Sinossi Libro
Libro incluso tra i dodici candidati al premio strega 2022claudia entra nella vita di francesco in una mattina di sole, nell'atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme, bisticciando come l'acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull'appartenenza e l'accettazione di sé, sulle amicizie tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi. «una grande storia libera di questo tempo sghembo» – concita de gregorio, la repubblica«un romanzo baciato da qualcosa di magico: l'incontro tra scrittura e personaggi, tra senso poetico e precisione, tra forza e verità nel raccontare il proprio tempo – annelena benini, il foglio«una trama che s'infittisce, e scolpisce i personaggi raccontati da mario desiati con la precisione e la bellezza della sua prosa generosa e affilata insieme» – lisa ginzburg, avvenire«leggendolo ci sentiamo vivi, non semplicemente elettrizzati: vivi in ogni inconfessata sfumatura mentre camminiamo spavaldi su quel lato della luna che non a tutti è dato vedere» – nadia terranova, tuttolibri«a volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato. »claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano piú. A claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima londra, poi milano e infine berlino, la capitale europea della trasgressione; francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi. Mario desiati mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua. Quella di chi oggi ha quarant'anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo, di chi si è sentito davvero un cittadino d'europa. Con una scrittura poetica ma urticante, capace di grande tenerezza, dopo candore torna a raccontare le mille forme che può assumere il desiderio quando viene lasciato libero di manifestarsi. Senza timore di toccare le corde del romanticismo, senza pudore nell'indagare i dettagli piú ruvidi dell'istinto e dei corpi, interroga il sesso e lo rivela per quello che è: una delle tante posture inventate dagli esseri umani per cercare di essere felici. Proposto da alessandro piperno al premio strega 2022 con la seguente motivazione:«lasciatemi dire, anzitutto, che sono pochi gli scrittori italiani contemporanei che abbiano saputo imprimere al proprio itinerario letterario una coerenza così implacabile. Dai tempi lontani desiati ha saputo restare fedele al suo mondo con un'ostinazione sorprendente. Ecco, a mio giudizio, spatriati è il suo libro migliore, il fiore della maturità, quello in cui i temi, le atmosfere e lo stile raggiungono una sintonia incantevole. C'è qualcosa allo stesso tempo di magico e sinistro nel pezzo di puglia dove nascono, vivono e soffrono i personaggi di desiati quasi tutti provenienti dalla piccola borghesia rurale. Rivelano un'inquietudine fatta di slanci romantici e appetiti sessuali, da un amore complicato per la terra d'origine e un desiderio altrettanto complesso di fuggire verso metropoli violente e inospitali. La sua prosa è un crocevia di registri deliberatamente antitetici: lirismo e causticità, sentimentalismo e ferocia. Per ottenere questi effetti, desiati mescola con mano sempre più salda forbitezza letteraria e inflessioni colloquiali, talvolta persino dialettali ma senza mai inciampare nel pittoresco. Occorre sottolineare che questo impasto linguistico consente a desiati di scrivere scene di sesso straordinariamente plausibili, e per questo persuasive e mai ridicole. Chi sono gli spatriati? Mi verrebbe da dire che sono i