Una poesia d'amore è, per nâzim hikmet, un nucleo di emotività e di pensiero in cui occorre fondere tutti gli aspetti della vita. Poeta d'amore e contemporaneamente poeta di battaglie, la forza dei suoi versi, lontanissimi dal cliché del lirismo erotico, risiede proprio in un'inesausta partecipazione a tutto ciò che accade nel mondo. È così che, in un dettato poetico incandescente, nato dall'incontro tra dolcezza orientale e moderna asprezza dei ritmi occidentali, due culture e due modi di vivere si uniscono, in composizioni d'amore che sono sintesi magnifiche di due facce – quella lirica e quella epica – della personalità di hikmet e di ogni uomo.
Pensando al centenario del '21, in quattordici brevi anzi brevissimi capitoli, si affronta apertamente il problema, qui colto in vari aspetti, di come dante, accanto alle parole, non esiti ad usare parolacce come
Quando marcel proust mori, già celebre nel mondo, nel 1922, molti si precipitarono da colei ch'egli chiamava la sua 'cara céleste ', per ottenerne la testimonianza, i ricordi. Molti sapevano che solo lei (per essergli vissuta accanto negli otto decisivi anni della sua esistenza) deteneva verità essenziali sulla persona, sul passato, sugli amori, sullo sguardo sul mondo, sul pensiero, sull'opera di quel grande, geniale infermo. Céleste era il testimone principe, il centro di tutto. Ma per cinquant'anni rifiutò di parlare. La sua vita, diceva, se n'era andata con monsieur proust. Solo a ottantadue anni céleste albaret decise di concedere una lunga conversazione, raccolta nel libro, a georges belmont.
Sei brevi saggi scritti fra marzo e giugno 2020, nati dall'attualità ma con un respiro universale. La fragilità del corpo, la rimozione della morte, il valore del pubblico e del privato, il privilegio sociale e la sofferenza, l'uso del tempo, l'incontro con l'altro e i modi in cui ci mette in crisi e ci arricchisce: sono questi i temi su cui riflette zadie smith durante la primavera della pandemia e delle rivolte antirazziste negli stati uniti. Mescolando aneddoti personali, ricordi, suggestioni letterarie, idee politiche, non offre facili consolazioni o un semplice diario delle proprie emozioni, ma con la lucidità appassionata che da sempre contraddistingue la sua scrittura saggistica ci dà stimoli preziosi per un pensiero critico, solidale e fecondo in un momento così difficile della nostra contemporaneità.
Nell'immaginario di molti lettori la poesia d'amore si identifica con la poesia di jacques prévert. Ed è una fama meritata, questa, per il grande autore francese. In un secolo in cui la poesia, spesso e volentieri, ha scelto la cifra dell'oscurità e la strada di un'inevitabile distanza dal grande pubblico, prévert ha avuto il coraggio di andare controcorrente, di mirare dritto al cuore dei lettori, intonare la sua voce sul registro della sincerità e della spontaneità, adottando un linguaggio intessuto di una fitta rete di rimandi, giochi di parole e puntate ironiche. Ma la complessità del mondo prévertiano si estende anche al piano del contenuto e attraversa tutta la gamma del sentimento amoroso: dalla celebrazione della pienezza di un attimo fugace nei folgoranti flash di 'alicante' o 'paris at night', all'evocazione epico-tragica di un componimento come barbara in cui, nella profondità temporale del ricordo, il lamento per la pena d'amore si fonde con il frastuono della guerra e della storia.
Son sempre parole d'amore quelle del terzo libro di andrew faber, il poeta più amato dalle donne e dalle ragazze, acclamato in tanti reading in tutta italia, parole però cariche di un'emotività interiore, intima e quotidiana, caratteristica che lo contraddistingue dagli altri poeti performer di questi anni.
Son sempre parole d'amore quelle del terzo libro di andrew faber, il poeta più amato dalle donne e dalle ragazze, acclamato in tanti reading in tutta italia, parole però cariche di un'emotività interiore, intima e quotidiana, caratteristica che lo contraddistingue dagli altri poeti performer di questi anni.
Tiziana de rogatis costruisce un percorso prezioso per orientarsi nel labirinto dell'amica geniale, il romanzo di elena ferrante ormai diventato un classico. La saga in quattro volumi dell'«amica geniale» di elena ferrante è un successo globale e trasversale. «ne sono stata proprio catturata», «sono finiti troppo in fretta», «non mi sono fermato fino alla fine»: sono parole pronunciate da due tra i più importanti scrittori americani di oggi, elizabeth strout e jonathan franzen. Ma con loro le stanno ripetendo milioni di lettori in tutto il mondo, travolti da un irresistibile piacere della lettura, assediati dal bisogno di divorare la tetralogia, affascinati da una trama che dà forma alle storie di elena e lila, di chi va e di chi resta. Con l'amica geniale, napoli e l'italia si propongono come un repertorio di storie della nostra modernità globalizzata. Perché nell'intreccio di locale e globale in cui oggi viviamo, elena e lila rappresentano la speranza e l'angoscia del futuro: proprio come nelle nostre vite nomadi e sradicate, c'è chi va e chi resta. Questo breve approfondimento si rivolge allo stesso pubblico trasversale e composito a cui hanno parlato, in ogni parte del mondo, le storie dell'amica geniale strutturando un percorso tematico per parole chiave, segnali luminosi che sintetizzano gli aspetti multiformi della scrittura di ferrante e ci guidano nel labirinto di questo successo internazionale.
Il fantastico è un genere intriso di magia, eventi misteriosi e creature sovrannaturali, e spesso è percepito come una pura evasione nell'irrazionale, nel superstizioso e nel fiabesco. Ma in molte storie di eroi, incantatrici, creature leggendarie e magie di ogni sorta c'è sempre più spazio anche per la scienza. «un saggio illustrato che svela le relazioni pericolose tra meterie come la fisica o la biologia e l'immaginario fantasy» - giuliano aluffi, robinson