'la bustina di minerva' è una rubrica iniziata sull'ultima pagina dell''espresso' nel marzo del 1985 e continuata con regolarità settimanale sino al marzo 1998, quando è diventata quindicinale. Ora le 'bustine' sono state selezionate e raccolte in questo libro. Si spazia da riflessioni sul mondo contemporaneo, alla società italiana, alla stampa, al destino del libro nell'era di internet, sino ad alcune caute previsioni sul terzo millennio e a una serie di 'divertimenti' o raccontini. La raccolta dà il senso alla rubrica che, come vuole il titolo, intendeva raccogliere quegli appunti occasionali e spesso extravaganti che talora si annotano nella parte interna di quelle bustine di fiammiferi che si chiamano appunto minerva.
Roy hobbs è potenzialmente un eroe: ha un talento innato per il baseball e potrebbe diventare il più grande giocatore del momento. Ma il suo primo tentativo di entrare a far parte di una squadra della major league fallisce miseramente, a causa di una ragazza fuori di testa. Roy riesce a coronare il suo sogno di gloria soltanto quando ormai è avanti con gli anni, a un'età in cui molti giocatori sono vicini al ritiro: avrà pochissimo tempo per dimostrare a se stesso e all'america intera di essere, davvero, il migliore. Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1952, ha ispirato il film omonimo con robert redford.
Per frank decker, la vita sembra finalmente in discesa. A lincoln, nebraska, lo conoscono tutti: è un detective tenace, abile, con un curriculum di tutto rispetto, e molti pensano a lui come prossimo capo della polizia. Finché da una casa in un tranquillo sobborgo della città scompare una bambina. Le indagini sembrano non portare a niente, e le statistiche sono spietate. Quando una persona svanisce nel nulla e non viene ritrovata nel giro di quarantotto ore, le possibilità che sia già stata uccisa arrivano ben oltre il novanta per cento. Ma frank ha promesso alla madre di hailey che le riporterà sua figlia. E pur di mantenere la parola data è disposto a tutto: anche a dimettersi, a rinunciare alla sua carriera e a partire per un viaggio che lo spingerà ad attraversare l'america, agganciato a una traccia esile che conduce a verità più scomode.
Joakim, otto anni, in attesa di un fratellino, è rimasto solo in casa. Sua madre, colta dalle prime doglie, è corsa in ospedale accompagnata dal padre. Joakim guarda fuori dalla finestra: a un tratto si accorge che c'è un bambino appeso per i calzoni e a testa in giù a un albero del giardino. E' una strana creatura, simile a un umano, ma non del tutto uguale. I due, parlando, si raccontano e si interrogano sulle proprie origini, finendo quasi inavvertitamente col porsi i grandi interrogativi che riguardano la vita e il suo significato.
Un noir. Un amore di perdizione per una donna imprendibile e conturbante, una truffa e un crimine assurdi o futili; due balordi; l'inchiesta; e sotto tutto e tutti il gorgo risucchiante dell'incerto destino. Solo che su questi elementi strutturali del noir, tracciati con una intenzionale callligrafia a rendere più ironica la futilità dei moventi e l'inezia delle personalità in campo, interviene il tocco di bolaño, con la sua vocazione a raccontare la vita di traverso usando la maschera dell'invenzione e del gioco intellettuali. Gli elementi del noir vengono smontati e rimontati seguendo un metodo che si potrebbe dire cubista, per il tentativo di presentare la vicenda in una sequenza di quadri ognuno mostrato con una specie di simultaneità di visione.
È una storia in cui un agente segreto israeliano s'innamora di una ragazza dalla bellezza mediterranea e misteriosa, e usa tutte le tecniche e i trucchi del suo mestiere per seguire, controllare, determinare la vita di lei senza mai rivelarsi. Una relazione morbosa, in cui lui attraverso pedinamenti, informazioni rubate, finanche un omicidio, costruisce negli anni un invadente controllo sulla ragazza. Lei, pur non avendolo mai visto e pur irritata dalle crudeli e bizzarre richieste dell'uomo, lo ama. Anche perché le lettere che lui ossessivamente e regolarmente le fa recapitare rivelano una personalità struggente e appassionata.
Istanbul, anni trenta, nel corso di un ricevimento charles latimer, giallista inglese di successo, viene avvicinato dal colonnello haki, ufficiale dei servizi segreti e scrittore alle prime armi. Haki allude a dimitrios makropulos, il più grande criminale europeo di quegli anni, coinvolto in ogni delitto, compreso il traffico di eroina e l'assassinio politico. E così ha inizio l''esperimento investigativo' di latimer, che inseguirà il criminale fra le rive dell'egeo, i quartieri turchi di sofia, i boulevard di bucarest.
Il libro narra le stravaganti e spesso esilaranti peripezie del giornalista di helsinki vatanen che, dopo avere investito una lepre, la cerca, la cura e decide di sparire con lei nei boschi della finlandia. Si trasforma così in un vagabondo che parte all'avventura, senza fretta e senza meta, sempre accompagnato dalla sua lepre come irrinunciabile talismano.
'il rapporto di bloch con jack lo squartatore data da lungo tempo. 'the night of the ripper' non è che l'omaggio più recente a un personaggio che mostra di averlo ossessionato da sempre e che, con molta probabilità, l'ha influenzato nel corso di tutta la sua produzione letteraria. ' (dalla prefazione di carlo bordoni).
Possono scrittori, artisti e filosofi rivelarsi ottimi compagni di viaggio? Alain de botton non ha dubbi, e affida a guide illustri del passato il compito di scandire le sue partenze e i suoi ritorni, le grandi aspettative così come le piccole ma cocenti delusioni di cui ciascun viaggio è costellato. Ecco perciò barbados, meta turistica che per l'autore si era rivelata fallimentare, riconsiderata alla luce di ciò che huysmans scrisse nel romanzo 'controcorrente', e poi la poesia di baudelaire e i quadri di hopper, da cui invece ci possiamo lasciare condurre per cogliere la forza evocativa dei mezzi di trasporto e di anonimi luoghi di transito; o ancora l'affascinante urbanistica di amsterdam e la scenografica bellezza di madrid colte nel loro incanto dagli sguardi di flaubert e di humboldt; ma naturalmente anche il lake district di wordsworth, l'aura di serenità della campagna inglese come veicolo di una misurata eppure intensa sensazione di pace interiore o l'intenso cromatismo della provenza di van gogh, per una riscoperta del paesaggio mediterraneo. Partenze e poi speranze e curiosità, paesaggi esotici, evocazioni artistiche e ritorni; ma più di ognuna di queste scansioni e di questi viaggi, conta per alain de botton lo sguardo stesso del viaggiatore, il suo desiderio di vedere 'davvero', è per questo che, a conclusione del percorso, seguendo questa volta le istruzioni di john ruskin, anche lui prova a vedere 'disegnando' per imparare a viaggiare e osservare tutti i giorni.