'il collezionista di città' è un maniaco letteratissimo e raffinatissimo che si muove ossessivamente da una città all'altra per catturare l'anima dei luoghi, trafiggerla con lo spillo e metterla in un album per mostrarla all'amico lettore. Perlustra chiese e osterie, boutique e palazzi in compagnia di amiche il più possibile vive e amici meglio se defunti, ad esempio piovene, comisso, d'annunzio. Il suo tragitto non è il milano-napoli del classico grand tour ma un eccentrico parma-potenza che fa vibrare tutte le sue più intime corde provinciali e borboniche. Poi naturalmente gli tocca fare i conti con roma ma è evidente che si intenerisce di più per la romagna e in generale per l'italia profonda delle piazze immobili. Considera esclusivamente i centri storici perché le periferie sono uguali dappertutto, evitando con cura i monumenti famosi, inquinati dai turisti e dai piccioni (qualche problema con venezia, quindi). Spesso ciò che vede lo delude o lo indigna ma gli basta un negroni ben confezionato per fare pace con il luogo. Tanto per chiarire, o per confondere ulteriormente le idee, il collezionista di città in parte è l'autore, in parte è colui che l'autore sogna di essere.
Un viaggio negli stati uniti, coast to coast, alla scoperta delle numerose comunità irlandesi americane e delle nove città chiamate dublino presenti negli usa. Racconta in termini comici gli incontri con gli irlandesi americanizzati, registra i ricordi delle dure esperienze di immigrazione, indaga le radici irlandesi riconoscibili nel jazz, nel blues e nei gospel e presenta il pantheon degli eroi irlandesi americani, da john f. Kennedy a billy the kid, alla ricerca delle profonde connessioni fra la più grande potenza del mondo e la minuscola irlanda.
Dalla folla di tokyo agli orsi dell'estremo nord, dalle giungle delle isole tropicali ai ciliegi in fiore di kyoto, per arrivare fino al grande vuoto lasciato dal devastante tsunami del 2011 e dal disastro nucleare di fukushima. Patrick colgan, giornalista e viaggiatore, si immerge nella cultura, nella natura e nella gastronomia giapponesi per raccontare la scoperta di un mondo all'apparenza incomprensibile. Un paese, il giappone, dove sentirsi un po' persi può essere emozionante e nessun viaggio può mai dirsi davvero finito.
A metà strada tra il manuale e il diario di una bridget jones in viaggio, questo libro si propone un duplice obiettivo: fornire utili informazioni su come viaggiare lungo rotte poco battute, senza rinunciare a un guardaroba che si rispetti e sfatare, così, il mito per cui la vacanza di lusso si fa con la valigia griffata e quella pulciosa con zaino in spalla. Carlotta jesi, giornalista, offre consigli pratici su come non apparire impolverate e mostruose perfino in patagonia, su come conservare un poco di seduttività anche on the road in questo libro che si legge come un romanzo e che si usa come una guida.
'vagabonding': forse un neologismo, sicuramente un modo nuovo di affrontare l'idea del lungo viaggio, non tanto come semplice valvola di sfogo, quanto come progetto di vita capace di permeare anche i periodi di routine lavorativa in città. Uno stato d'animo permanente. Secondo rolf potts, niente ci impedisce di privilegiare, nella scala dei nostri valori, la libertà, la fantasia, la curiosità e la crescita personale. Non occorrono grandi somme di denaro, il punto semmai è alleggerire il fardello dei vincoli e degli impegni, 'viaggiare' leggeri per la vita, semplificando. Partire, in questo senso, diventa una prova con noi stessi, che comincia ancor prima di aver scelto il percorso. Alternando in modo inedito esperienze personali, informazioni pratiche, suggerimenti bibliografici, ritratti di grandi viaggiatori del passato e testimonianze di globetrotter attuali, questo libro trasmette – senza mai prendersi troppo sul serio – una voglia irresistibile di partire e di cominciare a pensare con la propria testa.
Max mauro, giornalista curioso e ciclista avventuriero, insegue il camino austral respirando polvere e assorbendo panorami e pioggia. Scoprirà che un tatuaggio può significare molte cose diverse, che l'heavy metal ha più fans a punta arenas che a udine, che la tenda non è di calcestruzzo e il vento se la porta via. Il suo è un pedalare attraverso la gente e le storie. Come quella di una signora tedesca nata in un villaggio dai due nomi, o quella di don dante, un signore di ottant'anni partito dall'italia nel 1948 per costruire case e cantare canzoni d'amore.
Finalista al premio stresa di narrativa 2021in viaggio verso il futuro più nero e divertente di tutti di tutti - la california molti luoghi del mondo sono macchine del tempo, quasi sempre rivolte al passato. Poi ce ne sono alcuni - pochissimi - che portano direttamente, se non al futuro, a quello che del futuro riusciamo a immaginare. Uno è la california di michele masneri. Non importa dove masneri si aggiri, né con chi parli: che ascolti un autista di uber descrivergli nei particolari la startup che lo renderà miliardario, registri le lagnanze dei vicini di casa di mark zuckerberg, tormentati dalle sue perenni ristrutturazioni di interni, esplori quanto sopravvive dell'un tempo gioioso ecosistema gay, o si faccia spiegare molto bene da jonathan franzen dove il pianeta dovrebbe andare per salvarsi, quella che masneri scrive qui è una lunga, movimentata, esilarante prova provata di quanto ci avesse visto lungo frank lloyd wright, quando sosteneva che tutto quanto sul pianeta non abbia un ancoraggio sufficientemente solido prima o poi comincerà a scivolare verso la california.
Con oltre un milione di visitatori dal 2005 ad oggi, santiago di compostela è senza ombra di dubbio una delle mete di pellegrinaggio più gettonate dei nostri tempi. Tra viandanti, mistici, coppiette in scarpe da ginnastica e turisti seduti sui sedili di comodi pullman, il medico e autore di best seller jean-christophe rufin affronta il suo personale
Avventure, esperienze ed esplorazioni vissute e narrate in prima persona dallo scrittore, fedele all'idea secondo la quale viaggiare significa anzitutto tornare a fare esperienze dirette, conoscersi più a fondo, mettersi alla prova per superare i propri limiti e le proprie paure. Dagli squali nelle acque di tahiti agli aborigeni della nuova guinea, da bangkok al kilimanjaro, dalle tartarughe della malesia alla solitudine del deserto americano: più che un semplice libro di viaggi, questo volume ci racconta il percorso di una vita all'insegna di una curiosità insaziabile. E non è un caso che tra le pagine più intense e belle del libro vi siano quelle degli anni di apprendistato alla harvard medical school, in cui l'autore descrive la propria esperienza di medico.
La storia di un viaggio nell'altra america, quella delle piccole città in cui la vita è rimasta ferma agli anni cinquanta, il racconto dolce e amaro di un americano che, dopo aver vissuto dieci anni in inghilterra, ha voluto realizzare un viaggio di scoperta, tornando nei luoghi magici della sua fanciullezza. Bryson è tornato a casa, con la vecchia chevrolet della madre ha coperto un percorso di 22. 500 chilometri, attraverso 38 stati, viaggiando quasi sempre su strade secondarie, da una cittadina all'altra. Ha così visto quasi tutto ciò che aveva previsto e moltissimo di ciò che non aveva programmato.