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Classifica Libri di Gesualdo Bufalino

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Libri in questa classifica: 9

Pagina 1 di 1

Posizione in classifica: 1

Qui Pro Quo

Gesualdo Bufalino

Narrativa italiana

Qui Pro Quo
Il libro racconta un mistero: la morte di un editore, dovuta non si sa se a frode o a disgrazia, nella sua casa delle vacanze. Ne segue un indagine che chiama in causa tutti gli ospiti in prima persona. Finché la sua segretaria, una nubile di poche grazie e di molte virtù, risolve o crede di risolvere il caso.
Punteggio: 1003
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/01/2022

Posizione in classifica: 2

Qui Pro Quo

Gesualdo Bufalino

Narrativa estera - Narrativa gialla

Qui Pro Quo
Questo libro racconta un mistero: la morte di un editore, dovuta non si sa se a frode o a disgrazia, nella sua casa delle vacanze. Ne segue un indagine che chiama in causa tutti gli ospiti in prima persona. Finché la sua segretaria, una nubile di poche grazie e di molte virtù, risolve o crede di risolvere il caso. Bugiardino*genere – un'escursione domenicale nei territori del giallo: è quanto ha inteso concedersi gesualdo bufalino, tornando in libreria dopo una pausa di felice ma fallita apartheid. Il risultato è un'opera che corregge volentieri la passione col ghiribizzo, lo spirito di conseguenza con le fandonie dell'immaginario. Pagine da usarsi per giocattolo, dunque, ma dove s'avverte talvolta uno smarrimento. Come quando si vedono negli specchi d'un lunapark moltiplicarsi e contraddirsi le maschere della ragione. Argomento – conforme ai canoni, salvi gli arbitrii dell'ironia, il libro racconta un mistero: la morte d'un editore, dovuta non si sa se a frode o a disgrazia, nella sua casa delle vacanze. Ne segue un'indagine che chiama in causa tutti gli ospiti in prima persona. Finché la sua segretaria, una nubile di poche grazie e di molte virtù, risolve o crede di risolvere il caso. Intenzioni – curarsi scrivendo ma, fra i piaceri della scrittura, scegliendo il più ingenuo: lo stesso di chi riempie lo schema d'un cruciverba o disegna una freccia sul rovescio d'un francobollo. Mettere alla prova la compatibilità di certi eccessi di stile con le ingegnerie dell'intreccio. Intrattenere i lettori, proponendogli burle e trucchi, personaggi e macchiette rigorosamente incredibili. Tirare a salve (è stato anche il consiglio dei medici) su una sagoma fatta a propria immagine e somiglianza. *
Punteggio: 1003
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/10/2023

Posizione in classifica: 3

Le Menzogne Della Notte

Gesualdo Bufalino

Narrativa estera - Recente

Le Menzogne Della Notte
Premio strega 1988
Punteggio: 959
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/10/2023

Posizione in classifica: 4

Tommaso E Il Fotografo Cieco

Gesualdo Bufalino

Narrativa estera - Recente

Tommaso E Il Fotografo Cieco
«io volevo soltanto architettare un labirinto cartaceo. Con una contemplazione della morte, ma strabica. Per ridere, sai, per star meglio. »composizione: fra un'anestesia e l'altra, fra un by-pass e l'altro, per allegria. Genere: un grottesco di chiacchiera e azione. Altrimenti: un non-romanzo travestito da iper-romanzo, e viceversa. Argomento: un giornalista con ambizioni di scrittore abbandona per confusi motivi esistenziali il lavoro, la famiglia, gli amici, esiliandosi nel seminterrato d'un grande condominio metropolitano. Qui diviene spettatore, attore e cronista di molte peripezie, fino a uno scioglimento finale che ribalta gli eventi e insinua taluna illazione metafisica e morale. Struttura: un serpente che si morde la coda: quando tutto sembra finire, tutto sembra ricominciare. Per usare parole grosse, il paratesto entra nel testo e lo confuta. Col maleducato proposito di scoraggiare la credulità del lettore. Personaggi: marionette per un teatro da camera, mosse da un filo visibile: metà ombre, metà cose salde. Luogo: una roma esangue, fondale dipinto di cui si utilizzano, per pura fascinazione fonica, le più comuni mitologie toponomastiche. Tempo: più o meno contemporaneo, con una banda di oscillazione d'una decina d'anni. Diciamo fra il 1990 e il 1999. Lingua: a macchie di leopardo, sontuosa e bassa, così da adeguarsi alla natura dell'io relatore, cliente abituale dell'aula e del ritrovo.
Punteggio: 923
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/10/2023

Posizione in classifica: 5

Argo Il Cieco

Gesualdo Bufalino

Narrativa estera - Recente

Argo Il Cieco
«fui giovane e felice un'estate, nel cinquantuno. Né prima né dopo: quell'estate. E forse fu grazia del luogo dove abitavo, un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; [. ] e che angele ragazze si spenzolavano dai davanzali, tutte brune. Quella che amavo io era la più bruna. »«scrive leopardi in un luogo della sua storia del genere umano: 'e giove seguitò dicendo: avranno tuttavia qualche mediocre conforto da quel fantasma che chiamano amore. ' non diversamente il protagonista di queste pagine (lo stesso autore, forse; ma forse no, a dispetto della coincidenza onomastica), assediato dall'inverno in un albergo romano, rievoca, per medicina dei suoi accessi d'angoscia, antiche venture di cuore nel sud, al tempo della gioventù. Ne risulta uno sdoppiarsi dell'io parlante in due città ed età diverse sotto due maschere alterne, in altalena perpetua fra abbandono e impostura, sfogo ingenuo e farnetico astuto. Un diario-romanzo, insomma, che via via può leggersi come ballata delle dame del tempo che fu, o come mea culpa di un vecchio che vanamente si ostina a promuovere in leggenda, attraverso ilarotragici ingranaggi di parole, la sua povera 'vita nova'. » (gesualdo bufalino)
Punteggio: 917
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/10/2023

Posizione in classifica: 6

Diceria Delluntore

Gesualdo Bufalino

Narrativa estera - Recente

Diceria Delluntore
Nel 1946, in un sanatorio della conca d'oro - castello d'atlante e campo di sterminio - alcuni singolari personaggi, reduci dalla guerra, e presumibilmente inguaribili, duellano debolmente con se stessi e con gli altri, in attesa della morte. Lunghi duelli di gesti e di parole; di parole soprattutto: febbricitanti, tenere, barocche - a gara con il barocco di una terra che ama l'iperbole e l'eccesso. Tema dominante, la morte: e si dirama sottilmente, si mimetizza, si nasconde, svaria, musicalmente riappare. E questo sotto i drappeggi di una scrittura in bilico fra strazio e falsetto, e in uno spazio che è sempre al di qua o al di là della storia - e potrebbe anche simulare un palcoscenico o la nebbia di un sogno.
Punteggio: 721
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 03/10/2023

Posizione in classifica: 7

Diceria Dell'untore

Gesualdo Bufalino

Narrativa estera - Recente

Diceria Dell"untore
Nel 1946, in un sanatorio della conca d'oro - castello d'atlante e campo di sterminio - alcuni singolari personaggi, reduci dalla guerra, e presumibilmente inguaribili, duellano debolmente con se stessi e con gli altri, in attesa della morte. Lunghi duelli di gesti e di parole; di parole soprattutto: febbricitanti, tenere, barocche - a gara con il barocco di una terra che ama l'iperbole e l'eccesso. Tema dominante, la morte: e si dirama sottilmente, si mimetizza, si nasconde, svaria, musicalmente riappare. E questo sotto i drappeggi di una scrittura in bilico fra strazio e falsetto, e in uno spazio che è sempre al di qua o al di là della storia - e potrebbe anche simulare un palcoscenico o la nebbia di un sogno. 'ingegnoso nemico di se stesso', finora sfuggito a ogni tentazione e proposta di pubblicare, uomo, insomma, che ha letto tutti i libri senza cedere a pubblicarne uno suo, gesualdo bufalino - professore a comiso, oggi sessantenne - è con questa 'diceria' al suo primo libro. Scritta negli anni, come lui dice, 'della glaciazione neorealista', questa contemplazione viene alle stampe in un tempo meno gelido, più sciolto e più libero perché sia giustamente apprezzata.
Punteggio: 721
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/01/2022

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