Scritto nel 1859 da un autore trentaduenne, 'la felicità domestica' affronta il tema delle incomprensioni, dei difficili equilibri di coppia, del mutare dei rapporti coniugali, dalla piena, passionale sintonia di affetti agli equivoci, alle incrinature sempre più profonde, al distacco e all'indifferenza reciproca. Un argomento trattato con finezza e con un'inquietudine molto moderna, che tornerà nei romanzi maggiori, da 'guerra e pace' ad 'anna karénina'. Introduzione di igor sibaldi.
Il primo romanzo di nancy mitford, in parte autobiografico, nel quale l'autrice ci offre un ritratto irriverente dei vizi e delle virtù della nobiltà inglese nella prima metà del nostro secolo: al centro della narrazione si trova la famiglia dei radlett, signori di campagna dai gusti un po' eccentrici, presso i quali la nipote fanny trascorre lunghi periodi della propria infanzia e adolescenza. Nei ricordi di fanny ormai adulta spicca la cugina linda, bella, passionale, sventata e coraggiosa: è proprio lei a
Una satira irriverente e provocatoria pubblicata nel 1914, l'anno stesso in cui prendeva il via l'immane massacro di tutta una generazione. Una commedia degli inganni che coinvolge una banda di truffatori tra francia e italia, maestri del raggiro e del travestimento; dei borghesucci cattolici convinti di dover accorrere dalla provincia francese a liberare il papa, a roma, dalla presunta e terribile prigionia in cui lo costringerebbe la massoneria nei 'sotterranei del vaticano'; scienziati ferocemente atei e positivisti, bensì di facilissima e altrettanto fanatica conversione alla fede; scrittori che della fede sono i portavoce, ma sono mossi dalle peggiori delle vanità e lui, lafcadio, il figlio segreto e ribelle di tanta ipocrita società borghese.
''la confessione' è l'opera che spezza esattamente in due la vita creativa di lev nikolaevictolstoj separando nettamente il 'primo' dal 'secondo' tolstoj, ossia quello precedente e quello posteriore alla conversione. Composto tra il 1879 e il 1882, dopo 'anna karenina' e prima della 'sonata a kreutzer' e di 'resurrezione', questo piccolo libro segna meglio di ogni altro il momento della conversione del grande scrittore. Anche se nelle posteriori opere religiose [. ] tolstoj si sforzerà di definire più esattamente l'essenza della propria fede, è senza dubbio nella 'confessione' che le motivazioni del rivolgimento che divide così nettamente la vita dello scrittore sono esposte nel modo più preciso e anche più convincente. Nelle opere religiose successive si avverte, infatti, soprattutto lo sforzo di sistematizzare il pensiero, di trarre conclusioni, di convincere e fare opera di apostolato della nuova fede. Nella 'confessione' invece, pur nella convinzione che il racconto delle proprie esperienze possa essere utile al lettore, tolstoj si preoccupa soprattutto di rendere nel modo più autentico e immediato il corso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti, senza mai sacrificare la sincerità e l'immediatezza ad esigenze sistematiche o al desiderio di convincere. ' (dalla postfazione di gianlorenzo pacini)
Roth racconta in questo libro (apparso per la prima volta nel 1935) una storia di napoleone, precisamente la fase più drammatica del suo epos, quella che va dalla fuga dall'elba sino alla disfatta di waterloo e all'imbarco per sant'elena. Sono 'cento giorni' che fecero sognare al mondo, per un'ultima volta, prospettive nuove. Ma a roth lo sfondo storico non interessa se non in quanto occasione per giungere a qualcos'altro. Ciò che lo attira innanzitutto è la possibilità di mostrare napoleone 'nella sola fase della sua vita in cui è 'uomo' e infelice. Vorrei fare di un grande un umile'.
Di ritorno dall'unione sovietica nel 1936, céline pubblica il primo dei suoi scottanti e sbalorditivi pamphlet politici: mea culpa. Il testo, che qui viene proposto nella traduzione e con una introduzione di giovanni raboni, non è solo l'appassionato e disperato atto d'accusa contro gli spaventosi limiti della natura umana, ma anche una preziosa testimonianza che permette di cogliere le illuminazioni di una spregiudicata profezia. In appendice al volume sono raccolti due testi che documentano da un lato la storia della ricezione di mea culpa in russia e rivelano dall'altro il rapporto di céline con autorevoli esponenti francesi della 'letteratura impegnata'.
'don casmurro' di machado de assis apparve per la prima volta a rio de janeiro nel 1899. All'epoca lo scrittore era al termine della vita e aveva sia scritto opere importanti, come le 'memorie dell'aldilà' o il 'quincas borba', ma con questo romanzo trovò qualcosa che ancora non era stato compiuto: quel punto di equilibrio vorticoso fra racconto e riflessione: il sentimento di una letteratura pensata come potente sguardo sul dolore. Con uno stile confidenziale, venato d'ironia e di una sottile malinconia, il protagonista, bento santiago, racconta al lettore la propria avventura umana segnata, sin dall'adolescenza, dall'amore per capitu e dalla gelosia, il presunto tradimento di lei con il suo miglior amico, il progressivo rinchiudersi in un'esistenza cupa e isolata dal mondo, popolata di ricordi e di fantasmi. Una vicenda drammatica che però non si abbandona mai del tutto al pessimismo: con un tono arguto e un linguaggio permeato di aforismi il lettore segue le elucubrazioni di bentinho, un flusso di pensieri che riflette la voce unica del suo autore, la cui prospettiva scettica e disincantata è nutrita da un umorismo cinico e quasi anglosasone che prevale sullo sguardo sconfitto di bento. Grazie alla sua scrittura innovativa, 'don casmurro' rimane ancora oggi un testo modernissimo e fondante della produzione letteraria brasiliana.
«la terra ci fornisce, sul nostro conto, più insegnamenti di tutti i libri. Perché ci oppone resistenza. Misurandosi con l'ostacolo l'uomo scopre se stesso», così inizia questo straordinario libro dell'autore de il piccolo principe. Un diario di viaggio tra cielo, sabbia e vento che racconta la difficoltà e la meraviglia di essere uomini nelle avversità, nella fatica, nella gioia. Al comando del suo aeroplano antoine de saint-exupéry vola sul nostro pianeta per consegnarci la più commovente delle avventure, quella di essere uomini. A questo libro è ispirato l'omonimo brano di lorenzo jovanotti di 'backup 2013': terra degli uomini.
Di ritorno dall'unione sovietica nel 1936, céline pubblica il primo dei suoi scottanti e sbalorditivi pamphlet politici: mea culpa. Il testo, che qui viene proposto nella traduzione e con una introduzione di giovanni raboni, non è solo l'appassionato e disperato atto d'accusa contro gli spaventosi limiti della natura umana, ma anche una preziosa testimonianza che permette di cogliere le illuminazioni di una spregiudicata profezia. In appendice al volume sono raccolti due testi che documentano da un lato la storia della ricezione di mea culpa in russia e rivelano dall'altro il rapporto di céline con autorevoli esponenti francesi della
Estate 1926. Christine hoflehner è una giovane e poverissima postina di un piccolo borgo austriaco. Un giorno riceve un telegramma di una zia lontana da tempo, che la invita a trascorrere con lei un periodo di vacanza - il primo della sua vita - in un lussuoso hotel a pontresina. La ragazza scopre così un mondo da sogno, lontanissimo e impensabile se paragonato alla sua misera condizione; le invidie che christine suscita per la sua grazia e il suo ingenuo entusiasmo rendono però il ritorno al paesino brusco e inevitabile, così come la conseguente depressione. Inizia allora a frequentare vienna, dove conosce il coetaneo ferdinand, come lei condannato a una vita di stenti e rinunce in seguito alla guerra. Combattuti tra il loro amore appena nato e lo squallore disperato a cui li mette di fronte la povertà, i due giovani si troveranno di fronte a una scelta radicale che potrebbe rovesciare le sorti della loro esistenza. Iniziato da zweig nel 1931 e finito durante l'esilio a londra per sfuggire ai nazisti, tra il 1934 e il 1938,