la scienza è diventata un crimine. La vera medicina è stata bandita. Hanno vinto 'loro'. Ma una madre non si arrende. Non ancora. » una 'brava persona' è quella che rimane a casa sua a fare la sua parte. Un mondo dove gli insegnanti sono nemici del popolo, perché tramandano le nozioni sbagliate. Un mondo dove i panni si lavano con i sassi e dove gli organi di informazione non esistono più, perché mentono. Un nuovo medioevo culturale e sociale. L'oscurantismo. In questo scenario, la fine della ragione racconta la storia di una madre con un figlio malato, trattata come un'eretica, perché alla ricerca dei perduti 'bacini' (cioè, i vaccini).
«un inno all'avventura nella sua forma più pura. » - wired«ricordati questo, ragazzo. Le storie non sono mai stupide. Le storie sono tutto quello che abbiamo. Senza di loro. Noi siamo niente. »'che sia fatta l'avventura / senza ieri né domani / con la vita tra le mani / sempre pronti a battagliar. ' e non importa se l'eroe di questa avventura, visto da vicino, non è altro che un ragazzetto di nome stecco, alto come una pertica e magro come l'osso di un cane, che al suo fianco ha una montanara dai modi troppo duri e dalla testa troppo grande che tutti chiamano marta la brutta e che in questa avventura manco ci voleva entrare. E non importa se i loro gesti eroici e le loro battaglie più gloriose forse andrebbero chiamati guai. E che ne escono vivi più per caso o per fortuna che per la loro forza e abilità nel combattere. Quello che importa è che stecco ha un sogno: far parte della compagnia dei giovani avventurieri. A guidarla c'è il granduomo, un leggendario condottiero sempre accompagnato dal tenebroso incappucciato, il suo angelo della morte, e dalla centenaria nonna mannaia, il suo angelo custode. Stecco fantastica di sfidare con loro il destino, compiere eroiche gesta e conquistare fortuna e gloria. Desidera entrare nel mito, far parte delle storie, quelle raccontate all'infinito attorno ai fuochi, nelle notti buie e nei giorni di festa. Perché stecco sa bene che 'le storie sono tutto quello che abbiamo e senza di loro noi siamo niente'. Quello che ancora stecco non sa è che seppur raramente i sogni si avverano. E che spesso si rivelano incubi.