Madrid. La luce si riflette sulle immense pareti a specchio del palazzo. Emma guarda dalla sua scrivania il mondo che si perde in quell'intenso bagliore. Fare l'impiegata in una grande azienda non è mai stata la sua aspirazione. Ma emma deve ricominciare dopo il fallimento della sua storia d'amore e del sogno di diventare una scrittrice. Il posto di assistente è arrivato al momento giusto. Eppure quel lavoro non è come se l'aspettava. Il suo capo, sebastiàn trenas, passa le giornate a leggere libri: nessuna telefonata, nessuna riunione. Emma non riesce a spiegarselo, ma il suo sesto senso le suggerisce di non fare domande. Fino a quando, mettendo in ordine certe vecchie carte, smuove qualcosa che doveva rimanere nascosto. Da allora tutto cambia: trenas perde la carica di vicepresidente e dopo pochi giorni muore. Emma si sente in colpa e ha paura di quello che le sta accadendo intorno. Perché nulla è come appare. E ora che due oscuri personaggi, due fratelli manager di successo, hanno sostituito il suo capo, la ragazza è convinta che i suoi sospetti siano fondati e che sia necessario scavare nel passato. Un passato che parla di bugie e segreti, di amori clandestini e di adozioni difficili. Solo in sé stessa emma può trovare il coraggio per svelare il mistero. Perché c'è chi vuole che su ogni cosa ricada il silenzio. Un silenzio a cui emma ha deciso di dare finalmente una voce.
Dopo averci commosso con le sue favole, dopo il successo del libro a quattro mani con carlo petrini sulla possibilità di un'esistenza diversa, che riscopra il piacere della lentezza e della condivisione, luis sepúlveda racconta in un «romanzo in storie» il passato e i sogni di una generazione. E lo fa attraverso la lente dell'affetto e dell'ironia, che stempera le tensioni e ci riporta intatti le passioni e i momenti di entusiasmo della sua giovinezza militante. A partire dal personaggio più vistoso del libro, l'uzbeko muto, che non è né uzbeko né muto. Si tratta infatti del peruviano ramiro, vincitore di una borsa di studio all'università lomonosov, che sogna, come tanti studenti del terzo mondo, un'istruzione sovietica nella patria del socialismo. Peccato che a mosca non ci sia nulla di quello che interesserà davvero a ramiro, cioè le ragazze, la musica e l'alcol. Peggio gli va quando tenta di avvicinarsi a praga, dove si dice che tutte queste cose abbondino, per approdare invece in uzbekistan, con un freddo glaciale, gente che parla solo russo e nemmeno un goccio d'alcol, perché è un paese musulmano. Come tornare almeno a mosca? Affidandosi agli espedienti di un pope avvinazzato e fingendosi appunto uzbeko (e muto).
Camilleri è un cantastorie, nessuno come lui riesce ad ammaliare i lettori con i suoi racconti, narrazioni inesauribili come quelle delle mille e una notte. «camilleri non è soltanto un mago delle trame. È un alchimista della lingua, un manipolatore di linguaggi, un inventore di forme». - salvatore silvano nigro «figlio di boccaccio e di brancati insieme, camilleri ha fatto della sessualità e dell'erotismo due straordinari grimaldelli con cui forzare le segrete della più riposta vita borghese». - salvatore ferlita vigàta è il teatro dove abitano i suoi personaggi, borghesia benpensante, poveretti ingenui, uomini di rispetto. E soprattutto donne; in questa raccolta è infatti l'amore il tema dominante, declinato nelle sue innumerevoli varianti dalla passione all'erotismo, dal tradimento alle situazioni boccaccesche. E la lingua, quell'impasto unico e di prodigiosa invenzione, si adegua a una materia sensuale e traboccante di desiderio, una gioia di narrare che trapela da ogni pagina. In queste storie, ambientate fra gli inizi del novecento e il secondo dopoguerra - periodo storico fra i più congeniali a camilleri - si ride e si piange, lo scherzo è spesso dietro il sipario, così come il dolore del tradimento, le dubbie paternità, vendette e burle. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta quattro svedesi si esibiscono a vigàta in un numero acrobatico ma la meglio borghesia della cittadina non vuole perdere l'occasione di conquistare le quattro «nordiche». Estasi o passione carnale? Che cosa agita la bella matirda protagonista di in odore di santità? Un caso di coscienza per padre lino. Il terremoto del '38 fa tremare vigàta, ma a palazzo falconis, rimasto intatto, non tornano i conti del numero di donne che vi abitano. E poi fu un vero sisma? La ragazza più bella del paese viene messa all'incanto nell'asta ma mentre le offerte salgono il battitore perde un colpo.
Peter lake è un ladro. Un ladro nella manhattan dei primi del novecento in cui la guerra tra bande regala ogni mattina un mucchio di cadaveri a five points sul fronte del porto e in luoghi insoliti come campanili, collegi femminili e magazzini di spezie. Peter lavora in proprio, e perciò non interessa più di tanto alle forze dell'ordine sguinzagliate contro il grande crimine. Sta particolarmente a cuore, invece, ai coda corta, una dozzina di sgherri guidati dal feroce pearly soames. Pearly ha occhi lucidi e argentei simili a lame di rasoio e una cicatrice che gli solca il viso dall'angolo della bocca all'orecchio. È un criminale e, come tutti i criminali, vuole oro e argento, ma non per amore della ricchezza alla maniera di volgari rubagalline. Li vuole perché brillano e sono puri. Affascinato dai colori, legge i giornali e i cataloghi delle aste, e capeggia i coda corta giusto per trafugare opere d'arte 'degne di lui', importate dall'europa a bordo di lussuosi panfili. Il campo di manovra è troppo ristretto e la posta in gioco troppo alta perché pearly soames possa tollerare la presenza di peter lake a manhattan. Avvezzi come sono all'omicidio e alla corruzione, i suoi coda corta l'avrebbero eliminato da un pezzo, se il ladro non avesse un prezioso alleato: un cavallo che sembra una statua eroica, un enorme monumento bronzeo, capace di balzi strabilianti, voli di sei metri di lunghezza e due e mezzo di altezza. Dal romanzo è stato tratto, nel 2014, il film omonimo diretto da akiva goldsman.
Finalista premio strega 2015 - presentato da salvatore silvano nigro e gabriele pedullà come si può continuare a scrivere quando la morte ti ha sottratto la tua musa? È questo l'interrogativo che, l'8 giugno 1290, tormenta dante alighieri, giovane poeta ancora alla ricerca di una sua voce, davanti alle spoglie di beatrice portinari. Da quel momento tutto cambierà: la sua vita come la sua poesia. Percorrendo le strade di firenze, dante rievoca le vicissitudini di un amore segnato dal destino, il primo incontro e l'ultimo sguardo, la malìa di una passione in virtù della quale ha avuto ispirazione e fama. È sgomento, il giovane poeta; e smarrito. Ma la sorte gli riserva altri strali. Mentre le trame della politica fiorentina minacciano dapprima i suoi affetti – dal rapporto con la moglie gemma all'amicizia fraterna con guido cavalcanti – e poi la sua stessa vita, dante alighieri fa i conti con le tentazioni del potere e la ferita del tradimento, con l'aspirazione al successo e la paura di non riuscire a comporre il suo capolavoro… È un dante intimo, rivelato anche nella sua fragilità, e nelle sue ambiguità, quello che marco santagata mette in scena in un romanzo che restituisce le atmosfere, le parole, le inquietudini di un medioevo vivido e vicino. Il sommo poeta in tutta la sua umanità: lacerato dall'amore, tormentato dall'ambizione, ardentemente contemporaneo.
Di fronte ai grandi soggetti economici che sempre più governano il mondo, l'appello ai diritti individuali e collettivi è la via da seguire per impedire che tutto sia soggetto alla legge 'naturale' del mercato. Nel 2000 l'unione europea si è data una carta dei diritti fondamentali, la prima del nuovo millennio. Ma non bisogna fermarsi soltanto alle dichiarazioni formali. I fatti ci dicono altro: le donne e gli uomini dei paesi dell'africa mediterranea e del vicino oriente si mobilitano attraverso le reti sociali, occupano le piazze, si rivoltano in nome di libertà e diritti, scardinano regimi politici oppressivi; lo studente iraniano e il monaco birmano, con il loro telefono cellulare, lanciano nell'universo di internet le immagini della repressione di libere manifestazioni, anche rischiando feroci punizioni; i dissidenti cinesi chiedono l'anonimato in rete come garanzia della libertà politica; le donne africane sfidano le frustate in nome del diritto di decidere liberamente come vestirsi; i lavoratori asiatici rifiutano la logica patriarcale e gerarchica dell'organizzazione dell'impresa e scioperano; gli abitanti del pianeta facebook si rivoltano quando si pretende di espropriarli del diritto di gestire i loro dati personali. L'elenco potrebbe continuare a lungo perché la 'rivoluzione dell'eguaglianza', mai davvero compiuta, è oggi accompagnata dalla 'rivoluzione della dignità' e sta dando vita a una nuova antropologia, che mette al centro l'autodeterminazione delle persone.
Finalista premio campiello 2016 tra il 1978 e il 1990, mentre in unione sovietica il potere si scopriva fragile e una certa visione del mondo si avviava al tramonto, andrej cikatilo, marito e padre di famiglia, comunista convinto e lavoratore, mutilava e uccideva nei modi più orrendi almeno cinquantasei persone. Le sue vittime bambini e ragazzi di entrambi i sessi, ma anche donne - avevano tutte una caratteristica comune: vivevano ai margini della società o non si sapevano adattare alle sue regole. Erano insomma simboli del fallimento dell'idea comunista, sintomi dell'imminente crollo del socialismo reale. Questo libro, sospeso tra romanzo e biografia, narra la storia di uno dei più feroci assassini del novecento attraverso la visionaria, a tratti metafisica ricostruzione della confessione che egli rese in seguito all'arresto. E fa di più. Osa raccontare l'orrore e il fallimento in prima persona: cikatilo, infatti, in questo libro dice 'io'. È lui stesso a farci entrare nella propria vita e nella propria testa, a svelarci le sue pulsioni più segrete, le sue umiliazioni e ossessioni. 'il giardino delle mosche' è un libro lirico e crudele allo stesso tempo: la storia di un'anima sbagliata, una meditazione sul potere e la sconfitta e, soprattutto, una discesa impietosa fino alle radici del male.
Kindle county, 1982. Al termine di un party a casa di zeus kronon, influente membro della locale comunità greco-ortodossa, sua figlia dita, bellissima e anticonformista, viene trovata uccisa nella sua camera da letto. La ragazza era fidanzata con cass gianis, il cui padre è l'acerrimo rivale di zeus, e per questo motivo la loro unione era malvista da entrambe le famiglie. Cass, il cui fratello gemello paul è agli inizi di una promettente carriera legale, si dichiara subito colpevole dell'omicidio e viene condannato a venticinque anni di reclusione. Allo scadere della pena, cass è pronto a uscire di prigione, proprio mentre paul, nel frattempo divenuto senatore, è il candidato favorito per la poltrona di sindaco della kindle county. Ma il ritorno di cass può trasformarsi per lui in un'arma a doppio taglio, specie quando il fratello di dita chiede la riapertura delle indagini, accusando paul di avere avuto un ruolo nell'omicidio della ragazza. Cosa è successo realmente quella notte di tanti anni prima? È stato davvero cass a uccidere dita? E perché? Quale segreto nascondono i due gemelli? A ricostruire la vicenda saranno evon miller, ex agente speciale dell'fbi ora a capo della sicurezza dell'azienda dei kronon, e l'anziano investigatore tim brodie, che all'epoca si era occupato del caso. Quella dei kronon e dei gianis è la storia di una battaglia infinita e senza esclusione di colpi tra due famiglie che cercano la loro unica e illusoria verità inseguendo una giustizia sempre sfuggente.
Tre donne ordinarie senza nulla in comune: tre diverse età, tre passati diversi alle spalle, tre esistenze estranee l'una all'altra. Una sola cosa in comune: il rosso dei capelli. È il colore che accende la fantasia del loro aguzzino, un mediocre scrittore di gialli che si fa chiamare lupo cattivo ispirandosi alla favola di cappuccetto rosso, della quale predilige però la versione originale: quella in cui nessuno si salva. Allarmate per la prima volta da lettere minatorie, le tre rosse vengono risucchiate in un vortice di tensione che si fa sempre più soffocante, fino a sfociare in un clima di terrore puro. Guidate dall'abile mano del killer scrittore, che ne studia da vicino le reazioni riportandole nelle sue pagine, sono le protagoniste inconsapevoli del giallo più audace della carriera del loro carnefice. Perché il lupo non è solo assetato di sangue: il suo principale obiettivo è spingere al massimo la riflessione sulla morte e sul periodo che la precede, investigare la reazione umana di fronte alla minaccia, i diversi gradi della paura. La sfida è cercare di aggirare e superare tutti i mezzi e i modi in cui le tre vittime tenteranno di salvarsi, prevenire le loro mosse mantenendo l'anonimato anche quando le distanze si accorciano. Nessuno ha mai tentato un'operazione simile, ma anche il lupo cattivo può sbagliare i propri calcoli e sottovalutare l'intelligenza delle sue prede.
Alex cross sta festeggiando il suo compleanno circondato dalle persone più care - i figli, la compagna, il migliore amico - quando una telefonata dal dipartimento di polizia di washington gli comunica che c'è stato un brutale omicidio. La vittima aveva poco più di vent'anni. Ed è sua nipote, caroline. Incredulo e profondamente scosso, cross inizia a indagare sull'accaduto scoprendo presto cose che non avrebbe mai voluto sapere sul conto della figlia di suo fratello: caroline era coinvolta in un giro di escort e si prostituiva in un club frequentato dagli uomini più facoltosi della virginia. Uomini potenti e con molti segreti da proteggere. Nel frattempo, alla casa bianca comincia a circolare il nome di 'zeus' in relazione ad alcuni casi di sparizioni di giovani donne, e diversi indizi sembrano collegare quel nome anche all'omicidio di caroline. Ma non tutti vogliono che la verità venga a galla. Cross si ritrova, suo malgrado, a dover fare i conti con il mondo di caroline, fatto di individui perversi e squallide prestazioni sessuali. Un girone infernale che rischierà di inghiottirlo.