Un'indagine sulle note di canzonissima per il commissario bordelli. «una tormentata figura di investigatore e un'italia meno cinica ma non meno cattiva di oggi». – corrado augias «che tristezza, pensava bordelli ogni volta. Ma era un tristezza che gli piaceva, che un po' per gioco e un po' sul serio lo faceva sentire una specie di eroe solitario. Un uomo che si sarebbe portato nella tomba molti segreti…» È il 6 gennaio del '69 e molti italiani si preparano a vedere la «finalissima» di una delle trasmissioni più popolari e seguite, canzonissima. Anche il commissario bordelli si siede davanti al televisore per godersi la serata, ma una telefonata della questura lo strappa dalla poltrona e lo costringe a uscire di casa: una ragazza è stata uccisa, proprio mentre andava in onda la sigla. Zum zum zum zuuum zum. Da quel momento le giornate del commissario si complicano, altri misteri dovranno essere risolti. Uno in particolare lo tormenta: la terribile vicenda del maniaco omicida che ha già ucciso sei prostitute, tutte e sei bionde, di media statura, una ogni nove mesi esatti. Bordelli si sente affaticato, e in mezzo alle ricerche concitate cerca di ritagliarsi momenti di tranquillità e di riflessione nel silenzio del bosco, che i versi degli animali rendono ancora più vero e profondo. Tra poco più di un anno andrà in pensione, e teme di lasciarsi alle spalle dei casi insoluti.
Omicidio a piazza vittorio: una commedia all'italiana scritta da un autore di origine algerina. Questo romanzo di amara lakhous è una sapiente e irresistibile miscela di satira di costume e romanzo giallo imperniata su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (il 'pasticciaccio' sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare). La piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza vittorio sorprende per la verità e la precisione dell'analisi antropologica, il brio e l'apparente leggerezza del racconto. A partire dall'omicidio di un losco personaggio soprannominato 'il gladiatore', si snoda un'indagine che ci consente di penetrare nell'universo del più multietnico dei quartieri di roma: piazza vittorio. Forse basta mettere in scena frammenti di vita quotidiana intrecciati attorno all'ascensore, puntualmente all'origine di tante dispute condominiali, per comprendere il nodo focale del paventato, discusso, negato o invocato scontro di civiltà che assilla il nostro presente e il nostro futuro e infiamma il dibattito politico, sociale e religioso-culturale dei nostri giorni.
Il fantasma di una monaca del settecento che sgozzava le sue vittime non fa paura al commissario adamsberg, ma tutto il resto sì. Da un momento all'altro sprofonda in un mondo che sembra tornato al medioevo, dove si straziano i cervi dei boschi normanni, si profanano cadaveri di vergini per estrarne misteriose sostanze, e le pozioni magiche assicurano la vita eterna, a costo di orrendi delitti. Mentre un rivale che arriva dal più lontano passato, e che parla in versi, gli vuole rubare tutto. Un puzzle inestricabile, fatto apposta per far smarrire la ragione a chiunque. Ma non a uno 'spalatore di nuvole', come adamsberg. Anche se, ancora più delle altre volte, arrivare alla verità vorrà dire riuscire a strapparsi un pezzo di cuore.
Dopo una serata trascorsa in un locale, due ragazze, di cui una minorenne, aggrediscono un tassista con un martello e lo finiscono a coltellate. Il commissario wallander non riesce a crederci, incapace di trovare una logica nei gesti dei nuovi assassini, ma è sicuro che quell'omicidio nasconda qualcosa. Altri delitti lo coinvolgono in indagini sempre più complesse: il cadavere di un uomo viene trafugato dall'obitorio e riportato ai piedi del bancomat dove era stato ritrovato; qualche, giorno dopo, in seguito a un imponente blackout, in una centrale elettrica si scopre il corpo carbonizzato di una ragazza. Diversi tasselli di un unico disegno. Per ricomporlo, wallander deve affrontare una nuova dimensione del crimine.
«elizabeth george regna nell'olimpo delle grandi scrittrici di gialli. » - los angeles times come ogni mattina, malgrado il freddo, elena weaver, giovane e bella studentessa del st stephen's college di cambridge, esce all'alba per andarsi ad allenare lungo il fiume. Qualcuno, però, la sta aspettando. Un delitto assurdo, perpetrato con spietata ferocia. Elena, benché sordomuta, era piena di vita, di sensualità e al tempo stesso di innocenza che nessuno riesce a spiegarsi una fine tanto orribile. La tragedia ha un impatto devastante sul mondo dorato del college inglese, cui appartiene anche il padre della ragazza, stimato professore che aspira a una cattedra di prestigio. E forse la verità va ricercata proprio in quell'universo rarefatto, oltre che nella cerchia familiare. Il college chiama in causa new scotland yard, e tornano in scena l'ispettore thomas lynley e il sergente barbara havers, pronti a rovistare negli armadi più oscuri dell'esclusivo ambiente di cambridge, sicuri di trovarvi, fra ampie toghe e letture shakespeariane, ben più di uno scheletro. Ma incontrano subito grossi ostacoli, primo fra tutti la difficoltà di inquadrare la personalità della vittima. Il romanzo è stato precedentemente pubblicato con il titolo 'per amore di elena'.
A gaborone, capitale del botswana, la signora precious ramotswe è molto rispettata: è la fondatrice della ladies detective agency, la prima e unica agenzia investigativa del piccolo paese dell'africa meridionale diretta da una donna. Suo padre avrebbe preferito che aprisse una macelleria, ma lei ha poi deciso di fare la detective privata. Gran bevitrice di tè rosso, gentile come tutti i golosi e portata alla riflessione filosofica, la signora ramotswe ha imparato presto come portare un po' di ordine nelle vite ingarbugliate dei suoi clienti, usando il suo cervello fino e soprattutto il suo gran cuore. Doti che le saranno indispensabili per affrontare il caso della signora curtin e di suo figlio michael, scomparso nel deserto ormai da dieci anni.
Brutta giornata per janek miller: i postumi di una sbornia colossale, i ricordi pochi e confusi e il cadavere della sua giovane e amatissima moglie, eva, nella vasca da bagno. Fin troppo scontato il verdetto: colpevole. Sei anni, la pena. Ma il commissario van veeteren non è convinto della sua colpevolezza e insieme alla sua squadra scava nel passato di eva. Un passato che nasconde molti segreti: un precedente matrimonio finito dopo la morte per annegamento del figlio di quattro anni, un padre violento, un gemello sparito in canada, un antico fidanzato morto in circostanze strane. E infine, a complicare ulteriormente le cose, un nuovo e improbabile omicidio. Separato dalla moglie, con due figli, il commissario van veeteren vive da solo con il suo cane in una cittadina del nord europa. Ama gli scacchi, ascolta hàndel e gioca a badminton con un collega. L'esperienza lo ha reso scettico, solitario e malinconico, ma anche profondamente umano e, nei casi che affronta, ciò su cui la sua attenzione finisce per concentrarsi sono i moventi più nascosti dell'animo umano.
In una tiepida sera di fine estate, un vecchio dossier di polizia, ingiallito dal tempo, arriva sul tavolo del laboratorio di libera, la fioraia del giambellino. Contiene i documenti di un caso di cronaca archiviato in fretta e furia dalle autorità: la morte di una giovane donna nei boschi che si affacciano sul lago di como, negli anni del dopoguerra. Libera ne resta sgomenta: quella morte riguarda da vicino sua madre iole e la sua misteriosa famiglia. Le carte contengono anche la testimonianza e i dubbi, trascurati dalla polizia, di un vecchio prete di montagna: la figlia di quella povera ragazza era davvero dell'uomo che l'aveva appena sposata? E perché tarcisio planetta, il contrabbandiere, l'aveva minacciata ad alta voce nell'osteria? E chi erano quegli
Islanda, fine anni settanta. Una donna è immersa nelle acque di uno dei laghi di svartsengi, nei pressi di una centrale geotermica, e trova accidentalmente il cadavere di un uomo. Incidente? Suicidio? L'autopsia rivela che la vittima potrebbe essere caduta da una grande altezza, e anche che potrebbe essere collegata alla vicina base militare americana. Erlendur, giovane detective, e il suo capo marion briem decidono di seguire questa pista, scontrandosi però da subito con un muro di ostilità e diffidenza. Perché gli americani si ritengono superiori agli islandesi, da loro considerati poco più che selvaggi, e non intendono accettare intrusioni, nemmeno da parte della polizia. Aiutati solo da caroline, un sergente di colore che ben conosce la discriminazione razziale, erlendur e marion indagano, rovistando nelle pieghe nascoste della base militare. Forse la vittima ha visto qualcosa di troppo e per questo è stata brutalmente uccisa. Ma la verità è molto diversa. Erlendur, intanto, sta anche indagando per proprio conto su un cold case di venticinque anni prima: una ragazza svanita nel nulla in uno dei quartieri più poveri e miserabili della reykjavik del tempo, il cui destino il giovane detective sembra aver preso a cuore spinto dall'ossessione - che non lo abbandonerà più -per i casi irrisolti di persone scomparse.
Quando- il treno ad alta velocità milano-roma entra alla stazione termini la polizia ferroviaria ha una terribile sorpresa: i passeggeri della carrozza top, il vagone più esclusivo e costoso, sono tutti morti. E la prima a entrare nella carrozza del massacro è colomba caselli, vicequestore dai muscoli d'acciaio e l'anima fragile. I primi indizi portano decisamente verso il terrorismo islamico, arriva anche un video in cui due uomini rivendicano l'attentato in nome dell'ìsis. Ma colomba capisce che qualcosa non va. E si rende conto che l'unica cosa che può fare è chiedere l'aiuto della sola persona che riesce a vedere attraverso la nebbia di bugie e depistaggi: dante torre. Colomba e dante non si parlano da mesi, da quando lui, dopo la morte del suo aguzzino, l'uomo che si faceva chiamare 'il padre', si è perso dietro ai suoi fantasmi. Convinto che ci sia un complotto ai suoi danni, è ossessionato dalla ricerca dei mandanti del padre e del fantomatico individuo che gli ha telefonato dicendo di essere suo fratello. Un individuo alla cui esistenza crede soltanto lui; basta incontrarsi, a dante e colomba, per superare le incomprensioni. E la sensazione di lei era giusta: l'isis non c'entra e l'attentato è solo l'ultimo episodio di una lunga serie di carneficine. Dietro la scia di morti c'è una misteriosa figura femminile, che non lascia tracce se non un nome: giltiné, l'angelo lituano dei defunti, bellissima e letale. Ma chi la sente sussurrare il suo nome, poi non sentirà molto altro. Dante e colomba intraprendono cosi un'indagine che dalla stazione termini di roma li porterà prima a berlino e poi a venezia, per la resa dei conti.