Composte nella seconda metà del v secolo a. C . , le tragedie del ciclo di edipo mettono in scena, in forme di straordinaria suggestione, una delle più alte e dolenti rappresentazioni del destino umano. Edipo, assurto con sofocle a simbolo universale, è il paradigma più famoso dell'eterno dissidio tra libertà e necessità, tra colpa e fato. Giunto al potere grazie alla propria intelligenza, edipo è costretto, attraverso una forzata e convulsa indagine retrospettiva, a scoprire che il suo passato è una lunga sequenza di orrori e delitti, e a riconoscere la drammatica verità delle ultime, desolate parole del coro: 'non dire felice uomo mortale, prima che abbia varcato il termine della vita senza aver patito dolore'. Franco ferrari analizza nell'introduzione la strategia drammatica di sofocle e il ruolo che ha in essa il rovesciamento della sorte umana, tema conduttore dei tre drammi.