Dopo sei anni di silenzio, david leavitt torna con un romanzo esplosivo e lirico: una storia sul potere della manipolazione, sui modi in cui le persone possono cambiare in circostanze eccezionali e non essere più le stesse. La fotografia di un continente alla vigilia del disastro. Julia e pete winters sono americani molto per bene e a parigi hanno cercato una fuga dalla loro ordinaria vita matrimoniale, edward e iris freleng sono eleganti, ricchi con noncuranza, due bohémien che hanno girato la costa francese sperando fino all'ultimo di non doverla lasciare. Invece il giugno del 1940 li sorprende tutti e quattro bloccati nell'atmosfera precaria, al tempo stesso seducente e trasandata, del neutrale porto di lisbona. Dai confini di molte nazioni ormai risuonano i colpi di mortaio, ma loro aspettano senza troppa ansia l'arrivo della nave ss manhattan che li porterà in salvo a new york, non del tutto convinti di voler rimpatriare. Si conoscono al café suiça ed è subito evidente una tensione tra loro: entrambe le coppie nascondono un segreto che senza essere esibito le lega insieme fin dal primo istante, entrambe le coppie sono tormentate dalle convenzioni sociali e sessuali dell'epoca. Come l'europa fatica a tenere in vita gli ultimi equilibri e affonda inesorabilmente nella guerra, così anche la stabilità dei winters e dei freleng comincia a cedere.
A parigi rosi incontra l'uomo che, più di vent'anni prima, in una cittadina della riviera ligure, è stato il suo primo ragazzo. Adesso fa il cuoco ed è ancora vitale e passionale. E come allora rosi è impertinente e ribelle. Si studiano, si guardano, si amano, dentro la lunga notte che li ha rimessi insieme. E poi? Rossana campo torna alla freschezza dei suoi primi romanzi (la vicenda parallela di rosi dodicenne è un graffiante affondo nell'inquietudine adolescenziale) aggiungendo la malinconica leggerezza di una nuova maturità.
Una donna giovane, cristina, irrompe nella vita di due uomini maturi, paolo e bernardo. Paolo è architetto, bernardo un pittore che vive fra new york e roma e, presto, conoscerà il successo. L'amore per la
'ho trovato una porta per uscire dalla prigione, una porta che si apre verso la libertà. Scrivo queste pagine per mostrartela. ' comincia così il nuovo romanzo di peter hoeg. La prigione è ovviamente una metafora, è la vita che non viviamo ma da cui ci lasciamo vivere. A raccontare è peter, un quattordicenne appassionato di calcio, che vive a fino, piccola isola di fantasia nell'arcipelago danese, posta nel mezzo del mare delle possibilità. Peter è figlio del pastore dell'unica chiesa e la madre è organista, ma i suoi non sono due genitori normali, e ogni tanto, senza preavviso, spariscono nel nulla. Conoscendo la loro tendenza a truffare il prossimo, quando scompaiono per l'ennesima volta lasciandosi alle spalle poche tracce, peter decide di battere sul tempo la polizia e parte alla ricerca dei genitori per impedire che si mettano definitivamente nei guai, condannando i figli all'orfanotrofio. Con lui ci sono anche il fratello maggiore hans, che sembra 'nato con ottocento anni di ritardo' tanto il suo animo è cavalleresco, la sorella tute, incantatrice dalla memoria prodigiosa, e il cane basker iii, tutto sommato il più normale della compagnia. Una vicenda e un romanzo sorprendenti, dal ritmo incalzante, dove i ruoli sono continuamente rovesciati: in una fuga rocambolesca i piccoli inseguitori diventano a loro volta inseguiti.
Barbara lope è una donna nel pieno della vita, ha un'attraente frangetta bionda, vestiti eleganti, un bel lavoro. Eppure ogni tanto sente come un peso, un fastidio acuto: a scuola era il compagno presuntuoso, al lavoro la collega arrivista, e poi le scarpe con il tacco a spillo, le serate mondane, i discorsi ufficiali, le cerimonie, i matrimoni. E quando le situazioni si fanno insopportabili, quando le sembra che le persone e i luoghi abbiano perso il senso di quello che sono realmente (se mai l'hanno posseduto), in barbara scatta qualcosa, un piccolo movimento, un gesto minimo, di insofferenza. Sfrontato? Scherzoso? Provocatorio? Non si può dire. Di certo si tratta di un impulso irresistibile, e barbara non può trattenerlo. È il suo modo di reagire alle assurdità, alle distorsioni. Forse il desiderio di trovare qualcuno che le somigli. Insomma fa quel gesto, e d'improvviso ciò che appariva così serio e importante perde consistenza, diventa aria, si dissolve.
La famiglia drummond detiene un primato. È senza ombra di dubbio la più completa e variopinta collezione di stigmi sociali del ventunesimo secolo. Wade, il primogenito, è sieropositivo e ha infettato la madre, janet, in una circostanza che sarebbe veramente troppo complicato spiegare. Il capofamiglia, da quando ha divorziato, e nonostante sia malato in fase terminale, si aggira con la sua nuova moglie e di tanto in tanto viene posseduto da occasionali quanto violenti impulsi omicidi verso i familiari. Bryan, il fratello minore, è il depresso della famiglia. Dopo diversi tentativi di suicidio ora ha una ragione per vivere: una hippy con la quale ha dato fuoco a un negozio durante una manifestazione no-global.
Un testo che sfida i generi prestabiliti. Un corpo a corpo con il dna della scrittura e della lettura. Cosa significa leggere? Cosa significa incontrare gli autori delle opere che più ci parlano, da qualunque luogo e da qualunque tempo ci parlino? «'lo sbrego' è nato dalle sollecitazioni di un caro amico ed è stato scritto di slancio e per ispirazione costante. Ne è venuta fuori una piccola cosa estemporanea dalla forma inventata e ribelle a ogni definizione, uno scandaglio su tessuto vivo, una sorta di romanzo autobiografico e di irregolare percorso di iniziazione attraverso gli scrittori e le scrittrici che sono stati vicini alla mia mente e al mio cuore nei difficili anni della mia vita di scrittore e di uomo, ma anche gli storici e i poeti antichi, i pensatori, gli artisti, le sante e altre persone che ardono, le figure imprigionate nei libri incontrate ed elette durante le mie letture solitarie e trattate come persone viventi avvicinate e abbracciate attraverso il tempo e lo spazio. Il libro, uscito una prima volta una quindicina di anni fa e ormai introvabile, viene ora riproposto senza modificare e correggere niente, se non piccole imperfezioni e refusi. Rileggendolo adesso in vista della nuova pubblicazione, ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte a una cosa scorticata, appassionata, indifesa, ma anche prefigurativa, irradiante, piena di disperata energia, di delicatezza, di abbandoni estremi, di scatenato divertimento e persino di gioia. » (a. M . )
La storia si apre a catania, dove la protagonista, melissa, sta per compiere sedici anni, e confida al diario il suo disagio interiore, che riesce a trovare sfogo soltanto nell'amore per il proprio corpo di adolescente. Una sera, melissa conosce daniele, un ragazzo di 18 anni, con il quale ha la prima esperienza sessuale, la cui magia viene però distrutta dal comportamento rude di lui che l'allontana non appena sospetta che non sia vergine come gli aveva detto. I due si incontrano spesso e hanno rapporti sempre freddi e quasi meccanici che finiscono per convincerla a donare il proprio corpo a chiunque lo chieda, quasi sempre in maniera violenta (chiedendo addirittura a un amante di stuprarla), perché prima o poi qualcuno possa vedere la sete d'amore che c'è in lei.
Due uomini diversi per età, carattere, personalità. Ma accomunati dalla stessa professione: il baseball. Uno è warren tracey, donnaiolo, alcolista e pessimo padre che, ormai sul viale del tramonto, gioca le sue ultime partite nei mets di new york, appesantito dagli anni e dalla frustrazione per una carriera che avrebbe voluto diversa. L'altro è l'astro nascente joe castle, ventun anni, originario di calicò rock, nel profondo arkansas, che sta mietendo successi nelle file dei cubs di chicago. La popolarità di joe è alle stelle: il clamore dei suoi record e delle sue prodezze echeggia dalle tivù e dalle radio di tutto il paese, rendendolo in breve tempo l'idolo dei fan del baseball, primo fra tutti paul tracey, il figlio undicenne di warren. È il 1973 quando suo padre si ritrova finalmente faccia a faccia con joe sul diamante dello shea stadium di new york in una partita che passerà tristemente alla storia. Sotto gli occhi attoniti del figlio, warren lancia una palla veloce che cambierà per sempre i destini dei due giocatori. Dopo trent'anni, paul non ha dimenticato quell'incontro, che ha irrimediabilmente segnato la vita del formidabile atleta entrato nella hall of fame del baseball come calico joe. Ma warren è gravemente ammalato e paul, pur non avendo da tempo alcun rapporto con lui, vuole che i suoi ultimi giorni siano un'occasione per riscattarsi da un'esistenza mediocre e lo convince a compiere un gesto semplice ma memorabile.
'un manoscritto antico raccoglie il segreto della nostra vita. ' il nuovo libro di paulo coelho è un inno alla vita, al cogliere l'attimo presente contro la morte dell'anima. 14 luglio 1099. Mentre gerusalemme si prepara all'invasione dei crociati, un uomo greco, conosciuto come il copto, raccoglie tutti gli abitanti della città, giovani e vecchi, donne e bambini, nella piazza dove pilato aveva consegnato gesù alla sua fine. La folla è formata da cristiani, ebrei e mussulmani, e tutti si radunano in attesa di un discorso che li prepari per la battaglia imminente, ma non è di questo che parla loro il copto: il vecchio saggio, infatti, li invita a rivolgere la loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla vita di tutti i giorni, dalle sfide e dalle difficoltà che si devono affrontare. Secondo il copto, la vera saggezza viene dall'amore, dalle perdite sofferte, dai momenti di crisi come da quelli di gloria, e dalla coesistenza quotidiana con l'ineluttabilità della morte. Il manoscritto ritrovato ad accra è un invito a riflettere sui nostri princìpi e sulla nostra umanità; è un inno alla vita, al cogliere l'attimo presente contro la morte dell'anima.