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Libri in questa classifica: 12738

Pagina 80 di 1274

Posizione in classifica: 791

Fabro
Melodia Dei Monti Pallidi

Francesco Vidotto

Narrativa estera - Recente

Fabro<br>Melodia Dei Monti Pallidi
La vita e le alterne fortune di fabro, in un mondo arcaico che sopravvive nei ricordi degli avi, raccontate da francesco vidotto con voce tenera, ironica e malinconica. Guardai fuori: il vento si era rinforzato e tutto quanto il bosco cantava. Gli alberi, alti e robusti, si piegavano e ritornavano diritti in una danza sempre uguale e scuotevano i rami nell'aria e le melodie erano infinite. Le dolomiti invece, subito dietro, stavano immobili. La roccia era ferma. I pinnacoli bucavano il cielo diritti e di pietra, come gigantesche canne d'organo e le gole acceleravano l'aria che ci sbatteva contro e precipitava giù e suonava anche lei. Lì seduto, in quella sera di tristezza infinita, riuscii ad ascoltare la voce della montagna. 'il mio nome è fabro e di mio padre so solamente che era maniscalco e che non aveva un filo di fantasia. ' così si apre l'epopea di fabro, uomo semplice e forte, capace di rialzarsi e ricominciare nonostante i colpi che la vita non risparmia. Fabro nasce in una stalla ai piedi delle montagne un mattino di novembre del 1925, scaldato dal fieno e dal respiro di quattro mucche, perché 'ci sono cose che, se sei povero, non cambiano mai'. La sua infanzia trascorre serena tra i boschi e i picchi delle dolomiti e alla scuola elementare incontra rina, una bambina timida con un sorriso che solo lui sa accendere, un sorriso capace di scaldare gli inverni più freddi. La vita va avanti, dà e toglie, generosa e spietata, finché fabro scopre la musica. Se ne stava nascosta in un vecchio armonium, nella chiesa di tai di cadore. La melodia che esce vibrando dallo strumento è il respiro del bosco, il vento che accarezza i rami, e lo pervade d'incanto. Poi arriva la guerra e fabro deve lasciare casa per andare in bottega a cibiana, il mitico paese delle chiavi. Qui viene iniziato ai segreti di un mestiere antico e affascinante. La musica però non smette di aspettarlo. C'è un organo nella chiesa del paese che il parroco suona durante la messa. Una sera fabro si siede sullo sgabello, guarda fuori dalla finestra e inizia a suonare, sono le sue montagne a suggerirgli la melodia, lui solamente le ascolta e le copia. Sarà la musica a fargli incontrare di nuovo rina – l'amore, quello vero – e a regalargli il periodo più felice della sua vita, fino a quando, un giorno scuro, quella musica che dall'anima corre fino alle dita e ai tasti bianchi e neri, imitando la vertigine della montagna, rimarrà in trappola. Ancora una volta sarà l'amore a liberarla e a salvare lui e la sua famiglia.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 12/10/2021

Posizione in classifica: 792

La Festa Nera

Violetta Bellocchio

Narrativa estera - Recente

La Festa Nera
Nessuna vita è bella come sembra, nessuna vita è brutta come sembra: c'è una crepa in ogni singola cosa. Cercala, infilaci due dita e guarda la luce che entra. Segui quella luce fino a quando non senti di aver toccato il fondo. Dopo un terribile caso di shaming che li ha quasi distrutti, misha, nicola e ali tornano dietro la macchina da presa per raccontare il mondo in cui sopravvivono. Sono reporter, ma soprattutto sono ragazzi. Nell'italia del futuro, fare documentari è un lavoro socialmente utile, l'ultimo stadio di un'umanità che ha scelto il tracollo come aspirazione esistenziale. L'unica via di fuga è la val trebbia, culla di nuove comunità autarchiche. Seguendo il fiume come una linea d'ombra, i protagonisti incontreranno madri che venerano il dolore, uomini convinti che la donna sia un virus invincibile, hipster eremiti che ripudiano la tecnologia, famiglie integraliste che credono in un'apocalisse ormai passata di moda, un misterioso guaritore, 'il padre', capace di sanare ogni malattia, a un prezzo. Usando i colori più vividi del genere, violetta bellocchio sfiora i temi brucianti del presente illuminando la narrazione con una scrittura espressiva, caustica, mai arresa. Un racconto tragicomico che non ha paura di colpire dove fa più male, mostrando il lato nascosto della violenza, quello che quando le luci rosse delle telecamere si spengono non fa più notizia, la vera festa nera.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/06/2025

Posizione in classifica: 793

Raccontami Dei Fiori Di Gelso

Aline Ohanesian

Narrativa estera - Recente

Raccontami Dei Fiori Di Gelso
Quando i ricordi ritornano alla mente, a volte non si è preparati ad accoglierli. Soprattutto se si è fatto di tutto per far tacere la loro voce, per nascondere le sensazioni che portano con sé. È cosi per seda, che credeva di aver finalmente seppellito il passato per sempre. Ma ora è tornato e parla del paese da cui si è allontanata senza voltarsi indietro. Parla della turchia dove affondano le sue radici, il paese di cui sente ancora il profumo delle spezie e il rumore dei telai al lavoro nell'azienda della sua famiglia. Da lì proviene il giovane orhan, che adesso vuole delle risposte. Vuole sapere perché suo nonno, kemal, ha lasciato la loro vecchia casa a seda, una sconosciuta che vive in america. Lei capisce che è arrivato il momento di scendere a patti con la sua memoria e con quella colpa che non ha mai confessato a nessuno. Decide di affidare a orhan la sua storia. La storia di lei ancora ragazzina che si innamora di kemal all'ombra di un grande albero di gelso, i cui rami si innalzavano fino a voler raggiungere il cielo. Un amore spezzato dalle deportazioni degli armeni, all'alba della prima guerra mondiale. Un amore che ha costretto seda a scelte difficili i cui rimpianti non l'hanno mai abbandonata. Solo con orhan ha trovato il coraggio di riaprire quelle vecchie ferite. Di rivelare una verità da cui possa nascere una nuova speranza. Perché il passato, anche se doloroso, va ascoltato e deve insegnare a non dimenticare.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 17/08/2020

Posizione in classifica: 794

Un Giorno Arriverò

Silvana Mossano

Narrativa estera - Recente

Un Giorno Arriverò
Per anita la 'merica' è un sogno, una speranza e un dolore. Un dolore perché sua sorella è emigrata laggiù per non tornare; una speranza perché lei vuole raggiungerla, e ricominciare una vita migliore, lontana dalla durezza della campagna e degli anni terribili tra la prima e la seconda guerra mondiale; un sogno perché ogni anno che passa sembra allontanare l'america sempre di più. Eppure anita non si arrende e vive la sua vita, di fatica e lavoro, ma anche di piccole grandi gioie, in attesa del momento in cui raggiungerà finalmente il porto di genova e salirà sulla grande nave per solcare la pianura liquida e sconfinata dell'oceano. Un giorno partirà, a dispetto di sua madre, di suo marito, di mussolini e della guerra. E l'america, il paese dove tutto è possibile, diventerà realtà. Un giorno. La storia cammina accanto ai personaggi di questo romanzo, li tocca e li travolge; figure forti di donne, immerse nei profumi e nelle nebbie delle valli piemontesi, segnate da drammi che da piccoli e quotidiani diventano grandi e universali.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 29/11/2019

Posizione in classifica: 795

Puttane Assassine

Roberto Bolaño

Narrativa estera - Recente

Puttane Assassine
«la violenza, la vera violenza, non si può fuggire, o almeno non possiamo farlo noi, nati in america latina negli anni cinquanta, noi che avevamo una ventina d'anni quando morì salvador allende»: fin dalla soglia del primo di questi tredici racconti, bolaño mette le carte sul tavolo. In tutti si manifesta infatti una qualche forma di violenza, alla quale nessuno (che sia vittima o carnefice) potrà sottrarsi: né il nerboruto giovanotto che pagherà caro l'aver seguito una donna per concupiscenza o vanità; né il fotografo che cerca di salvare due bambini indiani rinchiusi in un bordello per omosessuali; né il padre di b. (trasparente controfigura dell'autore) che durante una vacanza ad acapulco si siede a giocare a carte con la gente sbagliata; né quel lalo cura (lo ritroveremo in «2666») che da bambino viene portato dalla madre sui set dei film a luci rosse da lei interpretati; né il fantasma dell'uomo che assiste alla vendita del proprio cadavere a un necrofilo – né il narratore stesso, costretto alla crudele erranza dell'esilio. Giocando, come sempre, sui registri più vari – dal malinconico al grottesco, dal pornografico al fantastico, dall'ossessivo al comico –, bolaño ci offre qui una sorta di sintesi della sua opera, trasformando ognuno di noi lettori (come ha scritto «the observer») in «un voyeur, avido di vite travagliate e di fantasmi».
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/01/2022

Posizione in classifica: 796

L' Insostenibile Leggerezza Dell'essere

Milan Kundera

Narrativa estera - Recente

L" Insostenibile Leggerezza Dell"essere
Protetto da un titolo enigmatico, che si imprime nella memoria come una frase musicale, questo romanzo obbedisce fedelmente al precetto di hermann broch: «scoprire ciò che solo un romanzo permette di scoprire». Questa scoperta romanzesca non si limita all'evocazione di alcuni personaggi e delle loro complicate storie d'amore, anche se qui tomáš, teresa, sabina, franz esistono per noi subito, dopo pochi tocchi, con una concretezza irriducibile e quasi dolorosa. Dare vita a un personaggio significa per kundera «andare sino in fondo a certe situazioni, a certi motivi, magari a certe parole, che sono la materia stessa di cui è fatto». Entra allora in scena un ulteriore personaggio: l'autore. Il suo volto è in ombra, al centro del quadrilatero amoroso formato dai protagonisti del romanzo: e quei quattro vertici cambiano continuamente le loro posizioni intorno a lui, allontanati e riuniti dal caso e dalle persecuzioni della storia, oscillanti fra un libertinismo freddo e quella specie di compassione che è «la capacità massima di immaginazione affettiva, l'arte della telepatia, delle emozioni». All'interno di quel quadrilatero si intreccia una molteplicità di fili: un filo è un dettaglio fisiologico, un altro è una questione metafisica, un filo è un atroce aneddoto storico, un filo è un'immagine. Tutto è variazione, incessante esplorazione del possibile. Con diderotiana leggerezza, kundera riesce a schiudere, dietro i singoli fatti, altrettante domande penetranti e le compone poi come voci polifoniche, fino a darci una vertigine che ci riconduce alla nostra esperienza costante e muta. Ritroviamo così certe cose che hanno invaso la nostra vita e tendono a passare innominate dalla letteratura, schiacciata dal loro peso: la trasformazione del mondo intero in una immensa «trappola», la cancellazione dell'esistenza come in quelle fotografie ritoccate dove i sovietici fanno sparire le facce dei personaggi caduti in disgrazia. Esercitato da lungo tempo a percepire nella «grande marcia» verso l'avvenire la più beffarda delle illusioni, kundera ha saputo mantenere intatto il pathos di ciò che, intessuto di innumerevoli ritorni come ogni amore torturante, è pronto però ad apparire un'unica volta e a sparire, quasi non fosse mai esistito.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/11/2021

Posizione in classifica: 797

Sulla Spiaggia E Di Là Dal Molo

Mario Tobino

Narrativa estera - Recente

Sulla Spiaggia E Di Là Dal Molo
«ricordare una viareggio scomparsa a coloro che oggi hanno il sorriso della gioventù»: questo si prefiggono i racconti di sulla spiaggia e di là dal molo , i cui protagonisti sono una terra battuta dal sole e dal vento e un popolo fiero e infantile, anarchico e incline alla dissipazione, avvezzo alle tribolazioni della marineria e amante della gioia di vivere. Di questo popolo e di questa terra tobino si fa cantore, ne raccoglie i segreti lungamente custoditi, li fonde con rievocazioni di luoghi e persone, ricordi personali, brevi richiami storici. Il tutto unito da un grande amore per la terra natale e da un'ispirazione così vitale e così incantata del proprio oggetto da tradurre in romanzo la storia di un luogo.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 18/04/2021

Posizione in classifica: 798

Il Padiglione D'oro

Yukio Mishima

Narrativa estera - Recente

Il Padiglione D"oro
Nel 1950 avvenne il fatto che ispirò a mishima questo 'padiglione d'oro', che è del 1958: un giovane accolito buddista, deforme e balbuziente, dà fuoco a uno dei maggiori monumenti dell'arte giapponese, il padiglione di un celebre santuario di kyoto, il kinkakuji, il quattrocentesco tempio zen. La storia di questo clamoroso gesto è raccontata da mishima con aderenza alla cronaca, ma in modo da assegnare un senso simbolico ossia problematico all'azione del piromane. La chiave dell'ossessione di mizoguchi, mishima la ricerca in quell'attesa quasi magica della grande distruzione che rappresenta il tema profondo di tutta la prima parte del libro fino al giorno della sconfitta bellica del giappone. La calata agli inferi si svolge sul tema di straordinarie, attonite rievocazioni di memorie dell'infanzia. Il tema della bellezza suprema del padiglione affonda le sue radici in un'ossessione infantile esorcizzata dallo storpio mizoguchi con un atto che trova giustificazione anche nella dottrina buddista della morte al mondo e della cancellazione del bello in quanto pura apparenza.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 25/02/2021

Posizione in classifica: 799

La Parola Magica

Anna Siccardi

Narrativa estera - Recente

La Parola Magica
Con un tocco ironico e surreale, anna siccardi mette le relazioni sotto la lente dei desideri e delle passioni, e mostra come la felicità si nasconda nel saper accettare e perdonare le cose della vita, lasciandole finalmente andare. «dodici storie, come i dodici passi degli alcolisti anonimi: nella milano di oggi, i protagonisti si incrociano, si perdono, si ritrovano, ognuno alle prese con la sua forma di dipendenza e con il tentativo di trovare una vita di uscita» - il venerdì «personaggi che si perdono e si ritrovano, animati da demoni cui l'autrice, andando oltre lo stretto realismo, restituisce la complessità delle nostre vite, soprattutto nel rapportarsi agli altri» - cristina taglietti, la lettura in una milano attuale e senza tempo sette personaggi attraversano le dodici storie di questo libro, affacciandosi ognuno alla vita dell'altro di corsa o in punta di piedi. Il passato li ha traditi in maniera sbadata e casuale, e ora tentano di riparare il giocattolo rotto che è la loro esistenza. I demoni con cui fanno i conti sono alcol, serie tv, droghe, relazioni sbagliate e illusioni. Dipendenze che sono diventate malattia e cura insieme, bolle in cui il tempo si ferma, li consola e li inganna. Come capita a leo, che si risveglia dopo una nottata alcolica e scopre di dovere dei soldi a un malavitoso giapponese; ad anna e chiara, che non possono fare a meno di prendersi cura di un padre assente finito in carcere; e a irene, che cerca nell'ultima seduta dalla psicologa la soluzione alla sua incapacità di amare. Ispirato ai dodici passi degli alcolisti anonimi, la parola magica intreccia storie di uomini e donne che si inseguono e si perdono come i personaggi di america oggi. Questo libro è per chi vede i suoi ricordi come un puzzle a cui manca una tessera, per chi preferisce i dialoghi immaginari a quelli reali, per chi crede nel potere magico di certe parole, e per chi cerca una guida per affrontare il buio e lanciarsi nel vuoto, come un trapezista sicuro di trovare una mano ad afferrarlo.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 18/01/2021

Posizione in classifica: 800

Tutti I Racconti

Grace Paley

Narrativa estera - Recente

Tutti I Racconti
Tornano i personaggi dei racconti di grace paley «leggendoli, veniamo trasportati dalla sua voce colloquiale e inconfondibile, dal suo amore per il genere umano e da quell'ironia del dolore che le consente di parlare di vicende terribili come se fossero normali» - gaia manzini, l'espresso i quarantacinque racconti che compongono questa raccolta rappresentano l'intera opera narrativa di grace paley: un corpus a prima vista esiguo ma di enorme rilevanza, che la consegna alla storia della letteratura come una maestra della short story americana del novecento, ammirata da intere generazioni di scrittori, da philip roth e donald barthelme a george saunders e ali smith. Ciò che li rende inconfondibili è la loro voce, una voce vivacissima, ora colloquiale ora poetica, ora spiritosa ora malinconica, capace di illuminare e riscattare dalla banalità le storie quotidiane dei personaggi. È un mondo umile, poco comodo e poco ordinato quello in cui grace paley ha vissuto, e che racconta: una new york working class - dal bronx al lower east side - fatta di famiglie chiassose, bisticci, pettegolezzi, storie di sesso e divorzi, un miscuglio di razze e culture che coesistono non sempre pacificamente, di generazioni che stentano a capirsi.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 03/02/2025

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