Cosa toglie il sorriso a fiorello? Cosa fa stonare ligabue? Cosa rende triste bonolis? Cosa riduce al silenzio mentana? E cosa turba, ormai da quasi vent'anni, oltre sei milioni di anonimi italiani? L'inter, appunto! Inter è il racconto, attraverso poche vittorie e tante gloriose sconfitte, di una trasformazione genetica: da semplice squadra di calcio a categoria dello spirito. I grandi campioni e i grandi bidoni, i momenti magici e i momenti tragici: un secolo di storia e la cronaca di un amore infinito, sempre in attesa dello scudetto che verrà.
Rio è un afterhour per nudisti a londra. Un posto dove si va per rilassarsi, per un drink e quattro chiacchiere. E magari, come nel caso del protagonista di questo romanzo - un giovane italiano avviato a una brillante carriera nella city - proprio lì capita di incontrare uno dei grandi scrittori del novecento, filippo runeberg, un tempo ricco e potente, citato in tutte le antologie, assiduo frequentatore di salotti che subito schizzavano in cima alla classifica della mondanità proprio grazie alla sua presenza. Un personaggio carismatico - benché ormai decaduto - tanto da spingere il ragazzo a fare il suo primo inconsapevole passo verso la distruzione: fingersi scrittore pur non avendo mai scritto un rigo, solo per entrare nelle grazie del maestro. Londra mai così nitida e pulsante, non sta solo sullo sfondo ma diventa comprimaria dei personaggi che abitano il romanzo e che tra le sue pieghe amano, mentono, tradiscono, fanno carriera, perdono tutto, corrompono e sognano con purezza inaudita. Ci sono un padre sessuomane perseguitato dai cura-tori fallimentari, un amministratore delegato alle prese con una convention motivazionale da fare impallidire steve jobs, una signora che appare e scompare misteriosamente nei luoghi più disparati- una vasca idromassaggio, un funerale, una villa in campagna che sembra il castello di blandings, una parata per naturisti in oxford street. E poi l'ultimo rampollo dei kennedy in visita semidiplomatica a roma.
La bellissima cullen è felice con il marito e la figlia, che riempie le sue giornate di pannolini, biberon e giocattoli di gomma. Non si sogna nemmeno di cedere alle lusinghiere avances di weber gregston, regista famoso e molto seducente. Malgrado non sia immune al suo fascino, cullen non ha la minima intenzione di mettere a repentaglio la sua esistenza ordinata e tranquilla. Alla vita chiede solo di non avere sorprese. Eppure cullen, di giorno mamma e moglie perfetta, si ritrova di notte a vivere stranezze inenarrabili in un mondo fantastico: per mesi i suoi sogni la conducono a rondua, un'isola popolata da animali giganteschi, scarabocchi volanti, bande di soldati a cavallo di grosse iguane, mari dei colori del tramonto, castelli di vetro e creature imprevedibili. Tutto è possibile a rondua, dove cullen e pepsi, il ragazzino che nei sogni è suo figlio, sono stati chiamati per salvare l'isola da un sovrano malvagio. Come sempre succede nei romanzi di jonathan carroll, la realtà dovrà fare i conti con i suoi mostri e rondua finirà per invadere il mondo quotidiano di cullen costringendola ad affrontare l'assurda e inspiegabile brutalità dell'esistenza.
Una moltitudine di persone, assetata di saggezza e spiritualità, si raccoglie intorno a un predicatore. La parola viene data a un giovane missionario seduto fra gli ascoltatori, henry drummond, che ha vissuto per alcuni anni in africa. Henry apre la bibbia e legge la prima lettera di san paolo ai corinzi. Al centro dell'epistola è l'amore, che è superiore a tutto e non ha confronto con nessun altra facoltà dello spirito, neanche la fede, dono supremo che culmina nell'inno alla carità del capitolo tredicesimo. A partire dal libro
Una moltitudine di persone, assetata di saggezza e spiritualità, si raccoglie intorno a un predicatore. La parola viene data a un giovane missionario seduto fra gli ascoltatori, henry drummond, che ha vissuto per alcuni anni in africa. Henry apre la bibbia e legge la prima lettera di san paolo ai corinzi. Al centro dell'epistola è l'amore, che è superiore a tutto e non ha confronto con nessun altra facoltà dello spirito, neanche la fede, dono supremo che culmina nell'inno alla carità del capitolo tredicesimo. A partire dal libro 'la migliore cosa del mondo' del pastore protestante henry drummond, paulo coelho riflette sul messaggio contenuto nella prima lettera di san paolo ai corinzi.
'raprì l'occhi, si susì, annò alla finestra, spalancò le persiane. E la prima cosa che vitti fu un cavaddro, stinnicchiato di fianco supra la rina, immobile. La vestia era tutta 'nsanguliata, gli avivano spaccato la testa con qualichi spranga di ferro, ma tutto il corpo portava i segni di una vastoniatura longa e feroci. ' il commissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini e il cavallo è sparito, rimane solo il segno del corpo sulla sabbia. Quello stesso giorno una donna 'forestiera', rachele estermann, denunzia al commissariato di vigata il furto del suo cavallo mentre nelle scuderie di saverio lo duca, uno degli uomini più ricchi della sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristocrazia terriera che scommette forte. È in quest'ambiente dorato che montalbano deve indagare, perché, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse montalbano sta un po' a disagio, mentre 'ignoti' entrano una, due, tre volte nella casa di marinella: non rubano niente ma mettono tutto sottosopra, sembrano cercare qualcosa; ma cosa?
'ho voluto fare il tentativo di presentare il gesù dei vangeli come il gesù reale, come il 'gesù storico' in senso vero e proprio. Io sono convinto che questa figura è molto più logica e dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. Io ritengo che proprio questo gesù - quello dei vangeli - sia una figura storicamente sensata e convincente. Solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di gesù avevano superato tutte le speranze e le aspettative dell'epoca, si spiega la sua crocifissione e si spiega la sua efficacia. Già circa vent'anni dopo la morte di gesù troviamo pienamente dispiegata nel grande inno a cristo della lettera ai filippesi (2,6-11) una cristologia, in cui si dice che gesù era uguale a dio ma spogliò se stesso, si fece uomo, si umiliò fino alla morte sulla croce e che a lui spetta l'omaggio del creato, l'adorazione che nel profeta isaia (45,23) dio aveva proclamata come dovuta a lui solo. La ricerca critica si pone a buon diritto la domanda: che cosa è successo in questi vent'anni dalla crocifissione di gesù? Come si è giunti a questa cristologia? Come mai dei raggruppamenti sconosciuti poterono essere così creativi, convincere e in tal modo imporsi? Non è più logico che la grandezza si collochi all'inizio e che la figura di gesù abbia fatto saltare tutte le categorie disponibili e abbia potuto così essere compresa solo a partire dal mistero di dio? '
Questo libro è dedicato a chi sul posto di lavoro subisce abusi di ogni tipo da parte di superiori e colleghi e a tutti coloro i quali hanno il potere e il dovere (oltre che l'interesse) di cambiare le cose. In questo volume, di grande leggibilità e al contempo condotto con estrema serietà nei contenuti e ricchezza di esempi, robert i. Sutton affronta il problema del mobbing da un punto di vista originale: le conseguenze economiche che esso provoca alle aziende. Gli 'stronzi' - un termine che non consente eufemismi, come sostiene l'autore - provocano danni enormi non solo alle loro vittime ma anche alla performance aziendale nel suo complesso, a tutti quelli che ne subiscono di riflesso gli effetti e, non ultimo a se stessi. Le conseguenze, in termini economici, emergono dagli studi effettuati negli usa e in europa sui costi derivati dell'aumento del turnover (il 25% delle vittime del bullismo e il 20% di chi semplicemente vi assiste lasciano il posto di lavoro), dall'assenteismo, dal calo della dedizione al lavoro. Sutton non si limita però alla sola analisi della situazione ma fornisce, in termini chiari e inequivocabili, suggerimenti pratici sia ai dipendenti che ai manager per creare un luogo di lavoro vivibile e veramente produttivo. Ricco di umorismo e di un sano buon senso, il volume vuole essere rigoroso dal punto di vista tecnico/pratico/scientifico pur non essendo un freddo manuale di management.
Un giovane scrittore fiorentino, emilio bettazzi, va ad abitare in una grande casa di campagna che un suo caro amico, prima di morire, aveva preso in affitto. Spera di riuscire, su quelle incantevoli colline del chianti, a scrivere un bel romanzo. Ma fin dai primi giorni gli capitano cose strane e misteriose. Sente le voci concitate di un litigio provenire da una grande villa che a detta di tutti è abbandonata da anni per via di una vecchia e terribile tragedia. Vede nella notte una sagoma umana mezza nuda che corre nei campi. E scopre che da tempo ci sono delle stragi di galline e conigli che nessuno sa spiegare, nemmeno i carabinieri. Emilio cercherà di venire a capo di quei misteri, inventandosi detective, e nel frattempo conoscerà una ragazza, camilla, che fa il medico in quella zona. E la sua singolare indagine privata lo porterà a scoprire una verità incredibile, capace di lasciarlo sbalordito. Ma sarà anche una vicenda che lo legherà inestricabilmente a quei luoghi, tanto da indurlo a decidere di restarci a vivere per sempre.
'questo racconto apparve originariamente sul settimanale 'l'espresso' ma con la doppia firma fruttero&lucentini. Semplice il motivo: quei due nomi uniti dalla e commerciale s'erano ormai bene o male consolidati come una ditta o azienda (in realtà era semmai una società di mutuo soccorso) e sarebbe stato stupido rinunciare a un marchio così bene avviato. Ci venivano delle idee, ci presentavano delle proposte, e noi le valutavamo, ne discutevamo, e poi decidevamo se buttarci o no. La richiesta stavolta era per un racconto di genere poliziesco, avendo 'la donna della domenica' diffuso tra i periodici italiani di ogni livello e genere la seguente equazione: vacanze = brama di spensieratezza = lettura di evasione = polizieschi brillanti = f&l. Cedemmo un paio di volte a tali offerte con risultati ai nostri occhi non entusiasmanti. Con franco ci parlammo al telefono, è chiaro. Probabilmente lasciammo subito cadere la possibilità di mettere insieme un intreccio poliziesco contenibile in una ventina di pagine, e fui forse io, o forse invece lucentini, a propendere infine per la ghost story. ' (dal backstage di carlo fruttero)