Graeme sims è un'autorità in materia di 'dog training' nel regno unito, dove si esibisce regolarmente con i suoi quindici esemplari per dimostrare l'efficacia del proprio metodo di addestramento. Chiunque assista a uno dei suoi show resta effettivamente stupefatto, perché sims riesce a gestirli tutti insieme contemporaneamente senza quasi proferire parola: ogni cane sa esattamente cosa fare e obbedisce a ogni comando come se gli leggesse nel pensiero, in una magica atmosfera di profonda comprensione e rispetto. In realtà questa totale devozione è il risultato del metodo illuminato di sims, basato sul principio che i cani non sono giocattoli, bambini o schiavi di nostra proprietà, ma vanno trattati da pari, e che solo così esseri umani e animali possono imparare a capire le esigenze reciproche. Passo dopo passo, sims illustra la sua tecnica del 'sussurrare ai cani' dimostrando, attraverso episodi autobiografici - a tratti molto commoventi - e alcuni casi capitatigli nel corso della sua lunga esperienza, come chiunque sia in grado di apprendere a comunicare correttamente con il proprio amico a quattro zampe. Al contempo, offre anche una serie di utilissimi consigli per aiutare a scegliere la razza più adatta alle nostre esigenze, per instaurare un rapporto di fiducia con l'animale che abbiamo scelto e per affrontare e risolvere le situazioni problematiche, per esempio con un cane difficile, nervoso o aggressivo.
Che differenza c'è tra kennedy e trump? E tra stalin e putin? Tra renzi e de gasperi? Tra mussolini e berlusconi? Tra hitler e grillo? Sotto ogni cielo, i popoli sono sempre stati affascinati dagli uomini soli al comando. Li invocano, li acclamano, salvo poi abbatterli e calpestarli. I grandi strateghi politici hanno la vista più lunga degli altri, ma spesso il delirio di onnipotenza li rende miopi e capaci di errori madornali che nessun altro farebbe. In
A quasi cinquant'anni dalla sua scomparsa don lorenzo milani, prete degli ultimi e straordinario italiano, tante volte rievocato ma spesso frainteso, non smette di interrogarci. Eraldo affinati ne ha raccolto la sfida esistenziale, ancora aperta e drammaticamente incompiuta, ripercorrendo le strade della sua avventura breve e fulminante: firenze, dove nacque da una ricca e colta famiglia con madre di origine ebraica, frequentò il seminario e morì fra le braccia dei suoi scolari; milano, luogo della formazione e della fallita vocazione pittorica; montespertoli, sullo sfondo della gigliola, la prestigiosa villa padronale; castiglioncello, sede delle mitiche vacanze estive; san donato di calenzano, che vide il giovane viceparroco in azione nella prima scuola popolare da lui fondata; barbiana,
Primo maggio 2011: il re del terrore è morto. Osama bin laden, l'uomo che per un decennio ha tenuto l'occidente nella morsa della paura, è stato ucciso. Per la prima volta la più importante ed eclatante operazione di intelligence degli ultimi anni viene raccontata attraverso le clamorose rivelazioni di uno dei diretti protagonisti, un ex appartenente al team six dei seal (le forze speciali della marina statunitense) che per primo ha fatto irruzione nell'ultimo rifugio di bin laden. Sotto lo pseudonimo di mark owen, l'autore ripercorre la sua esperienza nei corpi speciali, a cominciare dall'agognato ingresso nei seal, passando per il salvataggio del capitano richard phillips, rapito dai pirati somali nell'oceano indiano, fino alla guerra ai talebani sulle montagne afghane e all'assalto del compound di abbottabad, in pakistan, dove si nascondeva il leader di al qaeda. Per due settimane gli uomini della squadra vengono addestrati ad affrontare il compito più importante della loro vita: la caccia a bin laden, nell'operazione denominata lancia di nettuno. Per owen e i suoi compagni il successo della missione, oltre che dovuto alla partecipazione a centinaia di operazioni in tutto il globo, è frutto di anni di addestramento durissimo, teso a portare ai limiti massimi la resistenza psicofisica, una preparazione che consente loro di affrontare qualsiasi genere di evento e di imprevisto, qualsiasi tipologia di nemico. Il raid nel quartier generale segreto di bin laden è raccontato nei minimi dettagli.
Nell'italia del pieno rinascimento, alla metà del quattrocento, fra stati divisi da feroci rivalità e personaggi come cosimo de' medici a firenze, alfonso d'aragona a napoli, ludovico gonzaga a mantova, federico da montefeltro a urbino ed enea silvio piccolomini sul trono papale come pio ii, spicca la figura della signora di milano, bianca maria visconti (1425-68). Figlia del duca filippo maria e moglie del suo successore, il capitano di ventura francesco sforza, bianca maria diventa, grazie all'abilità e al senso pratico, una protagonista del suo tempo. È consigliera del marito, amministra lo stato quando francesco sforza è impegnato nelle frequentissime campagne militari, si impegna nelle opere di beneficenza e come patrona delle arti.
Per raccontare come vive un agente segreto, emilie randacio dà voce all'esperienza di marco bernardini, per molti anni all'interno del sisde con incarichi in america latina, nei balcani, in francia e in medio oriente. A partire dai primi tempi in autonomia operaia fino ai suoi incontri con arafat e fidel castro e all'affare telecom, bernardini vive in prima persona alcuni dei momenti più delicati della storia italiana contemporanea. E attraverso la sua testimonianza ci permette di ripercorrerli da una prospettiva ricca di sorprese.
Incoronato re a cinque anni, luigi xiv assunse il potere nel 1661, appena ventitreenne. Nel corso di un regno durato più di cinquant'anni, portò la francia a dominare la vita politica e culturale europea, disegnando il modello perfetto di monarchia assoluta. Amante di ogni espressione artistica, fu un generoso mecenate: aprì accademie, incoraggiò artisti, protesse intellettuali. Il suo capolavoro fu la splendida reggia di versailles, con i suoi meravigliosi giardini. Ma ci fu anche chi lo denigrò, imputandogli le troppe guerre e i disastri economici che avrebbero portato alla rivoluzione del 1789. In queste pagine guido gerosa traccia uno straordinario ritratto del re sole ricostruendo, oltre alla figura del più grande tra i sovrani francesi, un'intera epoca.
La morte del padre è l'evento che cambia il corso di un'esistenza. Quello che fa diventare grandi, fa decifrare il senso di una vita intera. Un percorso faticoso, raccontato senza sconti da flavio insinna, in un libro intimo e introspettivo. Rivolgendosi al padre in un corpo a corpo serrato, un mattatore della tv popolare illuminata dai grandi ascolti esplora il mondo in ombra dei sentimenti e del dolore, dei conflitti e dell'amore. E il padre di flavio diviene padre nostro. Suo e di tutti, nel corpo vivo delle parole. 'neanche con un morso all'orecchio' è un memoir sulla lunga adolescenza di un eterno peter pan (che a 45 anni vive ancora in casa con mamma e papà) costretto a diventare di botto responsabile. Sul conflitto tra il desiderio di entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel che costi. Un po' come un giovane holden, flavio insinna è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o di poter sbagliare nelle sue scelte di vita, di lavoro e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale, ereditato dalla figura paterna, e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e di costruito. Un sentimento del tutto originale per chi ha fatto della fiction il proprio mestiere. Sul filo della comicità, da attore consumato, insinna non si nega nessuna gag nella nostalgica rievocazione di ricordi autobiografici.
Incoronato re a cinque anni, luigi xiv assunse il potere nel 1661, appena ventitreenne. Nel corso di un regno durato più di cinquant'anni, portò la francia a dominare la vita politica e culturale europea, disegnando il modello perfetto di monarchia assoluta. Amante di ogni espressione artistica, fu un generoso mecenate: aprì accademie, incoraggiò artisti, protesse intellettuali. Il suo capolavoro fu la splendida reggia di versailles, con i suoi meravigliosi giardini. Ma ci fu anche chi lo denigrò, imputandogli le troppe guerre e i disastri economici che avrebbero portato alla rivoluzione del 1789. In queste pagine guido gerosa traccia uno straordinario ritratto del re sole ricostruendo, oltre alla figura del più grande tra i sovrani francesi, un'intera epoca.