Dall'oceano pacifico all'oceano artico: 3000 chilometri a piedi e sugli sci nell'immensa alaska, nel buio della lunga notte artica. «anni fa un luogo speciale entrò per sempre nel mio cuore: l'arctic national wildlife refuge, uno degli ultimi paradisi terrestri a rischio di devastazione nel caso le trivelle petrolifere ottengano il via libera. Da allora continuo a tornare lassù: poiché ho compreso che sì, esistono il polo nord e il polo sud; e che esiste anche il polo del freddo in siberia. Ma quello che ho trovato all'estremo nordest dell'alaska non è l'oro, non sono le pellicce, non è niente che si possa sfruttare economicamente. Quello che ho scoperto quassù è il polo della bellezza. Un posto che ci restituisce il significato più profondo del nostro essere umani, un luogo dove il nostro spirito si rinnova anche se viviamo a migliaia di chilometri di distanza. Per il nostro bene e per il bene dei nostri figli è importante sapere che un refuge così ancora, anche se non si avrà occasione di andarci. » fra caribù, orsi grizzly, lupi, uccelli migratori, il bianco accecante della neve, il verde e il viola intenso dell'aurora, ario daniel zhoh descrive un viaggio ai limiti della purezza assoluta, in solitudine e in autosufficienza. Viaggio che non ha come obiettivo alcun record se non quello di offrire un piccolo contributo individuale alla causa di tutta l'umanità.
Dall'oceano pacifico all'oceano artico: 3000 chilometri a piedi e sugli sci nell'immensa alaska, nel buio della lunga notte artica. «anni fa un luogo speciale entrò per sempre nel mio cuore: l'arctic national wildlife refuge, uno degli ultimi paradisi terrestri a rischio di devastazione nel caso le trivelle petrolifere ottengano il via libera. Da allora continuo a tornare lassù: poiché ho compreso che sì, esistono il polo nord e il polo sud; e che esiste anche il polo del freddo in siberia. Ma quello che ho trovato all'estremo nordest dell'alaska non è l'oro, non sono le pellicce, non è niente che si possa sfruttare economicamente. Quello che ho scoperto quassù è il polo della bellezza. Un posto che ci restituisce il significato più profondo del nostro essere umani, un luogo dove il nostro spirito si rinnova anche se viviamo a migliaia di chilometri di distanza. Per il nostro bene e per il bene dei nostri figli è importante sapere che un refuge così ancora, anche se non si avrà occasione di andarci. » fra caribù, orsi grizzly, lupi, uccelli migratori, il bianco accecante della neve, il verde e il viola intenso dell'aurora, ario daniel zhoh descrive un viaggio ai limiti della purezza assoluta, in solitudine e in autosufficienza. Viaggio che non ha come obiettivo alcun record se non quello di offrire un piccolo contributo individuale alla causa di tutta l'umanità.