Questo non è un saggio e non è un romanzo: è il primo libro comico sulla cultura italiana. Ma potrebbe anche essere un manuale di conversazione per fare figurine o figuracce in società, sparlando con allegria di tutti. Un esercizio critico per scoprire che cosa hanno in comune il musicista esoterico franco battiato e l'editore gnostico roberto calasso. Oppure un cabaret ai danni di personaggi che assomigliano insidiosamente a roberto benigni, nanni moretti, alberto arbasino, alessandro baricco, paolo mieli, giuliano ferrara, e di molti altri protagonisti, comprimari e caratteristi che affollano l'intellettualità nostrana. La teoria generale adottata dall'autore postula che nel panorama nazionale si possono riconoscere tre profili principali: la giovane promessa, continuamente a rischio di compiere l'improvvisa e spaventosa metamorfosi che la trasforma agli occhi di tutti nel solito fortunato, mentre soltanto in casi rarissimi, benedetti dalla fortuna, riesce a innalzarsi alla condizione di venerato maestro. Scorrono su questo schema i nostri decenni, dagli anni in cui regnava il bianco accecante delle copertine di einaudi e il rigore implacabile di norberto bobbio, alla lunga crisi che conduce al nostro tempo incerto e trash, regno dello scetticismo e di pensieri cinici, in cui destra e sinistra si guardano in cagnesco senza più sapere perché.
Allevata dagli zingari, juliette, vive una giovinezza avventurosa e movimentata. A sedici anni si innamora di guy lecorbeau e si unisce alla sua compagnia di girovaghi. Finché, tradita dall'amante e stanca per le continue traversie, si rifugia con sua figlia fleur nell'abbazia di sainte-marie-de-la-mer, un piccolo convento isolato, a due miglia dall'atlantico. Ma la morte dell'anziana badessa e l'inatteso ritorno di lecorbeau, portano nuovi guai.
Sono le tre del mattino, e tutto sembra tranquillo, nel museo di storia naturale di atlanta. Nessuno potrebbe immaginare che nelle sue sale si è appena consumato un omicidio. E un furto da milioni e milioni di dollari. È deborah miller, curatrice del museo, a scoprire il corpo, avvertita da una misteriosa telefonata. Nella stanza segreta dietro la libreria giace, in una pozza di sangue, il cadavere di richard dixon, il fondatore del museo. Accanto a lui, una collezione di preziosi reperti archeologici risalenti all'antica grecia. Ma il più importante di tutti - un'antica maschera funeraria - è stato rubato. Al suo posto un foglio, e una sola parola: atreus. Dai pochi indizi a sua disposizione, deborah capisce che la chiave di tutto è in quella maschera: solo ritrovandola potrà scoprire chi ha ucciso richard, e perché. Presto, tuttavia, deborah si renderà conto di non essere la sola a cercarla: qualcuno è disposto a tutto pur di impossessarsene. Qualcuno che sta tirando le fila di un complotto che viene dal passato. Qualcuno che ha già ucciso e che non esiterà a farlo ancora.
Quattro uomini, quattro storie diverse, un solo scopo. È questo il camel club: uomini senza passato e senza futuro che si dedicano alla costruzione di complesse teorie su oscure cospirazioni ai più alti vertici del potere. Fino alla notte funesta in cui i membri del club assistono a un evento sconvolgente, e si accorgono con sgomento e terrore che anche la più pazzesca delle loro teorie appare come un gioco innocuo se confrontata con la realtà. In pericolo è il futuro stesso dell'umanità, minacciata dalla catastrofe naturale. Solo loro quattro possono sventare il pericolo. Forse.
John snow è un genio della fisica e della matematica che è diventato ricco grazie alle sue invenzioni nel campo dell'aeronautica militare. Ha tutto quello che un uomo può desiderare: una famiglia, la ricchezza, persino una splendida amante. Ma è anche affetto da una rara forma di epilessia che minaccia l'integrità della sua mente. Per salvaguardare quello che lui considera il suo bene più prezioso ha deciso di sottoporsi a una delicatissima operazione di neurochirurgia, ma all'alba del giorno in cui l'intervento è stato fissato viene trovato morto in un vicolo. Tutto fa pensare che si tratti di un suicidio, sulla pistola ci sono le sue impronte, ma perché avrebbe dovuto uccidersi proprio ora che il suo problema stava per essere risolto?
La 'casa degli angeli' è il palazzo di un quartiere malfamato di sydney in cui va ad abitare la giovane harriet. È il 1960, harriet ha ventun anni e non sopporta il soffocante ambiente maschilista della sua famiglia. Nella nuova casa, harriet entra in contatto con un mondo bizzarro ed esaltante, popolato da un pittore squattrinato, un immigrato tedesco appassionato di musica e di cucina, una coppia di innamorate. Soprattutto, stringe un'amicizia speciale con la padrona di casa, la signora schwartz - cartomante, veggente e medium e con sua figlia, la piccola flo, che non sa parlare. Harriet scopre l'amore, il sesso, la libertà e l'affermazione di sé. Ma dovrà sfoderare tutta la sua determinazione per strappare flo a un destino di solitudine e dolore.
Sesso. Aspetto. Età. Antenati. Storia clinica. Spesso perfino la morte. È tutto scritto nelle ossa e tempe brennan, antropologa forense, di certo sa come leggerle. Ma quando gli scavi nell'antico cimitero indiano di dewee, in south carolina, riportano inaspettatamente alla luce uno scheletro recente, l'esame al microscopio mostra una serie di indecifrabili, sottilissime scalfitture lungo la colonna. Il mistero si complica quando un nuovo corpo, ritrovato appeso ad un albero, senza testa e cotto dal sole, rivela identici segni in corrispondenza delle medesime vertebre. Mentre un terzo cadavere, una donna, affiora dalle acque di una palude, tempe incomincia a mettere insieme le tessere di un puzzle intricato e perverso. Man mano che si avvicina alla soluzione, la posta in gioco sale e il rischio per la sua vita si fa più reale. Ma per tempe la verità è un vizio, più duro delle ossa, più forte della morte. Kathy reichs è nata a chicago e lavora come antropologa forense nel north carolina e nella provincia canadese del québec. Chiamata la 'signora degli scheletri', questo suo nuovo thriller è il settimo romanzo pubblicato in italia.
'istanbul come malinconia condivisa, istanbul come doppio, istanbul come immagini in bianco e nero di edifici sbriciolati e di minareti fantasma, istanbul come labirinto di strade osservate da alte finestre e balconi, istanbul come invenzione degli stranieri, istanbul come luogo di primi amori e ultimi riti: alla fine tutti questi tentativi di una definizione diventano istanbul come autoritratto, istanbul come pamuk'. (alberto manguel, 'the washington post'). Una delle più affascinanti città del mondo raccontata con la passione enciclopedica del collezionista, l'amore del figlio, il lirismo intenso del poeta.
'perché la parte fondamentale del vostro sogno è diventare ricche. Bella è il grimaldello. Stronza è la combinazione. E diventare bella, ricca e stronza si può. Basta imparare a sedurre gli uomini. E chi meglio di un uomo te lo può insegnare? . Questo libro l'ho scritto dunque per convincere le donne a ridiventare seduttive. Ma l'ho scritto anche per gli uomini. Per ridare agli uomini il gusto di fare la corte alle donne. ' (giulio cesare giacobbe).
Premio bancarella 2007. Dalla catastrofe fantascientifica al passato remoto, il passo è breve per lo scrittore tedesco frank schätzing, che, dopo la consacrazione ad autore bestseller con il thriller il quinto giorno, suo romanzo d'esordio, sceglie coraggiosamente per il suo secondo libro un genere completamente diverso: il giallo storico. Il diavolo nella cattedrale è infatti il racconto di un misterioso assassinio e della rocambolesca fuga del suo unico testimone, il ladruncolo jacop, nella colonia del xiii secolo. La cornice della storia è una città vivace, una comunità in fermento, che con i suoi costumi, i suoi luoghi caratteristici, i suoi coloriti personaggi, i momenti di vita quotidiana attentamente descritti dalla sapiente narrazione di schätzing, incarna nel suo piccolo l'animato e complesso universo medievale. La vicenda gialla è frutto della fantasia dell'autore ma lo sfondo su cui si svolge è reale. La comunità di colonia è sconvolta dalla morte del costruttore della cattedrale, gerhard morart, precipitato dall'alto di un'impalcatura. La morte dell'uomo, camuffata da incidente, è in realtà un delitto pianificato e compiuto da un assassino che ha agito nell'ombra ma è stato intravisto da jacop