Rosario, undici anni, un completino da calciatore nella borsa degli allenamenti, va a compiere la sua prima esecuzione di camorra al termine di un lungo tirocinio d'istruzione a uccidere. Tornando nel suo quartiere in metropolitana, ripercorre a ritroso le tappe più significative del cammino che lo ha portato fino a quel punto. E la storia di rosario diventa il racconto di un mondo spaventoso che è il nostro mondo. De silva racconta uno dei peggiori delitti che la criminalità contemporanea abbia scelto di commettere, il furto dell'infanzia.
Ansima, sbuffa, si percuote la fronte. Si soffia rumorosamente il naso, emette tremendi colpi di tosse; inciampa, geme, impreca anche, sia pur prendendosela con divinità pagane o comunque fuori servizio. Le sedie sulle quali appoggia il suo immenso posteriore sono tutte condannate a rapida morte per soffocamento, eppure questo omaccione dai grandi baffi da bandito e dagli occhiali a pince-nez è nientemeno che il più grande investigatore dilettante della letteratura gialla: il dottor gideon fell. Amante della birra e dei sigari, burbero ma pronto a sciogliersi di fronte a una ragazza in difficoltà o travolta dalle pene d'amore, fell ha nei delitti commessi in camere chiuse dall'interno la sua grande specialità. 'occhiali neri', decimo romanzo con il dottor fell, non si sottrae alla regola del 'delitto impossibile': in questa storia, che curiosamente vede il suo incipit a pompei, gli enigmi da risolvere sono due misteriosi avvelenamenti commessi in circostanze eccezionali. Il primo in una pasticceria, dove nessuno può aver avvelenato dei cioccolatini alla crema. Il secondo davanti a numerosi testimoni e addirittura all'obiettivo di una cinepresa che ha fedelmente registrato ogni cosa. Due delitti che sono destinati a rimanere senza spiegazione fino a quando il dottor fell non riuscirà a dimostrare come una persona poteva trovarsi nello stesso istante in due luoghi diversi.
Roma 90 a. C . , marco e ardach sono rispettivamente figlio legittimo (nonché unico erede) e figlio illegittimo (avuto con tana, concubina galla) del ricco e potente caio cedicio. I due ragazzi sono coetanei e crescono insieme condividendo tutto, tranne la madre. Il loro è a tutti gli effetti un legame fraterno, nonostante ardach cominci poco alla volta a stare stretto nei panni servili e marco tenti invano di ottenerne dal padre l'affrancamento. Le legge romana è inflessibile e tra i due ragazzi c'è un abisso. Emma pomilio è nata ad avezzano, dove vive, nel 1955 e con questo romanzo esordisce nella letteratura.
Vera è una diciassettenne vitale, istintiva e un po' atipica: una 'veteromane' come lei stessa si definisce, con gusti letterari e musicali diversi da quelli dei coetanei, con aspirazioni vaghe e indisciplinate. I suoi compagni la chiamano nonna e la trattano come una consulente archeologica: eppure è lei l'anima del gruppo, 'ma quella persa, quella delle proposte bizzarre, inverosimili', perché vera, più che in cerca di approvazione, è da sempre in cerca di adorazione. Ha un padre lontano, a cui scrive lettere destinate a restare senza risposta, e una madre vicina ma assente, iperattiva, sempre impegnata in nuovi e improbabili progetti. Ma l'incontro fondamentale deve ancora arrivare e sarà quello con un vecchio eccentrico linguista.
Quattro nuove storie noir raccontate dalla penna caustica di marco vichi, quattro nuove storie di ordinaria e inquietante attualità. Nella prima, uno strano messaggio attira il commissario bordelli in una villa sulle colline di firenze. Diversi i protagonisti degli altri racconti: c'è l'impiegato accusato ingiustamente di furto e poi travolto dagli ingranaggi della burocrazia di una giustizia sempre meno giusta; c'è il torturatore fascista responsabile di alcune note efferatezze, riconosciuto e inseguito per le strade di firenze; e sempre c'è il ritratto di un'italia ambigua e un po' sinistra, di luoghi in cui vivere sembra facile purché non si abbia il coraggio, o la necessità, di guardare oltre la semplice apparenza delle cose.
Johnny, la resistenza e le langhe sono i tre protagonisti a pari titolo di questo romanzo, trovato tra le carte di fenoglio dopo la morte. Cronaca della guerra partigiana, epopea antieroica in cui l'autore proietta la propria esperienza in una visione drammatica, il partigiano johnny rivela un significato umano che va ben aldilà di quello storico-politico. Dalla formazione delle prime bande fino all'estate del '44 e alla presa di alba seguiamo l'odissea di johnny e dei suoi compagni fra gli ozi forzati nei casali, le imboscate contro gli automezzi fascisti, le puntate per giustiziare una spia in pianura, le battaglie campali, i rapporti tra le varie formazioni ribelli. Con un saggio di dante isella.
Nel settembre del 1940, al confine franco-spagnolo, il destino di laureano mahojo e quello di walter benjamin si incrociano. Il giovane laureano ha combattuto nella guerra civile spagnola e fa il contrabbandiere; l'altro, walter benjamin, è un intellettuale ebreo che sta tentando di mettersi in salvo dai nazisti e di fuggire a new york. Non potrebbero sembrare più diversi, il combattente pieno di ideali e il raffinato saggista. Eppure, sono i due volti della stessa europa che la guerra spazzerà via: tutti e due hanno conosciuto la sconfitta e l'esilio. Attraversando uno dei periodi più bui dell'europa, il romanzo restituisce due vicende emblematiche e contribuisce a svelare la profonda umanità di uno dei pensatori cruciali del novecento.
Michela ha ventun anni, vuole diventare attrice di cinema, imparare a piangere meno e forse lasciare milano. Odia il buio, i tempi vuoti, le gallerie, i dentisti e l'attesa. E poi i carboidrati, la solitudine e il terrore di non capire la realtà che la circonda. Ci sono anche cose che ama, però: come il suo fidanzato giacomo, baciare gli sconosciuti dopo il vino rosso, rubare nei negozi, guardare i film di pomeriggio e camminare la notte per ore. E sopra ogni cosa michela ama la sua migliore amica, viola, che dice le parole strane, si ferisce di proposito il corpo e sceglie fidanzati che la fanno soffrire sempre. Due amiche che si muovono in quel territorio ignoto e senza protezione che conduce alla vita adulta.
Jessie, pittrice quarantenne sposata da molti anni con hugh, sta attraversando un periodo di crisi dopo la partenza per il college dell'unica figlia, quando riceve una telefonata che la costringe a partire per egret island, un'isoletta al largo del south carolina dove è nata e cresciuta. Deve prendersi cura dell'anziana ed eccentrica madre. È passato ormai parecchio tempo da quando jessie è stata lì l'ultima volta, ed è comprensibilmente turbata all'idea di tornare nei luoghi dove suo padre è morto misteriosamente in un incidente di cui crede di essere la responsabile. Riserva naturale, l'isola ospita un monastero, nei pressi del quale jessie incontra thomas, ex avvocato ora monaco benedettino. L'attrazione fra i due è immediata e trascinante.
Raffaele la capria offre con questo libro una sorta di breviario colto, intelligente, amichevole. Un libro ilare, tenero, a suo modo allegro e vitale sulla vecchiaia e sulla morte: un'opera che è anche una conversazione con il lettore, una conversazione che apparentemente divaga, ma in realtà finisce per concentrarsi attorno a temi fondamentali dell'esperienza umana: il tempo che passa, la ferocia della storia, la giovinezza.