«testimonianza vibrante di quegli irripetibili anni cinquanta napoletani e italiani - teneri e sfacciati, avviticchiati e svaniti come i giri di un cavatappi - e fedelissima alle loro sfumature più dolorosamente superficiali ed effimere, ferito a morte è anche un classico. È un libro straordinario, che fonde perfettamente natura e storia, coerenza strutturale della costruzione narrativa e impalpabile poesia del fluire della vita, percezione sensibile e critica politica, l'istante atemporale dell'epifania esistenziale e la storicità (entrambi incarnati in una napoli mitica e reale), pessimismo e felicità, compresenti nel cuore come nella seduzione del mare, fisicità immediata e riflessione. » claudio magris
Un romanzo basato su fatti e personaggi assolutamente veri che racconta in modo completo la storia della guerra sporca della dittatura argentina: la metodologia della 'desaparicion', i campi di concentramento clandestini, i bambini trattati come bottino di guerra, la persecuzione degli ebrei argentini, un incubo nell'incubo, la verità sul ruolo della chiesa cattolica, le connessioni e le coperture internazionali. E racconta anche la battaglia delle nonne e delle madri di plaza de mayo: una storia al femminile, fatta di amore, dolore e coraggio.
Nell'afosa estate texana del 1958, il tredicenne stanley mitchell lavora nel drive-in del padre, e mette il naso in un segreto che doveva rimanere celato. E la 'perdita dell'innocenza' di stanley, in quell'estate in cui il mondo per lui cambia per sempre, coincide con il miracolo di una resurrezione davvero magica. In perfetta naturalezza, lansdale ricrea le voci, il sapore, la vita, di un tempo scomparso del tutto, come non fosse mai esistito. La 'sottile linea scura', che segna per stanley la scoperta del male del dolore e della morte insieme con l'esplosione del sesso e la consapevolezza del conflitto razziale, diventa la parete trasparente da varcare per immergerci in quegli anni cinquanta lontani ormai come la preistoria.
Nei primi anni della dittatura fascista a fontamara, 'un antico e oscuro luogo di contadini poveri nella marsica', i 'cafoni' subiscono soprusi e ingiustizie così antichi da sembrare naturali come la neve e il vento. Berardo viola, che porta una scintilla di ribellione, subirà le torture della milizia fascista e sarà ucciso, ma assurgerà a emblema di un nuovo, seppure ancora impreciso e velleitario, livello di dignità. Opera intessuta di una precisa verità storica, fontamara fonde la ballata popolare, la parabola evangelica e la satira politica in una partitura corale che si fa violenta denuncia di ogni ingiustizia.
Will, trentasei anni, londinese doc, vive di rendita e misura la propria realizzazione personale in base al punteggio ottenuto nei test delle riviste. Donne? Quella ideale è separata, con figli e in rotta con gli uomini, cioè: ognuno a casa sua e nessun problema. Come fiona, che will ha conosciuto infiltrandosi in un gruppo di sostegno per genitori single: peccato che sia troppo hippy, troppo vegetariana, troppo fissata con bob marley e soprattutto madre di marcus, dodicenne così fuori dal mondo da scambiare kurt cobain per un calciatore del manchester united. L'eterno adolescente in crisi di identità e il ragazzino quattrocchi bersagliato dagli scherzi dei coetanei sono i protagonisti di un percorso di formazione speculare, raccontato con un taglio teatrale e con il tipico umorismo dolceamaro che contraddistingue la scrittura di nick hornby.
Uscito da un coma di 11 anni, rudy scopre che angela, poliziotta e sua fidanzata, non è più né poliziotta né sua fidanzata: è diventata magistrato e sta per sposare uno di famiglia, che non è lui. Scopre anche che da lei ha una figlia di 10 anni. E che il suo collaboratore e amico filo è diventato il direttore del giornale per cui rudy lavorava, e non è più suo amico. Solo il 'muso di faina' di suo padre e la 'faccia da sciacallo' di suo fratello sono rimasti identici. Purtroppo. Rudy gira con un badante moldavo e fa fatica a rimettersi in carreggiata. Pensa di non essere più il donnaiolo di un tempo, ma la bellissima gaia sapegno, glaciale manager di una finanziaria che concede mutui ai piccoli imprenditori della costa smeralda, gli fa cambiare idea. E se tutti sono convinti che non sia più lo spregiudicato cronista di una volta, saranno obbligati a ricredersi. Attore non protagonista in 'mi fido di te', torna, principe della scena, rudy saporito: spietato ma ingenuo, cinico e divertente. Tra tic linguistici, nuraghe e progetti di eliporti, racconta una sardegna tutt'altro che tradizionale e sterotipica: saccheggiata dal turismo, cosmopolita e provinciale, antica e contaminata. Dove molti sognano un riscatto economico e troppi vanno in rovina. Dove troppi sono corrotti e quasi tutti scendono a patti. Una sardegna che è lo specchio dell'italia.
Sei single? Ma ne sei così sicuro? Ammettilo: non hai mai sospettato che il perfetto single è colui/colei che è single senza sapere di esserlo e soprattutto senza il desiderio di non esserlo più. Dunque tu, che sentendoti alla moda ti dichiari perfettamente single e non perdi occasione per lamentarti di esserlo, non lo sei ancora. Certo, non avere nessuno con cui condividere spese condominiali, bollette del gas e speranze d'amore è un buon inizio, ma molte sono le tappe da percorrere sulla strada che porta, ovviamente in salita, alla perfetta solitarietà.
Uno scrittore decide di scrivere un libro sul giorno in cui è stata sganciata su hiroshima la prima bomba atomica. Si intitola 'il giorno in cui il mondo finì' ed è centrato sull'idea di descrivere cosa stessero facendo alcuni scienziati nucleari nell'esatto momento in cui avveniva la catastrofe. Salutato al suo apparire, nel 1963, da graham greene come 'uno dei tre migliori romanzi dell'anno scritto dal più bravo scrittore vivente', 'ghiaccio-nove' è un libro che contesta quasi ogni aspetto della nostra società attraverso la parodia e l'artificio che, visto il mondo apparentemente privo di senso in cui ci muoviamo, sembra essere uno dei pochi modi con cui descriverlo.
Madrid: tre sorelle, tre donne assai diverse. Rosa, elegante e coriacea donna in carriera, le sue insicurezze le sopisce a suon di turni estenuanti di lavoro e distaccati atteggiamenti da top manager. Ana, vulnerabile e docile casalinga, le seppellisce mettendosi ai fornelli, lustrando pavimenti già splendenti, crogiolandosi nell'atmosfera familiare. Cristina, invece, guarda dritte negli occhi le sue paure, le affronta, mantenendosi sempre dolorosamente lucida; ben più lucida delle sue sorelle, nonostante il frequente ricorso all'alcol e alle droghe.