Sinossi Libro
A partire dal 1926, la storia del calcio italiano e quella del regime s'intrecciano in maniera indissolubile: il ras romagnolo leandro arpinati diventa il dominus di uno sport che esce dal suo periodo pionieristico e assurge a passione nazionale. Sono stagioni trionfali per il torino del 'trio delle meraviglie' e per la juventus del 'quinquennio d'oro', per l'ambrosiana di meazza e per il bologna 'che tremare il mondo fa'; sono gli anni della roma 'testaccina' e della lazio di silvio piola, protagoniste di derby infuocati e determinate a portare il primo scudetto nella capitale. A marcare l'epica del calcio italiano arrivano, sollecitati con forza dalla dittatura, i grandi trionfi degli azzurri: i titoli mondiali del 1934 e del 1938, e quello olimpico ottenuto nel 1936. Pozzo e schiavio, baloncieri e ferraris iv, cesarini e borei diventano in queste pagine personaggi a tutto tondo, e intrecciano i loro destini con quelli di gerarchi, dame, attrici e intellettuali dell'epoca - da d'annunzio a malaparte, da emilio lussu a carlo rosselli. Un affresco che fa rivivere, tra fasti e contraddizioni, il fatale inclinarsi di una società conformista verso il disastro della seconda guerra mondiale.