Con una scrittura viva e pungente, lucrezia sarnari ci racconta quello che non si osa dire sui sentimenti e sull'amore ai tempi di whatsapp. «sogna una storia 'alla jane austen' da sempre, ma vive moravia. » non è l'inizio di una commedia romantica ma è la vita di giulia, trentasette anni e il timore costante di aver scelto la strada sbagliata. L'unica volta che si è sentita in pace con la propria coscienza, perché non ha cercato la fine di una storia prima ancora di viverla e ha sposato suo marito, be'. L'amore si è trasformato in quieto affetto. Nel frattempo ha trovato la sua via di fuga dalla realtà, quello che le sembra l'amore con la 'a' maiuscola, e si è incastrata in una conversazione a suon di notifiche che fanno trepidare il cuore, battute brillanti, selfie da inviare con nonchalance e ultimi accessi da controllare. Lui è carlo, ed è sposato. Essere amanti è romantico solo il primo anno, e ai tempi della messaggistica istantanea solo il primo mese. Perché non c'è niente di peggio delle spunte blu quando lui visualizza e non risponde. Forse. Un giorno internet salta, i social vanno in down, gli smartphone smettono di funzionare e 'sta scrivendo' resta sullo schermo all'infinito. Non sono più i tempi di harry ti presento sally, adesso c'è fleabag. E quando tutte le vie di fuga svaniscono e ti ritrovi in un bar di provincia a controllare ossessivamente la connessione che non torna, rimane soltanto una cosa da fare: smettere di rifugiarti nel mondo del 'e se? ', tirare fuori dal cellulare tutto quello che ci hai nascosto e prendere delle decisioni. Lucrezia sarnari, con una scrittura viva e pungente, ci racconta quello che non si osa dire sui sentimenti e sull'amore ai tempi di whatsapp. Leggendo questa storia inciampiamo nella vita di giulia ma anche nelle nostre.
Ritratto di un'america disorientata, che nega, senza neanche rendersene conto, i valori che l'hanno fondata, il settimo romanzo di paul auster si mantiene in bilico fra letteratura e politica, fra menzogne della realtà e verità della finzione. Tutto comincia quando uno sconosciuto salta in aria in una strada del wisconsin. Peter aaron si rende immediatamente conto che si tratta del suo amico benjamin sachs e decide di raccontare la sua versione dei fatti, per dare un senso ad una vita, prima che versioni ufficiali stabiliscano per sempre le loro falsità o mezze verità. 'leviatano' è una biografia che cerca di indagare la morte di un dinamitardo i cui ideali avevano trovato come obiettivo-simbolo tutte le copie della statua della libertà degli stati uniti.
Torna l'autore di quattro amici con un romanzo che ha dominato la stagione letteraria spagnola nel 2017. 'la strada era una linea retta e grigia all'infinito che tagliava i campi se entrambi i lati. Campi che offrivano una tavolozza di colori con tutte le sfumature di giallo e ocra. Quel paesaggio acquistava una familiarità che associavo ai viaggi con mio padre. ' un lungo viaggio nel cuore arcaico della spagna, a bordo di un singolare veicolo: un carro funebre. Dani mosca sta portando le spoglie del padre nel paesino dove era nato e cresciuto, e da cui partì per guadagnarsi da vivere. In una situazione che alterna malinconia a ilarità - l'invadente e logorroico autista ecuadoregno, lo squinternato comitato di ricevimento locale -, dani ripensa a tutta la sua vita: il mestiere di cantautore e i primi tempi con il gruppo rock che non si faceva mancare gli eccessi di droghe e sesso, il vuoto lasciato da un'amicizia perduta tragicamente, il rapporto conflittuale con un padre pragmatico e autoritario, il grande amore della sua vita e il matrimonio ormai finito, con due figli che adora e l'ex moglie divenuta un'amica su cui poter contare. Al termine del viaggio, le radici ritrovate gli confermano che, comunque, la vita è altrove.
Un romanzo commovente, divertente e profondo sulla forza della differenza e su un figlio molto, molto speciale. «un meraviglioso romanzo sulla famiglia, l'amore e l'amicizia che arriva dritto al cuore. » - daily mail sam, un ragazzino di otto anni, è sempre stato diverso: bellissimo, sorprendente e autistico. Per amore suo e della sua famiglia, il papà alex ha sempre cercato un modo per intendersi con sam e lo sforzo, quotidiano e sfibrante, porta a una crisi matrimoniale che sembra irreversibile. Alex decide di allontanarsi dalla moglie e va ad abitare a casa di dan, il suo migliore amico felicemente scapolo e irresponsabile, ma da una scomodissima branda per gli ospiti medita su come fare per riconquistare moglie e figlio. Mentre alex naviga a vista nella sua nuova vita da single fra segreti di famiglia rimasti a lungo sepolti e gli impegni di padre part-time, sam incomincia a giocare a minecraft, rivelando uno spazio inatteso in cui padre e figlio riescono a intendersi.
In un quartiere alla periferia di bari, un'amicizia inattesa, come un fiore su una terra arida. Un amore contrastato ma indistruttibile. «la sua scrittura ha la ruvida, arcana bellezza di una murgia in sardegna o di una laura pariani nelle terre del nord. » - ttl-la stampa anni ottanta. Le estati a bari vecchia trascorrono tra i vicoli di 'chianch' bianche, dove i ragazzini si rincorrono nei dedali di viuzze, in mezzo ai profumi delle lenzuola stese e dei sughi saporiti. Maria cresce insieme ai due fratelli più grandi, giuseppe e vincenzo. È una bambina piccola e bruna con tratti selvaggi che la rendono diversa: una bocca grande e due occhi quasi orientali che brillano come punte di spillo. Ha un modo di fare astioso e insolente che le ha procurato il soprannome di malacarne. Vive immersa in una terra senza tempo, in un rione fatto di soprusi subìti e inferti, in cui è difficilissimo venire a patti con la vita. L'unico punto fermo nella sua vita è michele, figlio della famiglia più disgraziata di bari vecchia. La complessa amicizia tra i due si salda e rinforza attraverso i momenti salienti della loro esistenza. Fino a quando, diventati adulti, scopriranno che a legarli è ben più che un sentimento fraterno. Un amore che, anche se impossibile, li preserva dal rancore verso il resto del mondo e dalla decadenza che li circonda.
Una versione rivista e ampliata, impreziosita dalla illustrazioni di alessandro sanna «ho scritto 'il ragazzo selvatico' di getto, senza stare a ragionarci. È un diario, autobiografico: racconta la mia crisi dei trant'anni. Mi ero rifugiato in una baita di montagna per fare i conti con il passato e ritrovare l'ispirazione per la scrittura, che avevo perso. Quelle pagine aspettavano un ritocco: ho aggiunto dei capitoli, modificato delle parti, lavorato di cesello. Ne è uscito un libro più completo e corposo» – paolo cognetti, il corriere della sera trent'anni, un inverno difficile e la sensazione di non andare da nessuna parte: 'mi sentivo senza forze, sperduto e sfiduciato. Soprattutto non scrivevo, che per me è come non dormire o non mangiare'. Nasce da qui la decisione di lasciare milano per trasferirsi in una baita di montagna a duemila metri, nella speranza di fare i conti con il passato e ricominciare a scrivere. Da una delle migliori voci della narrativa italiana, la storia di una lotta a mani nude contro il dolore per ritrovare se stessi.
Jude, wendy e adele, tre donne settantenni, hanno un triste compito: svuotare la casa delle vacanze di sylvie, che è morta di recente. Sono amiche da sempre, eppure adesso sembrano non ricordare il perché: era sylvie a tenerle unite e in equilibrio tra loro. Jude è precisa e severa, non si lascia mai andare; wendy è spesso tra le nuvole e si ostina a portare ovunque il vecchio cane finn; adele sogna ancora un futuro da attrice ed è in perenne attesa dell'occasione giusta. Così, durante un caldo e piovoso weekend sulla costa australiana, mentre il fantasma di sylvie appare alle tre donne in luoghi e momenti impensabili, emergono conflitti e antichi rancori, segreti e tradimenti. Ma sono le bugie che le amiche raccontano a se stesse a mettere a dura prova il loro rapporto. Con tenerezza, umorismo e un'inattesa vena surreale, charlotte wood svela il mistero e la forza dell'amicizia, e le inquietudini dell'età matura. Ma quando il passato si colora di tutte le sfumature del vissuto, allora il futuro si illumina, e tenendosi per mano le protagoniste riescono a vincere la paura, sicure di poter contemplare insieme un nuovo orizzonte.
Vincitore premio strega 1976in una incantevole trieste fine ottocento, vivificata dall'aria mitteleuropea e dalla bora dell'irredentismo, si muovono, aggraziate, e come consapevoli di un loro tragico destino, le quattro sorelle wieselberger. Appartengono a una della buona società: la madre è una tranquilla signora, che si divide tra la casa di città, odorosa di cera e di pulito, e la grande casa di campagna, con giardino, orto e vigna; il padre è uno stimato musicista, che dirige con autorità affettuosa sia la famiglia che l'orchestra dei 'dilettanti filarmonici'. Narrando la loro storia, che è poi quella della sua ramificatissima famiglia, fausta cialente racconta mezzo secolo di storia. Integrando la memoria con la fantasia e cogliendo i nessi espliciti e sotterranei tra vita privata e pubblica, tra individuo e storia, «le quattro ragazze wieselberger», vincitore del premio strega nel 1976, porta a compiuta maturità umana ed espressiva l'attività di scrittrice svolta dalla cialente nell'arco di quarant'anni e realizza il senso, più segreto e vero, della sua vocazione artistica.
Scandito da una pulsante colonna sonora, il tempo è un bastardo è un grande romanzo che parla di ricordi, affinità, autodistruzione e redenzione. «la casa è identica, però silenziosa. Quel silenzio non ha senso. Gas nervino? Overdose collettiva? Una retata? , mi domando, mentre seguiamo una domestica lungo una curva di stanze moquettate, con la piscina che ammicca da ogni finestra. Cos'altro potrebbe aver messo fine alle feste che non finivano mai? Niente di tutto questo. È che sono passati vent'anni. » bennie salazar è un ex musicista punk e ora discografico di successo; sasha è una giovane donna dal passato tormentato ma piena di passione che bennie sceglie come assistente. Tra san francisco e new york, passando per l'italia e il kenya, dagli anni settanta a oggi, e fino al prossimo futuro, le tredici storie che compongono il tempo è un bastardo mettono in scena una serie indimenticabile di coprotagonisti i cui percorsi di vita intersecano quelli di bennie e sasha.
Giosuè calaciura riesce come pochi a parlare di bambini e di diseredati, una sensibilità straordinaria che si traduce in lingua realistica e insieme lirica dando vita a una favola sospesa tra incanto e prodigio. «di fronte a calaciura proviamo lo stesso stupore che ci assale quando leggiamo thomas bernhard» - jérôme ferrari, vincitore del premio goncourt 2012 «la tradizione di calaciura è quella del grande racconto isolano e di una scrittura barocca, fitta di colori e sapori ma anche di sentimenti pieni e dolorosi» - goffredo fofi, internazionale la notte di natale un neonato viene abbandonato su un sedile dell'ultimo tram; fermata dopo fermata salgono i viaggiatori e la scoperta del bambino genera come un cortocircuito: quel presepe in movimento diventa un palcoscenico dove ogni passeggero è un protagonista, racconta la sua storia e la sua sconfitta ma anche l'umana urgenza di un mondo migliore, accogliente e solidale: l'antica promessa per i diseredati di una piccola fetta di paradiso da ritagliare qui e ora. Protagonista, accanto ai viaggiatori, la città notturna con le sue storie e i suoi imprevisti «miracoli», un'umanità minuta e affannata, disposta a ogni sacrificio e umiliazione pur di sopravvivere e lasciare un segno del proprio passaggio. Venditori di ombrelli, ambulanti, commercianti di cianfrusaglie, camerieri, prostitute, infermiere, giovani migranti che la burocrazia definisce «minori non accompagnati»: umanità senza garanzie e senza voce, rifiutata, perseguitata e offesa. Uomini, donne e bambini che il vangelo – oggi così contraddittorio e per molti versi anacronistico – promuove a eletti. Quello del tram è un viaggio sospeso tra i crampi della fame e il desiderio di dio. Con un finale sorprendente e inatteso. Giosuè calaciura riesce come pochi a parlare di bambini e di diseredati, una sensibilità straordinaria che si traduce in lingua realistica e insieme lirica dando vita a una favola sospesa tra incanto e prodigio.