Arturo belaño e ulises lima, sedicenti poeti e piccoli trafficanti, adepti di un'improbabile ed estrema avanguardia, il 'realvisceralismo', cercano attraverso l'america latina la mitica fondatrice della loro avanguardia, creatrice di un'unica composizione inedita e scomparsa nel nulla. Nel racconro due momenti si incardinano l'uno nell'altro: il presente in cui i due detective inseguono le tracce della donna, e gli indiretti racconti che vent'anni dopo fanno testimoni che conobbero arturo e ulises.
Il viso di una donna bellissima, morta strangolata anni prima, sembra rivivere in altre figure femminili, sollevando inquietanti interrogativi. Ad accorgersene casualmente è kerry mcgrath, una giovane avvocatessa di new york: un giorno, nello studio di un celebre chirurgo plastico, vede sfilare donne che incredibilmente mostrano gli stessi lineamenti.
In un castello della maremma toscana vicino alla bolgheri di giosuè carducci, arriva un venerdì di giugno del 1895 l'ingombrante e baffuto pellegrino artusi. Lo precede la fama del suo celebre 'la scienza in cucina e l'arte di mangiar bene', il brioso e colto manuale di cucina, primo del genere, con cui ha inventato la tradizione gastronomica italiana. Ma quella di gran cuoco è una notorietà che non gli giova del tutto al castello, dove dimora la famiglia del barone romualdo bonaiuti, gruppo tenacemente dedito al nulla. La formano i due figli maschi, gaddo, dilettante poeta che spera sempre di incontrare carducci, e lapo, cacciatore di servette e contadine; la figlia cecilia, di talento ma piegata a occupazioni donnesche; la vecchia baronessa speranza che vigila su tutto dalla sua sedia a rotelle; la dama di compagnia che vorrebbe solo essere invisibile, e le due cugine zitelle. In più, la numerosa servitù, su cui spiccano la geniale cuoca, il maggiordomo teodoro, e l'altera e procace cameriera agatina. Contemporaneamente al cuoco letterato è giunto al castello il signor ciceri, un fotografo: cosa sia venuto a fare al castello non è ben chiaro, come in verità anche l'artusi. In questo umano e un po' sospetto entourage, piomba gelido il delitto. Teodoro è trovato avvelenato e poco dopo una schioppettata ferisce gravemente il barone romualdo. I sospetti seguono la strada più semplice, verso la povera agatina. Sarà pellegrino artusi a dare al delegato di polizia le dritte per ritrovare la pista giusta.
Qualcuno ha ucciso brutalmente william brown, un australiano che durante la guerra ha lavorato per i servizi segreti, e maigret viene caldamente pregato di risolvere il caso con rapidità e discrezione. Giunto ad antibes, tuttavia, il commissario si trova d'improvviso catapultato in un mondo che pare avere su di lui l'effetto di un narcotico. Un mondo traboccante 'di sole, di mimose e di fiori dal profumo dolciastro, di mosche ubriache, di auto che scivolano sull'asfalto molle. ' . Un mondo più che mai lontano da parigi e dalla realtà conosciuta.
Un sacerdote in fin di vita, un orrendo ricordo che si perde nel passato. Un giustiziere che si sostituisce all'azione divina e terrena, ai fianco di un inquietante ed evanescente consigliere, mentre rincorre anche lui la propria purificazione, immergendosi nella sofferenza della nonna malata e nel doloroso tormento di un senso di colpa. Un noir brillante e ironico, un truce vendicatore che si muove in una prospettiva allucinata e offuscata da semi di pioppo che saturano l'aria primaverile.
Sono tempi duri per la polizia di edimburgo: ristrutturazioni, cambiamenti nell'organico, l'opinione pubblica in subbuglio per il caso di efan wurie, il giornalista freelance di colore, figlio dell'ambasciatore del ghana, ucciso a colpi di martello in pieno centro cittadino. Eppure, non sembra che a bruce robertson, incaricato di coordinare le indagini, le cose vadano poi così male. Dopo turni selvaggi di straordinario, l'irreprensibile 'robbo' intende staccare la spina per un po' facendo un pieno natalizio di sesso e droga ad amsterdam. E di rinunciare alla sua vacanza per risolvere il caso wurie (un nero, dopotutto, mica uno di noi! ) non se ne parla nemmeno. Però.
Anno 2006. Nei claustrofobici salotti intellettuali della vecchia europa l'arte ha raggiunto la sua massima espressione. L'iper realismo è il principio estetico dominante e l'uso del corpo umano come tela la sua più alta realizzazione. Ma l'omicidio di una ragazza di quattordici anni che lavora come 'tela' sconvolge il mondo dell'arte e semina il panico tra i modelli. La ragazza è stata sfigurata con un coltello, quasi fosse un quadro da deturpare.
Nel 72 a. C . Roma è alle corde, ripetutamente sconfitta da un esercito che non proviene dalle barbare lande del nord né dalle terre nemiche dell'asia, bensì dalla stessa penisola. È l'esercito di spartaco, che, coi suoi schiavi ribelli, sta mettendo a ferro e fuoco la campania e il sud dell'italia. E proprio a due schiavi in fuga da una villa nei pressi di pozzuoli viene attribuito l'omicidio di lucio licinio, cugino del potente marco licinio crasso. Il cadavere, sfigurato, è stato rinvenuto nell'atrium; accanto al corpo c'è soltanto un lembo di mantello intriso di sangue e sei lettere incise nel pavimento di marmo: sparta. Crasso, che sta per mettersi alla testa di otto legioni per soffocare la rivolta, decide di seguire un'antica, crudelissima usanza romana; di lì a tre giorni, punirà la morte del congiunto con la vita di tutti gli altri schiavi della casa: novantanove persone, novantanove innocenti. Solo gordiano il cercatore, chiamato da un misterioso cliente a far luce sull'omicidio, può fermare quell'insensata carneficina e scoprire la verità. Ma l'indagine si rivelerà più insidiosa del previsto e metterà in pericolo tutto ciò che gordiano più ama, nonché la sua stessa vita.
L'afa di agosto può essere insopportabile, soprattutto se associata a una vischiosa routine. Non stupisce allora che maigret affronti quasi con sollievo il caso del
L'afa di agosto può essere insopportabile, soprattutto se associata a una vischiosa routine. Non stupisce allora che maigret affronti quasi con sollievo il caso del 'morto senza nome' - cioè il clochard che qualcuno ha freddato con tre colpi di pistola al petto in un edificio abbandonato nei pressi delle halles, fra cumuli di oggetti inutili e inverosimili raccattati nei cassonetti. Il problema, appunto, è che l'uomo non ha documenti addosso, e che per di più non sembra un vero barbone: i lunghi capelli argentei, così come i baffi e la barbetta alla richelieu, rivelano le cure sapienti di un barbiere, e le mani sono impeccabili. Lo si direbbe piuttosto un vecchio, nobile attore che reciti la parte di un barbone. Non solo: il marchese - così veniva chiamato nel quartiere - non si degnava di rivolgere la parola a nessuno, e neppure beveva. Davvero strano. Il commissario detesta non capire, e questa volta veramente non capisce. Il che lo rende nervoso e intrattabile. Ma l'irritazione si trasformerà in ansia non appena scoprirà che il marchese, vent'anni prima, era un restauratore di mobili antichi con bottega in rue lepic, e che aveva una moglie e una figlia. Che cosa può spingere un bell'uomo in gamba, stimato e amato, a sparire nel nulla due giorni prima di natale senza lasciare neppure un biglietto di addio? Che cosa può provocare un così radicale passage de la ligne? Chiunque sia l'assassino non ha fatto i conti con maigret, e con il suo ossessivo accanimento.