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Classifica Libri CATEGORIA (E SOTTOCATEGORIE)
Classici, Poesia, Teatro E Critica

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Libri in questa classifica: 1073

Pagina 48 di 108

Posizione in classifica: 471

Autodifesa Di Caino

Andrea Camilleri

Classici, poesia, teatro e critica - Letteratura del teatro

Autodifesa Di Caino
Il 15 luglio 2019, alle terme di caracalla, andrea camilleri avrebbe dovuto interpretare il suo monologo autodifesa di caino. Un ritorno sul palcoscenico, dopo tiresia, atteso dal pubblico e fortemente voluto dallo scrittore. Caino: sapete qual è stato il mio vero errore? Quello di non essermi mai difeso, di non avere mai esposto le mie ragioni. Ma ora basta! Questa sera ho deciso di pronunciare la mia autodifesa, immaginando che davanti a me ci sia un'aula di tribunale e che voi, se vorrete ascoltarmi, siate i giurati. Andrea camilleri se ne è andato il 17 luglio, ci ha lasciato il suo scritto su caino che aveva completato e per il quale aveva immaginato tutto: la scena e gli intermezzi musicali, i filmati da proiettare sullo schermo, i testi da interpretare di persona e quelli da far recitare. È il primo libro che pubblichiamo dopo la sua morte, con grande commozione e rimpianto. L'autodifesa di caino è un testo potente, profondo; risponde alle incessanti domande sul bene e il male e affonda le sue radici nella sterminata cultura di camilleri, nella sua sensibilità letteraria, artistica, musicale, nella sua passione per il mito. Caino, il primo assassino della storia, l'emblema stesso del male, è chiamato a giudizio, camilleri vuole che siano i lettori ad emettere il verdetto, i testimoni a carico sono tanti, ma non mancano quelli che caino può convocare a suo sostegno. Ma sono soprattutto le parole di autodifesa dell'assassino di abele a fare il punto e fornirci una nuova versione dei fatti, la sua. Ricorda camilleri che «nella tradizione ebraica, e in parte anche in quella musulmana, esistono una miriade di controstorie che ci raccontano un caino molto diverso da quello della bibbia. In alcune di quelle antiche narrazioni lo scontro tra i due fratelli ne rovescia in qualche modo le posizioni». Camilleri continua a intessere la storia fornendo al lettore altri dati, altri elementi per giudicare, a mostrarci l'altra faccia di caino: «c'è tutta una parte del mito che è affascinante ma totalmente ignorata: è quella del caino fondatore di città, inventore dei pesi e delle misure, della lavorazione del ferro, ma soprattutto quella di caino inventore della musica; '…una volta che me ne stavo disteso in un canneto sentii il vento che entrava e usciva dai buchi delle canne producendo un rumore'». Ecco il flauto, ed ecco il primo tamburo ricavato da una pelle di capra… «ho finito. Non voglio che pronunciate il vostro verdetto ora. Riflettete su quanto vi ho raccontato questa sera e poi decidete da voi. Secondo coscienza».
Punteggio: 815
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 01/04/2024

Posizione in classifica: 472

I Russi Sono Matti
Corso Sintetico Di Letteratura Russa 1820 - 1991

Paolo Nori

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

I Russi Sono Matti<br>Corso Sintetico Di Letteratura Russa 1820 - 1991
Dopo quarant'anni di frequentazione, tra libri letti, amati e tradotti, paolo nori scrive il suo corso sintetico di letteratura russa, che di accademico ovviamente non ha nulla. «paolo nori ci fa viaggiare nella letteratura di un paese dove i personaggi dei romanzi sono diventati più veri dei loro autori» – il venerdì «e quando ho letto il primo romanzo russo che ho letto, delitto e castigo, quarant'anni fa, non era come giulio verne, a me piaceva molto anche giulio verne, non era come fitzgerald, a me piaceva molto anche fitzgerald, non era come sciascia, allora mi piaceva moltissimo sciascia, no: faceva più male. Per quello, credo, ho letto più libri scritti in russo che libri scritti in qualsiasi altra lingua, per il male. » esilarante e rocambolesco, sbilenco e a suo modo intimo, passa in rassegna le idiosincrasie e il genio dei grandi autori: da puskin che per primo e forse per caso abbandona l'aristocratico francese per scrivere «nella lingua dei servi della gleba», creando di fatto il romanzo russo, a erofeev che in piena dissoluzione dell'urss riempie di bestemmie un capitolo del suo mosca-petuški, mettendo però cortesemente in guardia le lettrici; da tolstoj che in una lettera dice di non poterne più di scrivere «la noiosa, la triviale anna karenina» a dostoevskij che si considera «un uomo felice che non ha l'aria contenta». Eppure se anche davvero i russi sono matti, hanno creato in appena due secoli una delle più grandi letterature mai esistite, capace di cogliere l'umorismo tragico dell'esistenza e di togliere l''imballaggio' alle parole, restituendo loro tutta la forza poetica perduta nell'uso, di cogliere l'intraducibile byt (diciamo per semplicità: la vita) nel suo farsi, di costruire romanzi pieni, come diceva un detrattore di puskin, di «scenette insignificanti da vite insignificanti», ma che forse proprio per questo ancora oggi ci sembrano più veri del vero.
Punteggio: 815
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 16/01/2021

Posizione in classifica: 473

Il Veliero Sul Tetto
Appunti Per Una Clausura

Paolo Rumiz

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Il Veliero Sul Tetto<br>Appunti Per Una Clausura
Paolo rumiz tiene un diario della clausura che entra sotto la pelle della cronaca, per restituirci il cuore di una grande mutazione, «al termine della quale non saremo più gli stessi». Nel vuoto della quarantena, la bora pulisce l'aria, il mondo è sfebbrato, respira. La casa miagola, geme, rimbomba come un pianoforte pieno di vento mentre la città stessa vibra come un sismografo su linee di faglia. E un mattino l'autore sale per una botola fin sul tetto, che diventa il suo veliero. Lì il suo sguardo si fa aeronautico, gli spalanca la visione della catastrofe e allo stesso tempo del potenziale di intelligenza e solidarietà che può ancora evitarla. Gli svela un'europa col fiato sospeso, dai villaggi irlandesi alle isole estreme delle cicladi, dalle valli più segrete dei carpazi al lento fluire della neva a pietroburgo. Milioni di persone che vegliano, incerte sul loro futuro. Gli affetti veri sono resi più vicini dalla forzata lontananza, e si scrive a chi si ama come soldati in trincea, mentre il virus accelera la presa d'atto di un processo che obbliga a riprogettare il proprio ruolo di cittadini in un mondo diverso. Della clausura rumiz tiene un diario che entra sotto la pelle della cronaca, per restituirci il cuore di una grande mutazione, «al termine della quale non saremo più gli stessi». Non è più tempo di guardarsi l'ombelico. Ora i narratori hanno una responsabilità enorme, devono offrire visione, prospettiva, consapevolezza, speranza. Ma non una speranza astratta, beota. No, quella vera, che nasce dal suo opposto, dal fondo della disperazione.
Punteggio: 806
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 02/09/2022

Posizione in classifica: 474

Il Libro Di Tutti I Libri

Roberto Calasso

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Il Libro Di Tutti I Libri
Questo libro racconta una storia che comincia prima di adamo e finisce dopo di noi, attraversando la bibbia da capo a fondo, come un mondo a sé. Dove un uomo, che si chiamava saul, può diventare il primo re di un popolo perché il padre lo aveva mandato a cercare certe asine smarrite. Dove la regina di un remoto regno africano guida per tre anni una carovana foltissima, composta da giovani e giovanette vestiti di porpora, nonché da animali e spezie in quantità, per rispondere all'invito del re di gerusalemme e porgli alcune domande. E dove un altro uomo, che si chiamava abramo, udì queste parole da una voce divina: «va' via dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre verso il paese che ti mostrerò». Parole che rintoccano in tutta la bibbia, storia di un distacco e di una promessa, seguiti da altri distacchi e nuove promesse. Il succedersi dei nomi e dei fatti è turbinoso, spesso sconvolgente. E ogni volta la grazia e la colpa, l'elezione e la condanna appaiono intessute nelle vite dei singoli e della loro stirpe.
Punteggio: 806
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/02/2025

Posizione in classifica: 475

Solo Bagaglio A Mano

Gabriele Romagnoli

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Solo Bagaglio A Mano
Non ingombrare, non essere ingombranti: è l'unica prospettiva che si possa contare fra quelle positive, efficaci, forse anche moralmente e politicamente buone. Gabriele romagnoli ha avuto modo di pensarci in corea, mentre era virtualmente morto, chiuso in una cassa di legno, per un bizzarro rito-esperimento. Nel silenzio claustrofobico di quella bara, con addosso solo una vestaglia senza tasche (perché, come si dice a napoli, 'l'ultimo vestito è senza tasche'), arrivano le storie, le riflessioni, i pensieri ossessivi che hanno a che fare con la moderazione. Il bagaglio a mano, per esempio. Un bagaglio che chiede l'indispensabile, e dunque, chiedendo di scegliere, mette in moto una critica del possibile. Un bagaglio che impone di selezionare un vestito multiuso, un accessorio funzionale, persino un colore non invadente. Il bagaglio del grande viaggiatore diventa metafora di un modello di esistenza che vede nel 'perdere' una forma di ricchezza, che sollecita l'affrancamento dai bisogni, che non teme la privazione del 'senza'. Anche di fronte alle più torve minacce del mondo, la leggerezza di sapersi slegato dalla dipendenza tutta occidentale della 'pesantezza' del corpo, e da ciò che a essa si accompagna, diventa un'ipotesi di salvezza. Viaggiare leggeri. Essere leggeri. Vivere leggeri. Gabriele romagnoli centra uno dei temi decisivi della società contemporanea e della sopravvivenza globale e scrive una delle sue opere più saporite, il racconto di una rinascita, di un risveglio.
Punteggio: 806
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 23/11/2022

Posizione in classifica: 476

In Sardegna Non Cè Il Mare

Marcello Fois

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

In Sardegna Non Cè Il Mare
La costa barbaricina rifiuta la condizione di 'caraibi del mediterraneo', che tanto piace ai tour operator improvvisati e ai turisti da gossip. Chi navigasse da posada ad arbataxlo capirebbe al volo. Chi passasse per mare dalla costa gallurese, quella dove è sempre estate, a quella barbaricina, dove le stagioni si alternano, vedrebbe a occhio nudo la differenza. È proprio l'inverno che dà alla barbagia quella profondità di territorio vivo, che fa la differenza per il viaggiatore rispetto al turista. Per un barbaricino l'inverno è quasi una condizione naturale. Certo, per chi è abituato a pensare alla sardegna smeraldizzata, può sembrare una stranezza pensare alla montagna, al clima alpino, al freddo secco, alla neve. Eppure basta voltarsi dal mare alla terra e si possono vedere le montagne che si gettano nell'acqua. Dentro a quelle montagne abita la sostanza di un territorio ancora sconosciuto.
Punteggio: 806
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 19/12/2024

Posizione in classifica: 477

Invito Alla Meraviglia
Per Un Incontro Ravvicinato Con La Scienza

Ian McEwan

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Invito Alla Meraviglia<br>Per Un Incontro Ravvicinato Con La Scienza
Curiosità, originalità, ispirazione: parole chiave per ogni romanziere. Ma non meno importanti per chi si occupa di scienze esatte. L'autore di sabato e solar, la ballata di adam henry e macchine come me esplora e celebra da tempo gli inediti punti di convergenza fra «due nobili e distinte forme di indagine sulla nostra condizione umana», la letteratura e la scienza. Questa volta ce li racconta in cinque saggi acuti e graffianti che ci invitano a trarre meraviglia e piacere anche dal fallimento, così da goderci il «sublime trionfo della creatività umana». Molti dei romanzi di ian mcewan, da sabato a solar fino a macchine come me, attingono a campi specialistici solitamente preclusi ai profani. Non vi è dunque da stupirsi se nei cinque saggi qui raccolti l'autore sceglie di sottolineare i punti di convergenza, anziché le discrepanze, fra due forme di indagine della realtà, la letteratura e la scienza, tradizionalmente ritenute distanti se non incompatibili. Se in l'originalità delle specie la connessione è individuata nel comune anelito alla priorità, in una tradizione parallela si evidenzia la necessità condivisa di un canone di riferimento. E in letteratura, scienza e natura umana è la relazione fra ciò che tutti gli esseri umani hanno in comune e ciò che li distingue, o più precisamente fra genetica e cultura, a fare da trait d'union fra i saperi. Il proliferare di credenze parascientifiche e parareligiose sul tempo dell'inizio e della fine, esplorate in blues della fine del mondo, dimostrerebbe una pulsione di collettività nelle cose ultime, ma è in definitiva all'io, con le sue infinite sfaccettature in ambito letterario e neuroscientifico, che tutto si riconduce. È la penna del grande romanziere a fare di una storia di scoperte scientifiche lunga due secoli, da darwin a dawkins, un «sublime trionfo della creatività umana».
Punteggio: 803
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 25/12/2024

Posizione in classifica: 478

Il Più E Il Meno

Erri De Luca

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Il Più E Il Meno
'il più e il meno sono segni della contabilità, della partita doppia dare/avere. Qui riguardano lo scorrere del tempo. Il più è già arrivato, era un vento di corsa alle spalle spingendo innanzi, sparecchiando tavole, sfrattando inquilini, stringendo appigli e libri. Il più è stato giovane e indurito come un callo. Il meno governa il presente e mantiene quello che dice. Il meno è sobrio, risoluto perché deve condurre fino in fondo. '
Punteggio: 803
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 19/03/2023

Posizione in classifica: 479

Senza Fine
La Meraviglia Dell'ultimo Amore

Gabriele Romagnoli

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Senza Fine<br>La Meraviglia Dell"ultimo Amore
Il primo amore è un mito, l'inizio dell'avventura, la prima della più lunga serie di incertezze che ci accompagneranno lungo il cammino, dando a ogni tratto il loro nome. L'ultimo amore è una possibile salvezza: riaccende la gioia, riscatta la sofferenza, dà un senso perfino agli errori precedenti. Non è finita finché ricomincia fiumi d'inchiostro hanno costruito la mitologia del primo amore, hanno raccontato l'inizio dell'avventura. Ma se il primo amore è «un universo, un enigma, un lungo aspettami e torno», è possibile raccontare l'approdo, la fine del viaggio, la certezza di essere «in un luogo da cui non vorrò andarmene al risveglio»? Gabriele romagnoli, che ci aveva mostrato la necessità di viaggiare leggeri, di non portare zavorre e di non essere zavorre, ora si cimenta con quello che apparentemente è il suo opposto: il desiderio di fermarsi, la certezza di non voler avere altro e di non voler essere altro. C'è tutto questo nell'ultimo amore: che sia una donna incontrata per caso o la riscoperta della donna che da sempre si ha accanto, che sia l'ultimo ballo di capodanno di zygmunt bauman e sua moglie alexandra, giganteschi nella loro titanica accettazione della perdita, gli ultimi amori hanno questo in comune, la consapevolezza di aver trovato nell'altro la certezza di quello che si è. E questo ritrovamento non è meno avventuroso dell'altro, del primo, perché «la vita è noiosa, ma il destino imprevedibile. Una scrive regole, l'altro mette in nota eccezioni. Poche, perché è pigro e perché non le meritiamo. È tutto già scritto, ineluttabile e barboso. Salvo che siamo ancora qui e possiamo giocarcela».
Punteggio: 803
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 10/03/2021

Posizione in classifica: 480

Il Peso Di Dio
Il Vangelo Di Lenny Belardo

Paolo Sorrentino

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Il Peso Di Dio<br>Il Vangelo Di Lenny Belardo
I discorsi, le massime, le preghiere, le iperboli di papa belardo e del cardinale voiello concentrati in uno smagliante, sovversivo «vangelo apocrifo». Dalle molte ore di narrazione di the young pope, che racconta il cammino di lenny belardo, eletto papa pio xiii, paolo sorrentino ha estratto il filo musicale di un libro autentico, da gustare in ogni pagina. In un testo breve, un mondo immenso. Parole del giovane papa, del suo segretario di stato e dei piú stretti comprimari. Parole che fanno ridere e pensare. A volte, mettono i brividi. Una sorpresa per chi ha già visto la serie tv, un meditato invito per tutti.
Punteggio: 803
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 10/06/2024

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