Nell'itinerario narrativo di nagib mahfuz, 'il ladro e i cani' segna l'affrancamento da alcune proposizioni del realismo e la ricerca di uno stile in cui confluiscano quotidianità e trascendenza, come segni esemplari del mondo concreto e del mondo fantastico. Nelle vicende di un ladro che, attraverso la vendetta, insegue un'improbabile giustizia per il tradimento degli ideali giovanili, si celebra infatti la rappresentazione allegorica di una concezione tragicamente catartica dell'esistenza. Le pagine del romanzo si affollano allora di personaggi identificanti le trascorse esperienze del protagonista e il rispecchiamento di questi in una mutevole realtà che sempre lo relega in quella dimensione dove verità e menzogna coincidono annullando sia i miti del passato sia le speranze nel futuro. Il saggio, il poliziotto, l'amico importante, la prostituta, l'oste, la moglie, il rivale e la figlia che lo rifiuta, costituiscono per sadi mahran un travagliato presente ossessivamente segnato dall'imperativo della rivalsa: un mondo fitto di viuzze, palmizi, taverne, periferie desolate, contrafforti sabbiosi e cimiteri prospicienti il deserto, in cui solamente il ricordo può guidarlo, dopo un cammino scandito da morti innocenti, all'appuntamento con il proprio destino. Infine il pensiero di sadi mahran si aggruma intorno all'idea di un'entità superiore, di cui la morte personifica l'araldo.
L'esistenzialismo è un umanismo è una conferenza pubblica dell'ottobre del 1945 con cui sartre prova a rispondere a una serie di attacchi ideologici. La conferenza diverrà libro qualche mese più tardi e darà un nuovo slancio e una nuova forma al suo esistenzialismo. Le critiche di solipsismo, umanismo asociale, disimpegno politico e astrattismo filosofico che da più parti gli vengono rivolte trovano qui una loro secca smentita in favore della consapevolezza che la realtà umana è irriducibilmente intersoggettiva e che l'individuo, che a differenza de l'essere e il nulla non si pensa più come dio mancato, non è comprendibile se lo si astrae dalla situazione dalla quale emerge. Ma questa situazione, diversamente da come vorrebbero il marxismo e la psicoanalisi dell'epoca, non lo determina bensì lo influenza senza annullarne la libertà e, dunque, la responsabilità di pensare e agire diversamente in assenza di valori oggettivi e condivisi, dato il venir meno di un canone di riferimento assoluto. L'uomo è condannato a dare forma a se stesso e al mondo, senza potersi appellare ad alcun principio universale né rifugiarsi in un'autorità tutelare, immanente o trascendente che sia.
Nove anni dopo il disastro, il relitto della discovery vaga abbandonato nello spazio interplanetario, portando con sé i misteri del fallimento di quella missione. Ora, una spedizione congiunta di astronauti russi e americani ha il compito di raggiungere la nave spaziale alla deriva e scandagliare la memoria di hal 9000, l'intelligenza artificiale deviata che ha portato la discovery alla rovina. Perché il computer si è ammutinato? Che fine ha fatto l'equipaggio? Cosa ne è stato del comandante bowman? Quando anche una spedizione cinese è inviata verso il relitto, la missione di recupero si trasforma in qualcosa di più pericoloso e cruciale: in gioco c'è il futuro dell'universo, perché chi otterrà per primo le informazioni raccolte dall' equipaggio della discovery riguardanti l'enigmatico monolite rinvenuto sotto la superficie lunare sarà destinato a governare il mondo.
I barbari sono un pericolo sempre più pressante alle frontiere, ma sono anche le nuove reclute che ingrossano le file dell'esercito imperiale. Il cristianesimo si dimostra capace di superare ogni ostacolo, perfino sanguinose persecuzioni, fino a diventare la più autorevole tra le religioni. Quando diocleziano lascia il trono, si scatenano feroci lotte per la successione. Tra i protagonisti di queste trasformazioni c'è costantino, figlio bastardo di uno degli imperatori tra cui diocleziano ha diviso il potere: è il più spregiudicato e determinato tra coloro che si contendono il trono, e punta con ogni mezzo a ottenere quel potere dal quale è stato escluso. La sua irresistibile ascesa si incrocia con la vicenda di una donna fragile e ingenua, ma allo stesso tempo fortemente passionale, minervina, e con quella di sesto martiniano, un pretoriano deciso a difendere i valori di una società e di una tradizione che si stanno sgretolando. Tra i due nascerà una storia d'amore intensa, epica e tormentata quanto l'epoca in cui vivono, fino all'epilogo nella fatidica battaglia di ponte milvio: il passaggio di testimone tra la roma antica e quella medievale, tra gli dèi tradizionali e il dio dei cristiani.
Paolo legrenzi e armando massarenti mostrano che, per non gettare al vento i nostri risparmi, la prima cosa da imparare è come funziona la mente. Il panorama economico degli ultimi anni ha incrinato le certezze dei risparmiatori, che devono decidere come investire in uno scenario incerto. Molti sostengono che la soluzione consista nel promuovere una maggiore alfabetizzazione finanziaria. Ma è davvero così? Paolo legrenzi e armando massarenti mostrano che, per non gettare al vento i nostri risparmi, la prima cosa da imparare è come funziona la mente e come evitare di prendere decisioni dettate dall'irrazionalità e dall'emotività. Spesso la pigrizia ci impedisce di cambiare le scelte di investimento del passato, la paura ci spinge a vendere un titolo azionario subito dopo il crollo di una borsa. Se invece impariamo a evitare comportamenti irrazionali e a controllare le nostre emozioni, potremo investire i nostri risparmi dormendo sonni tranquilli (senza nascondere i soldi sotto il materasso).
L'esistenzialismo è un umanismo è una conferenza pubblica dell'ottobre del 1945 con cui sartre prova a rispondere a una serie di attacchi ideologici. La conferenza diverrà libro qualche mese più tardi e darà un nuovo slancio e una nuova forma al suo esistenzialismo. Le critiche di solipsismo, umanismo asociale, disimpegno politico e astrattismo filosofico che da più parti gli vengono rivolte trovano qui una loro secca smentita in favore della consapevolezza che la realtà umana è irriducibilmente intersoggettiva e che l'individuo, che a differenza de l'essere e il nulla non si pensa più come dio mancato, non è comprendibile se lo si astrae dalla situazione dalla quale emerge. Ma questa situazione, diversamente da come vorrebbero il marxismo e la psicoanalisi dell'epoca, non lo determina bensì lo influenza senza annullarne la libertà e, dunque, la responsabilità di pensare e agire diversamente in assenza di valori oggettivi e condivisi, dato il venir meno di un canone di riferimento assoluto. L'uomo è condannato a dare forma a se stesso e al mondo, senza potersi appellare ad alcun principio universale né rifugiarsi in un'autorità tutelare, immanente o trascendente che sia.
Il sogno d'amore di melanie sta finalmente per realizzarsi: presto sposerà robert, l'uomo che ama da sempre. Ma il destino sembra aver deciso diversamente: robert rimane vittima di un terribile incidente e cade in coma. Devastata dal dolore, melanie mette da parte la sua carriera di fotografa per rifugiarsi nella villa di campagna della bisnonna hannah. A 96 anni, hannah sa bene quali terribili prove può riservare l'esistenza, e decide di raccontare alla nipote la sua storia, accompagnando melanie in un viaggio avventuroso e affascinante: dall'infanzia nell'esotica saigon, dove hannah fu separata dall'amata sorella adottiva, alla giovinezza nella berlino degli anni venti, dove vivrà un amore grande e impossibile, per poi cercare un nuovo inizio a parigi come disegnatrice di cappelli. Una vita piena e drammatica, costellata di perdite ma anche di doni inaspettati: perché il segreto di hannah è aver avuto la forza di non arrendersi mai. Riuscirà melanie a trovare il coraggio di seguire le orme della nonna? È possibile ricominciare a lottare, quando la vita sembra averti strappato tutto quello che ami?
Scritto nel 1903, il racconto è la storia del lento pervenire del giovane kröger alla coscienza della propria diversità dai coetanei. In una condizione di totale isolamento la sua sensibilità si dibatte nell'antinomia tra origini borghesi e attrazione per l'arte. Il contrasto fra arte-malattia da un lato e borghesia-normalità dall'altro - matrice della poetica di thomas mann - si manifesta nel silenzioso idillio con ingeborg holm e nell'incompresa amicizia per hans hansen: le due figure che costituiranno per sempre i limiti della solitudine e della gelosia di tonio. Questo difficile equilibrio viene vissuto con drammatica inquietudine tra lubecca, dove il giovane scrittore è nato e si è formato, e monaco, dove diventerà celebre, senza sedare del tutto le proprie angosce.
Pubblicato nel 1926, 'fiesta' è il libro che ha consacrato il suo autore ventisettenne tra i più importanti scrittori americani della 'generazione perduta'. Basato su una materia ampiamente autobiografica (i viaggi compiuti da hemingway con la moglie e alcuni amici in spagna a partire dal 1923), il romanzo narra le vicende di un gruppo cosmopolita di giovani espatriati, con le loro burrascose inquietudini esistenziali e sentimentali. In queste pagine lo scrittore raggiunge uno stile già maturo, calibrato tra cronaca e poesia, asciutto, essenziale, con dialoghi che riescono a mettere a nudo l'anima dei suoi personaggi, e a infondere loro la vita.
Boston, primo ottobre. Tutto va bene. È un luminoso pomeriggio di sole, la gente passeggia nel parco, gli aerei atterrano quasi in orario. Per clayton riddell è il più bel giorno della sua vita. In quel preciso istante, il mondo finisce. A milioni, quelli che hanno un cellulare all'orecchio impazziscono improvvisamente, regredendo allo stadio di belve feroci. In un attimo, un misterioso impulso irradiato attraverso gli apparecchi distrugge il cervello, azzerando la mente, la personalità, migliaia di anni di evoluzione. In poche ore, la civiltà è annientata, l'homo sapiens non è mai esistito, lasciando al suo posto un branco di sanguinari subumani privi della parola. Ma questo è solo l'inizio.