Nel gennaio 2006 michela murgia viene assunta nel call center della multinazionale americana kirby, produttrice del 'mostro', l'oggetto di culto e devozione di una squadra di centinaia di telefoniste e venditori: un aspirapolvere da tremila euro, 'brevettato dalla nasa'. Mentre, per trenta interminabili giorni, si specializza nelle tecniche del 'telemarchètting' e della persuasione occulta della casalinga ignara, l'autrice apre un blog dove riporta quel che succede nel call center: metodi motivazionali, raggiri psicologici, castighi aziendali, dando vita alla grottesca rappresentazione di un modello lavorativo a metà tra berlusconismo e scientology. Un racconto sul precariato in italia, che fa riflettere, incazzare e, miracolosamente, ridere. Fino alle lacrime. Questo primo romanzo dell'autrice sarda ha ispirato il film di paolo virzì, 'tutta la vita davanti'.
Bangladesh, 1984. Maya preme il viso contro il finestrino del vecchio treno sbuffante. Il binario della stazione di dacca è invaso dalle urla dei ragazzini che vendono bibite fresche. Sono passati anni dalla fine della guerra d'indipendenza dal pakistan. Anni in cui maya ha lottato per la sua terra, salvando centinaia di vite in un piccolo ospedale di campagna. Adesso il paese è dominato da una dittatura e la parola d'ordine è dimenticare: tutti fingono che niente sia successo e che il sangue di migliaia di vittime innocenti non ha impregnato la polvere delle strade. Eppure maya non riesce a togliersi dalla mente l'odore della rabbia e dei libri incendiati. Ma ora che sua cognata è morta è venuto il momento di tornare nella casa della sua infanzia. È il suo posto anche se tutto è diverso. Sohail, suo fratello, è un estraneo per lei. Ha bruciato tutti i suoi libri tranne il corano, è diventato un fanatico e ha iniziato a predicare, seguito da folle di credenti che lo venerano come un musulmano esemplare. Ma dietro le sbarre della prigione spirituale che suo fratello ha costruito nella loro casa, maya vede risplendere due tristi occhi grigi. Sono quelli del piccolo zaid, figlio di sohail, che cresce abbandonato a se stesso, privo di cure, amore e di qualsiasi tipo di educazione, proibiti dal fanatismo religioso del padre. Per salvarlo, maya deve trovare la forza di ribellarsi e tornare a lottare per una libertà che adesso sembra solo un ricordo troppo lontano.
La donna si guarda allo specchio, esamina minuziosamente il proprio corpo, nudo. Da lì inizia la storia. E da un uomo che è lì, e poi non c'è più, sembra essere slittato indietro nel tempo. Va e viene, come le immagini dei sogni. La storia che la donna racconta all'uomo è la storia di un amore, il loro, ma potrebbe benissimo essere un altro; sia l'amore, che l'uomo. Non ha importanza come si chiamino, quest'uomo e questa donna. Sono lì, in un eterno presente che è quello delle storie d'amore, di ogni storia d'amore. La storia viene ripercorsa in tutte le sue tappe, nella nascita della passione, nella voglia di lei di abdicare a se stessa donandosi a lui, e nella scoperta della violenza e del rifiuto.
Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la transnistria, regione dell'ex urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno stato. In transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere fiume basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli 'sbirri' o i minorenni delle altre bande. Lanciando molotov contro il distretto di polizia, magari: 'quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice'. La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. 'eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi'. Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, cioè un 'criminale onesto'. Con uno stile intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, nicolai lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza.
Angelica e veronica non sono soltanto due ragazze 'estreme', sbandate, pronte a mettersi in gioco fino all'ultimo. Non lo sono perché sembrano disposte anche a giocare la carta della presunta vita 'normale', quella della famiglia come porto e riparo dalle tempeste. Finirà male per tutte e due: per veronica, umiliata nella sua bellezza e vitalità da un compagno violento, ma anche per angelica che sposa un uomo apparentemente assennato e dalla vita regolare.
Pietro e astrid vivono in una casa di campagna nelle marche, dove producono tessuti con i loro telai a mano. Hanno realizzato il sogno di abbandonare la città. In un caldo giorno di maggio arriva nella zona uno sconosciuto, che trova lavoro presso un agriturismo come istruttore di equitazione: aldo durante. Con un passato non chiaro, pochissimi bagagli e uno splendido cavallo nero, non conosce il senso del possesso, e sembra del tutto incapace di mentire. Le donne che lo incontrano ne sono affascinate, mentre gli uomini, compreso pietro, ne sono profondamente irritati. Quando astrid ad agosto parte per l'austria, il rapporto tra pietro e aldo durante comincia a trasformarsi, dall'ostilità iniziale a una curiosità reciproca alimentata dalle loro differenze di carattere, fino a diventare una vera amicizia che li porterà a partire insieme, in macchina. Sarà un viaggio di scoperta, da cui non torneranno indenni.
«una romanzo ora movimentato, con momenti da colpi di scena; ora di sguardi, mezze parole, incubi, proprio di un darsi-non darsi tra le figure speculari dei due protagonisti; in un rapporto in cui le parole pesano il silenzio, anche perché entrambi a vario titolo si trovano a fare i conti con i fantasmi del proprio passato». – ermanno paccagnini, la letturaandrea molesini ha scritto un romanzo di forti emozioni e stile felice sulle sfide imposte dalla libertà, sui dispetti del caso, sull'amicizia che ogni giorno va rimessa alla prova, sul nostro insopprimibile bisogno di dare un senso alle cose. Molti anni fa, carlo malaguti ha ucciso. Da allora, la pena più dura non è quella che sta scontando nel carcere di trieste, ma l'ostinato silenzio in cui ha seppellito la propria verità sul delitto, rinunciando persino a difendersi in tribunale. Tra le mura della sua cella sembra aver trovato un riparo dal rumore del mondo che lo aiuta ad affrontare la tenebra che sente dentro di sé. Adesso però malaguti ha più di ottant'anni e un giudice ha stabilito che deve tornare libero. Ma libero di fare cosa? Di confessare? Di uccidere ancora? Sono queste le domande che non danno pace a luca rainer, stimato traduttore sulla soglia critica dei quaranta. I due non si conoscono, ma qualcuno vuole farli incontrare, sapendo che a legarli può esserci molto più di una fervida passione per la letteratura. Entrare nel labirinto fortificato che è la mente di malaguti è un'impresa ardua: rainer dovrà mostrarsi degno dei segreti che l'assassino custodisce, battersi con l'immensità della sua solitudine, e provare il sapore acre della paura.
Violet è cresciuta serena nella shanghai dei primi del novecento, nel mondo ovattato ed elegante di sentiero di giada, la raffinata casa di piacere gestita da sua madre lulu, un'americana dal misterioso passato. Gelosa della donna e delle attenzioni che lei dedica ai suoi ospiti, violet le rimprovera soprattutto di non volerle rivelare chi è suo padre. Ma quando la sua vita verrà spezzata dall'inganno dell'ultimo amante di lulu, violet, capirà tante cose, compresi gli infiniti errori che si possono compiere per amore. Sospesa tra l'estremo oriente e l'america, tra le ragioni del cuore e le scelte della mente, una storia che ci fa rivivere l'atmosfera della shanghai al momento della caduta della dinastia qing e il rapporto, eterno, complesso e affascinatile tra una madre e una figlia, alle prese con il desiderio, l'inganno, la forza e l'ostinazione dell'amore.
Il romanzo di john irving è, prima di tutto, l'insolita storia d'amore tra un'artista canadese del tatuaggio, alice, e un organista con l'ossessione di farsi tatuare tutto il corpo, william. A ricostruirla è il figlio della coppia, jack burns, destinato a diventare un celebre attore di hollywood, che conosce il padre solo attraverso i racconti della madre. Dopo la morte di alice, jack scopre che la donna nascondeva molti misteri e si mette alla ricerca del padre. John irving è nato nel 1942 nel new hampshire. Autore de 'il mondo secondo garp', ha ricevuto numerosi premi per la sua attività di narratore e l'oscar per la sceneggiatura del film 'le regole della casa del sidro'.
Il tempestoso rapporto tra una donna e sua madre, in una napoli dura e spietata, si trasforma in un thriller domestico. Da questo romanzo è stato tratto il film con mario morone, anna bonaiuto e angela luce.