Eliot rosewater è l'ultimo erede della casata; suo padre ha costituito la fondazione rosewater con l'incarico di gestire tutti gli immensi beni di famiglia e con la clausola che la presidenza venga tramandata di erede in erede. Lo scopo è impedire che il fisco si impossessi dei soldi. Eliot, però, dopo aver partecipato alla seconda guerra mondiale, è diventato un uomo strano: non solo ha iniziato a bere, a vagabondare, a prestare servizio come pompiere ma ha anche iniziato a usare il denaro per aiutare la gente. Alla fine eliot torna a rosewater, nell'indiana, il luogo depresso che la sua famiglia, tanti anni prima, aveva usato per iniziare la propria fortuna e poi abbandonato. La gente del posto è priva di orgoglio, speranza, lavoro. Così eliot apre un ufficio per aiutare tutti coloro che hanno bisogno di aiuto e il cartello sopra la porta dice semplicemente: 'fondazione rosewater. Come possiamo aiutarvi? ' . È ovvio che la famiglia, aiutata da un avvocato, tenti in tutti i modi di farlo dichiarare insano di mente, ma eliot alla fine troverà una soluzione brillante e inaspettata per poter proseguire con i suoi progetti. Scritto nel 1965, 'perle ai porci' non solo ci fa come gli altri libri di vonnegut ridere delle cose tristi e commuovere in modo divertente, ma tradisce un autentico amore per l'utopia e fa riflettere sulle ingiustizie del mondo.
Risale a cartesio la separazione fra emozione e intelletto, ma le indagini sul cervello attualmente in corso muovono in tutt'altra direzione. Damasio è stato forse il primo a porre sotto esame le infauste conseguenze della separazione di cartesio e oggi è possibile circoscrivere quell'errore sulla base anche di casi clinici e della valutazione di fatti neurologici sperimentali. Tutte le linee sembrano convergere verso uno stesso risultato: l'essenzialità del valore cognitivo del sentimento. Damasio usa la parola 'sentimento' per denotare qualcosa di concettualmente nuovo e introduce una distinzione importante fra il sentire di base e il sentire delle emozioni, fondata su osservazioni di architettura anatomico-funzionale.
In sette testi relativamente indipendenti ma collegati come altrettante tappe di un singolo saggio, kundera ci parla di quella creatura singolare, imprevedibile, grandiosa e delicata che è il romanzo europeo («arte nata come eco della risata di dio»). Il suo discorso scavalca con sicurezza ogni pretesa di rigido inquadramento teorico e si dedica invece a un'analisi amorosa di ciò che il romanzo, creatura polimorfa, diventa nelle mani di scrittori così diversi come kafka e cervantes, broch e tolstoj, gombrowicz e flaubert, diderot e musil, rabelais e sterne – e infine kundera: perché qui si troveranno i due testi dove kundera ha detto l'essenziale per chi vuole accedere al segreto dei suoi romanzi. Anche come saggista, kundera ha il dono stupefacente della trasparenza: le questioni più intricate appaiono nelle sue parole con una nettezza e un'evidenza tali da farci pensare che le stiamo vedendo per la prima volta. E l'aspetto di confessione, da parte di kundera, sull'arte che oggi egli conosce più di ogni altro, dà a questo libro una pulsazione ulteriore, per noi preziosa: «devo sottolineare che non ho la minima ambizione di fare della teoria e che tutto il libro non è altro che la 'confessione di uno che fa della pratica'? L'opera di ogni romanziere contiene implicitamente una visione della storia del romanzo, un'idea di cos'è il romanzo; ed è proprio quest'idea, insita nei miei romanzi, che ho cercato di far parlare».
Monsignor fausto denagua ha molti anni e molte doti, tranne quelle che dovrebbe possedere un uomo di chiesa. La sua strada incrocia quella di oswald breil dopo la scomparsa di una ricercatrice, e lo scontro si fa subito aspro perché, come breil ripete spesso, non tutto è come sembra. La lotta è impari: il nemico è potente, ha mezzi sconfinati e soprattutto ha come alleati l'isis e il suo feroce esercito. Manca giusto un anello della catena perché il male abbia il sopravvento. Un anello che solo il rinvenimento di un antico sepolcro riuscirebbe a saldare. Ma l'ubicazione di quel sepolcro è avvolta nella leggenda. E la leggenda corre a ritroso sino ad approdare alla roma dei re. L'adolescente vel vive a tarquinia sotto il regno del superbo, sovrano corrotto e spietato che lascia mano libera al suo altrettanto crudele figlio, sesto tarquinio. Sarà proprio quest'ultimo a sconvolgere la vita di vel, costringendolo a vagare alla ricerca dei propri cari in un mondo ricco di pericoli e di avventure. Un peregrinare che porterà l'etrusco tra le braccia di un amore tanto indissolubile quanto tormentato e costringerà vel a ingegnarsi per sopravvivere, sino a diventare un brillante architetto: il progettista preferito da re e imperatori.
Quando esce 'la morte a venezia', nell'autunno del 1912, thomas mann ha trentasette anni, è sposato con la bella e ricca katia pringsheim, è padre di quattro figli. Ha già scritto 'i buddenbrook' e 'tristano' e 'tonto kroger' e è uno scrittore ormai affermato, per alcuni critici forse al culmine della propria potenza narrativa. Da qualche anno la letteratura è dominata dalle avanguardie storiche, mentre in tutta l'europa si avvertono presagi di guerra. Ma nel lungo racconto sulla fine di gustav von aschenbach la crisi che scuote alle fondamenta quel mondo resta soltanto sullo sfondo. In primo piano c'è l'impietoso ritratto, talvolta perfino caricaturale, del grande autore trascinato dall'avventura artistica e dalla pulsione erotica verso la morte. C'è la passione del maturo protagonista, la disgregazione morale, la perdita del contegno e del dominio di sé. Sono pagine nelle quali thomas mann racconta in maniera spesso paradossale ed enfatica la patologia della vocazione estetica, la disciplina e il culto della perfezione formale, le strategie di difesa dal disordine e dal caos; rappresenta ancora una volta la cultura e la bellezza come diminuzione dello slancio vitale, come corruzione della vita e dei valori borghesi. Che venezia sia qui l'ambiguo e stupendo fondale degli eventi descritti, è anche un omaggio alla grande letteratura di fine secolo e a tutta la cultura del decadentismo europeo.
Allo psichiatra otto von lambert hanno ammazzato la moglie nel deserto del marocco, presso le rovine di al-hakim: chi l'ha violentata lasciando poi che gli sciacalli ne dilaniassero le spoglie? Autentico mostro, von lambert incarica la giornalista televisiva f. Di volare a marrakech e ricostruire le tappe della scomparsa di tina e un delitto 'di cui lui come medico era l'autore, mentre l'esecutore non rappresentava che un fattore casuale'. Si tratta di mettere in piedi una simulazione che consenta un'osservazione postuma e fittizia dei fatti: del resto, un occhio onnipresente e occulto ci scruta, e la realtà è percepibile solo attraverso l'obiettivo glaciale di una telecamera o di un satellite. Ma ciò in cui f. E la sua équipe si imbattono è uno scenario apocalittico: missili confitti nelle sabbie del sahara, mezzi corazzati arenati come gigantesche testuggini, cadaveri di acciaio radioattivo, in un folle gioco di guerre simulate e abbandonate dopo i test. E via via che la temeraria indagine prosegue, f. Si addentra in una storia più grande di lei, precipita nel gorgo di un intrigo internazionale e golpistico, si cala nei labirinti scavati nelle viscere della terra da apprendisti stregoni. Con questo 'giallo', che ha la densità di un racconto filosofico, dürrenmatt ci trascina in un universo alla mercé di occhi elettronici, dove il solo cui sia dato osservare tutto e tutti è un indifferente dio nascosto.
Torna l'impavido elio sparziano, soldato, storico e agente speciale per conto di roma. Siamo nel iv secolo dopo cristo, l'impero si estende a oriente fino al mar nero. Proprio in quelle terre è ambientata stavolta la missione solitaria del giovane ufficiale. Oltre la frontiera, nelle selvagge regioni dell'armenia, qualcuno minaccia la stabilità dei confini: è ter vishap, il signore dei draghi. Di lui si raccontano storie incredibili, che intrecciano verità e leggenda: un mostruoso gigante semiumano splendente di luce propria, che domina gli elementi, soggioga le popolazioni, commette eccessi ed efferatezze indicibili. Sotto la sua guida migliaia di fedelissimi che lo venerano come un dio seminano il terrore nella regione. Ma nei campi militari si bisbiglia che altri non sia che il generale romano curzio, scomparso in battaglia e dichiarato morto. Chi si cela dietro la maschera? E perché? È mai possibile un simile tradimento? L'indagine si tinge subito di rosso: poco prima dello sbarco di elio il persiano sanazar, che doveva fare da collegamento tra lui e il ribelle, muore sotto il crollo di una tribuna assieme a decine di altre persone. Per scoprire la verità l'inviato dovrà valicare le terribili vergini di pietra, i picchi che vegliano sul passo, per inoltrarsi in una landa favolosa. Un viaggio attraverso l'oscurità dell'anima, della natura, che dopo ogni sorta di pericoli condurrà elio, inerme, al cospetto del vero mostro.
In un paesino isolato alla periferia londinese, iniziano a susseguirsi efferati omicidi. L'assassino non si limita a torturare e uccidere le sue vittime - tutte donne - ma le 'trasforma' secondo la fantasia della sua mente malata: sulla schiena di una attacca ali di cigno, nel ventre di un'altra infila conigli. Deve trattarsi evidentemente di uno psicopatico, e nel paese si diffondono panico e sospetto. È il dottor david hunter, assistente del medico condotto locale ed ex autorità mondiale in fatto di analisi dei cadaveri, a indagare sul caso. La verità di cui verrà a capo sarà spiazzante: il colpevole non è un imbarazzante demente, ma una persona del tutto insospettabile.
'la breve e favolosa vita di oscar wao': già dal titolo si capisce che il romanzo non avrà un lieto fine classico. Ma non importa. Perché la vita di oscar - ribattezzato wao da un amico dominicano che storpia il nome di wilde è davvero favolosa. Da favola. Da favola letteraria, magica e realistica al tempo stesso. Nasce e cresce nel new jersey, il grasso, poco attraente, intelligente e parecchio eccitato oscar. Sua madre belicia è una ex reginetta di bellezza scappata da santo domingo perché perseguitata dal clan del dittatore trujillo, la sorella, lola, è una ragazza dolce, assennata e insieme spericolata come tutte le dominicane di diaz. L'intero albero genealogico di oscar, come quello di altre migliaia di dominicani, è composto da figure torturate, espropriate, martirizzate.
«in questo libro ho cercato di raccontare in modo semplice l'economia, un argomento che tocca le vite di tutti noi, spiegando come funzionano davvero le cose, dove stiamo andando e cosa possiamo fare per salvarci. Finché siamo in tempo. » (alan friedman) avrò mai una pensione? L'europa ci aiuta o ci danneggia? Chi paga il salvataggio delle banche? Capire come funziona l'economia è fondamentale se vogliamo comprendere i meccanismi che regolano i rapporti tra noi e lo stato e prendere le giuste decisioni per la nostra famiglia e per il nostro futuro. 'dieci cose da sapere sull'economia italiana di alan friedman è un libro scritto con un linguaggio comprensibile, lontano da quello degli addetti ai lavori, indispensabile per tutti coloro che non vogliono essere più strumentalizzati dagli imbonitori della politica. Numeri, cifre e statistiche reali per rispondere con la verità dei fatti a chi promette facili soluzioni, per controbattere ai politici che lanciano proclami e mentono su questioni importantissime: perché l'italia non cresce più? Perché non crea più posti di lavoro? Perché gli italiani sono i più tassati d'europa? Di quale politico italiano ci si può fidare di più? Quale futuro dobbiamo veramente aspettarci per il nostro paese?