Un pilastro della narrativa fantastica contemporanea, dopo il quale niente è stato più come prima. «nessuno scrive heroic fantasy più duri di quelli di joe abercrombie» – jeff vandermeer «non si hanno mai troppi coltelli» logen novedita è un guerriero in fuga dal nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il sanguinario, un'ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l'inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l'ordine costituito. Il giovane jezal dan luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il maggiore west deve lottare contro la propria sorella, l'idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile ferro maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull'unione da nord a sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell'oro e della tecnologia. Con questo grandioso affresco, ricco di pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole, schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari e prostitute, regine e banchieri, joe abercrombie ha portato il fantasy verso nuovi confini, capaci di fondere j. R . R . Tolkien e i noir americani, il realismo di g. R . R . Martin e l'ironia citazionista di tarantino.