Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all'immensa messe di miti che lo vedono protagonista, valerio massimo manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell'epos greco: alcesti, le fatiche di herakles, i sette contro tebe, gli argonauti, oltre ai due poemi di omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei e guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici familiari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con herakles e aias, gli incontri con la misteriosa athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente. Con assoluto rigore ma anche con una vibrante adesione a questa materia 'in continuo movimento', manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità. Una voce dal fascino assoluto, una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da poseidone, piena di poesia come il canto delle sirene.