Le tre minestre che danno il titolo al racconto autobiografico di andrea vitali rappresentano, con un espediente letterario tanto originale quanto spassoso, tre ministre: è così che vitali ribattezza segretamente le zie che accompagnano gli anni della sua infanzia. Cristina, ministro degli interni, è preposta alla conduzione delle faccende domestiche e alla cucina; colomba, ministro dell'agricoltura, si occupa dell'orto e delle attività agricole di famiglia; paola infine, ministro degli esteri, è impegnata professionalmente fuori casa e cura le relazioni con vicini e parenti. Filo conduttore del racconto di vitali sono le qualità attribuite ai cibi di casa, più particolarmente le loro presunte virtù terapeutiche, a cui si legano vari aneddoti. Siamo in un'italia di provincia, negli anni sessanta, dove ancora si parla il dialetto e 'la saggezza si esprime in assiomi che non ammettono repliche'. Le zie circondano il ragazzino con un affetto 'rustico ma profumato', dettato dal buon senso ma ancora pregno di superstizioni, retaggio di una cultura popolare di altri tempi. Ne emerge uno spaccato di vita vissuta e di costume di grande suggestione, delicatamente nostalgico e al contempo ironico. Un autentico tuffo nel passato al quale contribuisce anche il verace ricettario della tradizione locale che affonda le radici nel territorio, tra le sponde del lago di como e le valli retrostanti.
Anni trenta. Un corpo senza identità ritrovato sulla riva di un lago non è mai un buon segno, ma quello che ariella achermann ritrova in una nebbiosa mattina di novembre porta con sé più di un mistero. Tre anni prima, a bellano, dopo il funerale dell'onesto fruttivendolo erasmo siromalli, l'annoiato e gaudente figlio cletto non ha alcuna intenzione di prendere in mano il negozio del padre: non si sente fatto per la monotona esistenza di un bottegaio, in quel paesino di poche case affacciato sul lago. Sembra destino quando, durante un viaggio a lecco per stringere un accordo con un losco rivenditore, incontra per caso gioietta vendoli, operaia col sogno di cinecittà che farebbe di tutto per sfuggire alla madre castica. Cletto, quasi per gioco, si finge un prospero grossista, mentre anche lei millanta una posizione sociale più elevata. È solo l'inizio di una serie di bugie, fraintendimenti e imbrogli che porteranno i due giovani, in un'escalation comica e terribile, a una fuga rocambolesca con conseguenze funeste per i malcapitati che incroceranno il loro cammino.