Le 'storie' di tucidide di atene rappresentano il vero e proprio inizio della storiografia occidentale. Composte lungo un periodo di oltre vent'anni, dal 431 a. C . Fino agli ultimi anni del secolo, furono scritte da tucidide nel tempo in cui si svolgevano gli eventi che vi sono narrati. Riallacciandosi alla conclusione dell'opera erodotea, lo storico riprende la narrazione dell'ascesa e del declino dell'atene democratica, colmando innanzitutto la lacuna dei cinquant'anni intercorsi fra la fine delle guerre persiane e il momento in cui, allo scoppio delle ostilità fra atene e sparta, si manifestarono i 'primi sintomi' della guerra del peloponneso. Con occhio moderno, prospettiva critica e razionale, tucidide elimina dai fatti che racconta i tratti mitici e favolosi tipici del lavoro di molti altri autori antichi, affinché la sua narrazione risulti utile a comprendere la natura umana, e sia composta come un'opera destinata a durare per sempre, non come un lavoro d'occasione 'da ascoltare sul momento'. Nel primo volume, partendo dalle ostilità fra corcira e corinto del 435 a. C . , eventi all'apparenza periferici e secondari, si assiste alla crescita della tensione all'interno della lega delio-attica che porterà allo scoppio delle ostilità fra la sparta oligarchica e l'atene di pericle, e ai primi dieci anni di guerra, combattuta sul fronte greco e su quello siciliano. Nel secondo volume, dopo una tregua di sette anni, carica di tensioni e continue violazioni dei termini del trattato, le ostilità si riaccendono, e la sicilia, che tucidide descrive in un affascinante excursus nel libro vi, diventa uno dei teatri principali del conflitto. L'opera si concluderà infine con il colpo di stato oligarchico dei quattrocento ad atene e col rovesciamento della democrazia nel 411 a. C . Tra complesse reti di diplomazie e alleanze, assedi, saccheggi e battaglie navali, tucidide ripercorre le vicende del trentennio che segnò la fine della supremazia ateniese sulle potenze navali del mare egeo.