Shaun ellis ha rinunciato alle comodità, alla famiglia, alla società di cui faceva parte per vivere con i lupi. Oggi ha 44 anni, due penetranti occhi blu che spuntano tra una chioma arruffata, un viso segnato dal sole, dal freddo e da cicatrici profonde, testimoni delle sue lotte. Oggi lui è l'uomo-lupo. Per diventare membro effettivo di un branco, ellis ha cacciato coi lupi, ha affondato la testa nella carcassa della preda per mangiarne la carne, non si è lavato per mesi se non in qualche pozzanghera, ha imparato a comunicare ululando e a difendersi riconoscendo suoni e odori. Questa scelta, frutto di autentico e incondizionato amore per gli animali, è maturata in lui dal primo momento in cui ha incrociato lo sguardo di un lupo e ha capito che la sua vita sarebbe stata dedicata alla protezione di questi meravigliosi animali in pericolo. Dall'infanzia in una modesta casa del norfolk, in inghilterra, all'esperienza in america, dove è diventato allievo ed erede del guardiano dei lupi, un indiano nez percé, fino all'attuale impegno in un parco del devon, questo naturalista d'altri tempi ci racconta le straordinarie vicende che lo hanno portato, nel 2004, a passare diciotto mesi in cattività assieme a tre cuccioli abbandonati dalla madre per mostrare loro come diventare veri lupi e sopravvivere dopo anni di vita selvaggia, shaun a volte si sente estraneo alla civiltà e stenta a riconoscersi nella figura ferina che lo osserva dallo specchio. Eppure non si è mai sentito più umano di ora.