In questa testimonianza, come già il titolo lascia intravedere, il biografato vi campeggia nei panni del più complesso tra tutti i personaggi nello stesso joseph roth. Non di rado è un roth insolente e ingrato, geniale e un po' impostore, ora aggressivo ora vulnerabile, infantile e lucidissimo nei suoi giudizi sull'epoca, i contemporanei e la letteratura. Vediamo evocate l'infanzia e l'adolescenza di roth, i suoi amori e le frequentazioni femminili, le discussioni al caffè con stefan zweig, kesten, musil, l'apprendistato da alcolista, l'idiosincrasia per psichiatri e psicologi, gli anni parigini dissoluti e distruttivi, l'irrompere del delirio e delle sconnessioni mentali.
Per testadipazzo, al secolo lionel essrog, perfino un poco di buono come frank minna può essere considerato un benefattore. Lionel vive in un orfanotrofio e per giunta è afflitto dalla sindrome di tourette, rara malattia che combina una serie di vistosi tic fisici e comportamenti compulsivi con un linguaggio sconnesso e convulso. Lui e altri tre ragazzi diventano gli uomini di minna e agiscono sotto la copertura di un'agenzia investigativa con servizio di noleggio limousine annesso. Un giorno minna viene trovato in un cassonetto, pugnalato da un misterioso aggressore, di cui, morente, non vuole svelare il nome. Così lionel, pur dovendo fare i conti con la sua tourette e con un amore impossibile, si trasforma in investigatore, vero stavolta.
Due culture diverse poste a confronto attraverso il cibo. Un'estesa famiglia indiana, composta di zie strambe e cugini inetti, ha i suoi opposti nelle sorelle uma e aruna. La prima, più anziana, oppressa dal devoto stuolo di parenti, ancora non riesce a lasciare il nido e guarda con disappunto la minore che, impalmato il rampollo giusto, va costruendo una famiglia perfetta. La scena si sposta in massachusetts: là il figlio di aruna osserva, pieno d'incredula nostalgia, la sconcertante vita della famiglia patton dove gli uomini si abbuffano di carne e le donne sono tutte anoressiche. A confronto due diversi mondi: il cuore compatto e soffocante di una famiglia indiana e la gelida, indifferente libertà di un nucleo familiare americano.
La metafisica è lo scandalo della filosofia: da un lato essa investe i massimi problemi ed è dunque la ragione medesima in vista della quale gli uomini hanno cominciato a fare filosofia; dall'altro è indefinibile e il suo stesso oggetto, benchè vanamente cercato, resta una perenne fonte di aporie. Nel luglio del 1929 heidegger tenne all'università di friburgo, dov'era tornato come successore di husserl, una prolusione in cui mostra in che cosa consista l'essenza della metafisica e come essa affondi le sue radici nell'esistenza dell'uomo. Sospeso tra l'essere e il nulla, l'uomo esperisce, nello stato d'animo fondamentale dell'angoscia, una motivazione originaria a interrogarsi circa il senso delle cose.
Viaggiatore curioso e acuto, kapuscinski si cala nel continente africano e se ne lascia sommergere, rifuggendo tappe obbligate, stereotipi e luoghi comuni. Abita nelle case dei sobborghi più poveri, brulicanti di scarafaggi e schiacciate dal caldo, si ammala di tubercolosi e si fa curare negli ambulatori locali; rischia la morte per mano di un guerrigliero; ha paura e si dispera. Ma non rinuncia mai allo sguardo lucido e penetrante del reporter, all'affabulazione del narratore: che parlino di amin dada o della tragedia del ruanda, di una giornata in un villaggio o della città di lalibela, tassello dopo tassello le pagine di
João grande e pedro proiettile, il professor bella-vita, il gatto e gamba-zoppa, il negretto barandão e la piccola dora, il siccità e il lecca-lecca sono i membri di una pericolosa banda di ragazzi che infesta il porto di bahia in un'epoca di oppressione e di rivolta. Sciuscià o 'bespryzornie, olvidados o boys-of-the-rood', sono i bambini delinquenti, i reietti, il fiore nero e turbolento dell'abbandono e della miseria. Molti di questi ragazzi vengono travolti, ieri come oggi, dalla crudeltà di una società nemica o dalla logica perversa dell'autodistruzione ma, ricorda amado, ci sono tra loro anche quelli che la fortuna (gli adulti, la storia) può assistere.
Nils e berit sono cugini: lui vive a oslo, lei in un piccolo paesino. I due si tengono in contatto spedendosi 'l'epistolario', nel quale ciascuno a turno scrive una lettera all'altro. Berit ha saputo di un libro su una 'biblioteca magica', la cui pubblicazione è prevista per l'anno successivo, ma di cui un antiquario romano possiede già una copia. Il mistero conduce i due ragazzi in un viaggio attraverso il mondo dei libri, attuali e antichi, passando per roma, oslo, una baita nel cuore della norvegia e la misteriosa casa gialla di lilli de' libris, ma nella loro indagine sono ostacolati dal 'ghigno', un losco personaggio stranamente interessato all'epistolario. Età di lettura: da 10 anni.
Un libro ricchissimo, un grande atto della commedia umana di un nostro non lontano passato. «una quantità di personaggi che se ne stanno chiusi e saldati in una elementare, inarticolata realtà; in una sfera, in una categoria premorale, che crocianamente si direbbe la categoria dell'utile, dell''economico', della nuda e crida 'vitalità'» – emilio cecchii racconti romani di alberto moravia si riallacciano a una tradizione iniziata dal belli con la sua opera monumentale e poi continuata da poeti e narratori romani come pascarella, trilussa e altri. Anche qui ritroviamo un personaggio anonimo del popolo o della piccola borghesia romana, che parla in prima persona, raccontando i suoi casi e quelli della sua gente. Il linguaggio non è più il dialetto stretto belliano o quello temperato di trilussa, ma un italiano qua e là colorito da parole e locuzioni romanesche. La città e il popolo di roma sono naturalmente molto cambiati da un secolo a questa parte: qui viene descritta la roma moderna e un po' stralunata del primo decennio del dopoguerra; una roma libera eppure alienata; molteplice, vitale e insieme deturpata, piena di incontri, di imprevisti, di avventure, ma anche di rassegnazioni e di angosce. Un libro ricchissimo, un grande atto della commedia umana di un nostro non lontano passato.
La metafisica è lo scandalo della filosofia: da un lato essa investe i massimi problemi ed è dunque la ragione medesima in vista della quale gli uomini hanno cominciato a fare filosofia; dall'altro è indefinibile e il suo stesso oggetto, benchè vanamente cercato, resta una perenne fonte di aporie. Nel luglio del 1929 heidegger tenne all'università di friburgo, dov'era tornato come successore di husserl, una prolusione in cui mostra in che cosa consista l'essenza della metafisica e come essa affondi le sue radici nell'esistenza dell'uomo. Sospeso tra l'essere e il nulla, l'uomo esperisce, nello stato d'animo fondamentale dell'angoscia, una motivazione originaria a interrogarsi circa il senso delle cose.