Giovanni è un bambino di palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio giovanni. Tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre e figlio esplorano palermo, e la storia di giovanni falcone, rievocata nei suoi momentichiave, s'intreccia al presente di una città che lotta per cambiare. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. Claudio stassi, nato e cresciuto a palermo, interpreta il romanzo di luigi cariando in un fumetto che è anche un viaggio nella sua città, dove i colori del presente s'incontrano con il bianco e nero del passato, per una storia di forte impegno civile. Età di lettura: da 8 anni.
Ora dimmi di te lettera a matilda è l'ultimo libro di andrea camilleri, pubblicato postumo nel 2021. Si tratta di una lettera indirizzata alla sua nipotina matilda, nata nel 2018, in cui lo scrittore siciliano le racconta la sua vita, le sue passioni, i suoi ricordi, i suoi libri più belli. Un testo intimo e commovente, in cui camilleri si rivela con sincerità e affetto, senza nascondere le sue fragilità e le sue speranze.
Il libro è un dono prezioso per la piccola matilda, ma anche per tutti i lettori che hanno amato le opere di camilleri, dal commissario montalbano al birraio di preston, dalla forma dell'acqua al re di girgenti. Un libro che ripercorre la storia personale e professionale di uno dei maestri della letteratura italiana, capace di creare personaggi indimenticabili e di mescolare sapientemente il siciliano con l'italiano.
Ora dimmi di te lettera a matilda è un libro breve ma intenso, che si legge con emozione e nostalgia. Un libro che ci fa sentire vicini a camilleri, che ci parla come a un amico, che ci invita a riflettere sul senso della vita e sul valore della cultura. Un libro che ci fa scoprire il lato più umano e autentico di uno scrittore geniale e generoso. Un libro da leggere e da regalare.
Jim morrison è uno dei rari personaggi-mito di cui più se ne spulcia la vita e più ne risplende la leggenda. Il re lucertola è stato e rimane trasgressivo, lirico, bello, perennemente giovane, e straordinariamente tutte queste cose insieme. Poeta maledetto, evangelista acido, ha invitato il suo pubblico a passare attraverso le porte della percezione a liberarsi dalla prigione del conformismo sociale e familiare e a cercare una coscienza nuova, più alta e consapevole. Questa biografia è un'occasione per vivere un lungo e intenso rapporto ravvicinato con l'angelo ribelle del rock e per compiere un viaggio emozionante negli ambienti più borderline di quegli anni.
Supremamente ottuso è per bernhard il mondo dei premi letterari, di cui traccia un ritratto insieme crudele e divertentissimo, senza risparmiare frecciate a nessuno, neanche a se stesso: 'tutto era repellente, ma più repellente di tutto trovavo me stesso' dice a proposito del premio franz theodor csokor. Al grottesco balletto prendono parte stolidi largitori e beneficati vanesi; ministre che russano durante i panegirici per poi risvegliarsi di botto sbraitando imperiose: 'ma dove si è cacciato il nostro scrittorello? '; conferitori di attestati e di prebende che, scambiando il sesso dei poeti laureandi, parlano con disinvoltura della 'signora bernhard'; politici opportunisti e di abissale ignoranza preoccupati solo di fare passerella; giurie letterarie insipienti ma ben liete di trasferirsi, spesate di tutto, nei migliori alberghi e ristoranti; finanziatori che con un esborso spudoratamente basso si assicurano pubblicità a buon mercato e una fama di generosi mecenati; e grossolani esponenti dell'industria che presentandolo parlano diffusamente dello 'straniero nato in olanda', il quale però 'già da qualche tempo vive tra noi', e al quale attribuiscono senza fare una piega un fantomatico romanzo ambientato in un'isola del sud. 'se qualcuno offre del denaro vuol dire che ne ha ed è giusto alleggerirlo' pensa tuttavia bernhard, e non nega affatto di averlo speso volentieri, soprattutto se gli ha dato l'occasione per comprarsi finalmente una triumph herald.
Patrimonio d'arte, di storia e di cultura, venezia è una città il cui splendore è l'espressione di un grande passato. Alvise zorzi interpreta il destino del 'piccolo popolo' di pescatori, tessitori e marinai che cercarono sulle isole anfibie un luogo di sopravvivenza e seppero poi trasformare un territorio di sabbie e canneti in una sfavillante città di palazzi, chiese, teatri e piazze. E il ritratto che delinea della sua città, a partire dal 25 marzo 421, data leggendaria della fondazione, fino al 17 ottobre 1797, giorno in cui il trattato di campoformio sancì la fine della serenissima, è un documento in cui si rintracciano i fatti noti o sconosciuti, i trionfi, le sconfitte, l'apoteosi e la decandenza.
Roald dahl ci avverte di non credere ai cattivi delle fiabe, e ci fornisce i mezzi per smascherare i cattivi della vita. «il pifferaio magico dell'era moderna» – the times dahl fu un bambino buono, attaccatissimo alla sua mamma, cui scrisse una lettera alla settimana. Fu un bambino ingenuo e credulone, sia quando gli raccontarono che la liquirizia era fatta di sangue di topo pressato che quando gli dissero che ci si poteva ammalare di appendicite inghiottendo un pelo di spazzolino da denti. L'unico dispetto lo fece alle spalle di un'orrenda venditrice di dolci, una specie di sporcella: le mise un topo morto in un barattolo di caramelle e per questo venne picchiato la prima volta. I ricordi d'infanzia di dahl sono costellati da continue frustate e da terribili prepotenze sui bambini da parte degli adulti. No, dahl non ha avuto bisogno di inventare i giganti crudeli, né la spezzindue, né la nonna maligna della 'magica medicina'.
Per molti aspetti il giappone di oggi somiglia alla svizzera: due paesi nei quali tutto, dai treni alle poste, dagli alberghi ai negozi, dalle fabbriche, alle banche, alle università, funziona come un'orologeria mirabilmente oliata, che non conosce inceppi. Resta solo una grossa differenza: che la svizzera non offre misteri, mentre il giappone è misteriosissimo. In un certo senso il giappone guerresco e aggressivo degli anni trenta e quaranta era abbastanza trasparente e comprensibile; ma i giapponesi dei giorni nostri, i quali, dopo essere rimasti stesi a terra nel '45, finiscono in meno di mezzo secolo per costruire una delle maggiori potenze industriali, commerciali e finanziarie del globo, pur non vantando il possesso di vasti territori né avendo a disposizione materie prime - ecco qualcosa che sfiora l'enigma, cha ha sapore di magia e d'occulto! Soprattutto quando vediamo che gli artefici della straordinaria cavalcata ci si presentano in genere come individui anonimi, confusi nella folla con un fare spesso impacciato. Cosa li anima? Quali sono i loro segreti? Come conoscerli davvero? Come capirli? L'asse portante del libro è costituito dal racconto di una lunga e lenta peregrinazione attraverso il giappone, effettuata in macchina a metà degli anni cinquanta, in compagnia di giapponesi e di stranieri.
Pista nera è uno dei libri più belli di antonio manzini, il secondo della serie dedicata al vicequestore rocco schiavone. Ambientato nella fredda e nevosa aosta, il romanzo mescola sapientemente giallo, noir e umorismo, regalando al lettore una storia avvincente e coinvolgente.
Rocco schiavone è un personaggio fuori dagli schemi, un poliziotto romano trasferito in valle d'aosta per una punizione disciplinare. Anticonformista, cinico, irriverente e tormentato dal passato, rocco deve indagare sull'omicidio di una giovane donna, trovata morta sulle piste da sci con una sciarpina rossa intorno al collo. Tra falsi indizi, depistaggi e colpi di scena, rocco dovrà fare i conti anche con i suoi problemi personali, tra cui la relazione clandestina con la moglie del suo migliore amico e le minacce di un boss della malavita.
Pista nera è un libro che si legge d'un fiato, grazie alla scrittura fluida e incisiva di manzini e alla sua capacità di creare dialoghi brillanti e situazioni esilaranti. Il ritratto di rocco schiavone è quello di un eroe imperfetto e umano, capace di suscitare simpatia e compassione nel lettore. Il finale è sorprendente e lascia aperta la porta per il seguito delle avventure del vicequestore più amato d'italia.
Il 'mondo di ieri' è l'europa d'inizio novecento, il mondo in cui stefan zweig è cresciuto, si è appassionato alla lettura e ai viaggi, ha stretto amicizia con freud, rilke e valéry. Un mondo stabile e sicuro, nonostante l'emergere di rivendicazioni nazionaliste, che l'autore definì 'l'età dell'oro delle certezze'. È un libro nostalgico, scritto da zweig lontano dalla sua austria, che racconta lo sgomento allo scoppio della prima guerra mondiale, il crollo delle monarchie storiche, la crisi delle ideologie e la tetra affermazione del nazismo. Tra aneddoti ricchi di 'charme', in un viaggio alla scoperta di vienna, parigi, berlino e londra che abbraccia mezzo secolo della storia d'europa, queste pagine riassumono il senso della vita di stefan zweig e della sua vocazione di scrittore.