Londra, 1880. Quando suo padre muore all'improvviso, frances irvine, cresciuta negli agi della buona società inglese, si ritrova a diciannove anni sola e sommersa dai debiti. È quindi costretta ad accettare la proposta di matrimonio del cugino edwin matthews, medico giovane e ambizioso per il quale iei non prova alcuna attrazione, e a raggiungerlo in sudafrica dove lui ha deciso di esercitare la sua professione. Nel corso del lungo viaggio in nave che la condurrà dal futuro marito, frances conosce william westbrook, un uomo affascinante e misterioso del quale si innamora follemente. Giunta a destinazione sposa comunque il cugino, ma la vita nelle aride e inospitali distese del karoo è molto diversa da quella cui era abituata a londra. Frances è così concentrata su se stessa e sulle proprie sventure che presta poca attenzione all'incredibile e maestosa bellezza della natura che la circonda, ma soprattutto si lascia trascinare in una torbida storia d'amore illecito, cieca di fronte all'integrità e al valore dell'uomo che ha sposato. Edwin, infatti, preoccupato dall'epidemia di vaiolo che sta decimando gli indigeni impiegati nelle miniere di diamanti di kimberley, denuncia molto coraggiosamente chi li sta sfruttando, mettendo così a repentaglio i grandi patrimoni dei ricchi proprietari bianchi.
Venezia, anno domini 1569. Un boato scuote la notte, il cielo è rosso e grava sulla laguna: è l'arsenale che va a fuoco, si apre la caccia al colpevole. Un agente della serenissima fugge verso oriente, smarrito, 'l'anima rigirata come un paio di brache'. Costantinopoli sarà l'approdo. Sulla vetta della potenza ottomana conoscerà giuseppe nasi, nemico e spauracchio d'europa, potente giudeo che dal bosforo lancia una sfida al mondo e a due millenni di oppressione. Intanto, ai confini dell'impero, un altro uomo si mette in viaggio, per l'ultimo appuntamento con la storia. Porta al collo una moneta, ricordo del regno dei folli. Echi di rivolte, intrighi, scontri di civiltà. Nuove macchine scatenano forze inattese, incalzano il tempo e lo fanno sbandare. Nicosia, famagosta, lepanto: uomini e navi corrono verso lo scontro finale. 'che segno è quando un arcobaleno appare, non c'è stata pioggia e l'aria è secca e tersa? È quando la terra sta per tremare, e il mondo intero vacilla'. Quindici anni dopo, l'epilogo di q. Wu ming, il collettivo di scrittori che al suo esordio si firmò luther blissett, torna nel mondo del suo primo romanzo.
Anno domini 1176. Nelle campagne vicino a legnano, i trecento uomini della compagnia del carroccio si oppongono all'avanzata dell'esercito del sacro romano impero, guidato da federico i il barbarossa. La loro è l'ultima, strenua difesa prima che l'invasore germanico riesca a occupare il nord italia, per soffocare nel sangue il fremito d'indipendenza dei comuni padani, riunitisi nella lega lombarda dopo il giuramento di pontida. Al comando della compagnia del carroccio c'è rossano da brescia, soldato di ventura e comandante coraggioso che ha un conto in sospeso con il barbarossa. Da allora milano è risorta, e insieme ad altri comuni ha dato vita a un esercito che intende fermare i propositi egemonici del barbarossa in italia. Alla guida di questo esercito, un condottiero il cui nome è già leggenda: alberto da giussano. Il comandante lombardo ha dalla sua la forza di intere coorti di giovani combattenti, la più famosa delle quali, la compagnia della morte, è composta da novecento valorosi votati a tutto per difendere la lega, la compagnia della morte ha come simbolo e baluardo il carroccio, un enorme carro su cui svettano le insegne della lega, la martinella - la campana che sprona gli uomini alla difesa dei loro diritti e del loro territorio -, e il gonfalone con la croce papale. Ed è in onore di papa alessandro iii che i comuni padani hanno fondato alessandria, una fortezza eretta per resistere all'avanzata del possente esercito imperiale.
Riva del mississippi, 1883. Una giovane donna cavalca nella notte, coperta solo da una camicia trasparente. Nella sua memoria una carrozza, uno scontro, il ricordo di essere caduta. E poi più niente, neanche il suo nome. Tra le braccia di ashton, che sostiene di essere suo marito e la chiama lierin, si sente protetta e amata. Ben presto però giunge un altro uomo, malcolm, che giura di essere il suo vero marito e la chiama lenore. Chi ha ragione? La bellissima donna del fiume è la giovane moglie che ashton credeva di aver perso per sempre, oppure la sua gemella, lenore?
Generazione dopo generazione, uno dei discendenti della famiglia gardella deve accettare il destino della stirpe e diventare cacciatore di vampiri. Questa volta la prescelta è victoria, diciotto anni ancora da compiere. Mentre la sua vita si snoda tra la folla delle sale da ballo e le strade solitarie illuminate dalla luna, il suo cuore è diviso tra il più ambito scapolo di londra, il marchese di rockley, e il suo enigmatico alleato, sebastian vioget. E quando si ritroverà faccia a faccia con il più potente vampiro mai esistito sulla terra, victoria dovrà compiere la scelta estrema tra amore e dovere. Ambientato tra gli splendori e le ombre della londra di inizio ottocento, il libro è una storia di sangue, di soprannaturale, d'amore e morte.
Prima metà del diciannovesimo secolo. Sullo sfondo di un'italia che non è ancora una nazione, quattro giovani si muovono alla ricerca di un mondo migliore: un orfano spronato dalla semplicità che è dei contadini e dei santi; una donna, sensi all'erta e intelligenza acuta, avviata a diventare una spia; un pittore di lascive signore aristocratiche che batte la strada nuova della fotografia; e il generale garibaldi visto con gli occhi innamorati della splendente, sensualissima aninha. Siamo di fronte a un'opera che si muove libera nella tradizione narrativa otto-novecentesca, europea e americana. Racconta, esplora documenti, inventa, gioca e tutto riconduce, con sicuro talento, a un solo correre fluviale di storie che si intrecciano e a un sentimento che tutte le calamita. Alessandro mari scrive un romanzo sulla giovinezza. La giovinezza del corpo, della mente, di una nazione. Una grande storia popolare.
Siviglia, gennaio 1748. Una giovane donna con la pelle nera come l'ebano cammina lungo le strade della città andalusa. Il suo nome è caridad; si è lasciata alle spalle un passato di schiavitù nella lontana colonia di cuba, ma il paese sconosciuto in cui si ritrova inaspettatamente libera le appare persino più spaventoso delle catene. Il suo destino sembra ormai segnato quando incrocia i passi di melchor, un gitano rude ma affascinante. Accolta nel borgo di triana, dove il ritmo dei martelli nelle fucine dei fabbri fa da sottofondo al cante flamenco e alle sensuali movenze delle danze gitane, caridad conosce milagros, la bella nipote di melchor e tra le due donne nasce un'amicizia profonda. Mentre la gitana, nelle cui vene scorre il sangue della ribellione, confessa il proprio amore per l'arrogante pedro garcia, dal quale la separano le antiche faide tra la famiglia del ragazzo e la sua, caridad lotta per nascondere il sentimento che, ogni giorno più forte, la lega a melchor. Ma una tempesta ben più devastante sta per abbattersi sui loro tormenti: nel luglio 1749 i gitani vengono deportati in massa e condannati ai lavori forzati e alla reclusione, in quella che passerà alla storia come la grande retata. La vita di milagros. Sfuggita alla cattura, imbocca una drammatica svolta, e poco dopo un'altra, più intima tragedia la obbliga a separarsi da caridad. Le loro strade si allontanano, ma il destino porterà entrambe a madrid.
Torna l'autore bestseller de i medici. Una dinastia al potere, con un nuovo capitolo della serie. Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, seguiamo i medici sin dagli inizi dell'ascesa alla signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, spietati mercenari svizzeri ma anche artisti geniali e ammalianti cortigiane. L'uomo al potere di cui si raccontano le gesta nel secondo capitolo della saga è lorenzo il magnifico, abile politico, grande mecenate delle arti e poeta egli stesso: seguiremo il suo amore contrastato con lucrezia donati e le cospirazioni contro di lui, che sfociarono nel bagno di sangue della congiura de' pazzi. Periodo/luogo/soggetto: xv sec. , toscana, lorenzo de' medici.
Siviglia, 1755. È il giorno di ognissanti. L'oscurità della cattedrale è scalfita dalla flebile luce che filtra dalle vetrate. Si sta celebrando la messa in onore dei defunti. D'un tratto il silenzio della preghiera viene spezzato dal suono impazzito delle campane della torre della giralda. Un rumore assordante si impossessa della chiesa e tutto inizia a tremare. E uno dei terremoti più violenti che la città ricordi. Poi, dopo un momento che pare un'eternità, tutto si ferma. Dona julia, proprietaria della stamperia più importante di siviglia, trova la via d'uscita e fugge tra le braccia di leon de montenegro, l'affascinante apprendista che viene da malta. Julia non ha più dubbi: lo sposerà, nonostante l'opposizione della famiglia. Ma unirsi a lui è molto pericoloso. Leon nasconde più di un segreto. L'uomo, che fa parte dell'antichissimo ordine cavalleresco degli ospedalieri, è a siviglia con una missione di vitale importanza: ritrovare un prezioso documento contenente la soluzione di un mistero che potrebbe sconvolgere l'intera città. Le carte, risalenti al tredicesimo secolo, stabiliscono le regole di una sfida a scacchi tra i sovrani cattolici e quelli musulmani, una sfida dimenticata ma ancora valida.
Stremati dopo un lungo vagabondare e affamati, i goti si sono schierati lungo le rive del danubio. Con la promessa di infoltire con i propri uomini le schiere dell'esercito romano, hanno ottenuto dall'imperatore valente di insediarsi in quelle terre di confine, costantemente sotto la minaccia dei persiani. Ma la pacifica convivenza si rivela ben presto una chimera. Le condizioni miserabili in cui sono costretti a vivere gli 'ospiti' barbari si traducono in aperta ostilità. Fino a quando, il 9 agosto 378, goti e romani giungono al confronto decisivo. Nell'assolata piana di adrianopoli, capitale della tracia, i due eserciti si fronteggiano, disponendosi a una battaglia che i loro capi, consapevoli della posta in gioco e riluttanti a dare il via alla strage, vorrebbero ancora evitare. Ma basta un niente, uno squillo di trombe, un fraintendimento, per vanificare l'estremo tentativo di instaurare una trattativa e innescare un incendio dilagante.