L'ultimo romanzo di yehoshua è tra i suoi libri più misteriosi e profondi: una vertiginosa meditazione sui legami segreti fra identità, creazione artistica e perdono. Indebolito dall'età nel fisico ma non nello spirito, yair moses è un regista israeliano invitato a santiago de compostela per una retrospettiva sui suoi film. Lo accompagna ruth, protagonista di gran parte delle sue pellicole, di volta in volta definita «compagna», «musa», «personaggio». Ad accoglierlo, però, vi saranno alcune sorprese: la rassegna è organizzata da un religioso appassionato di cinema e si concentra sui suoi primi titoli, pellicole così datate che lo stesso regista fatica a ricordarne il contenuto (facendo assomigliare le proiezioni a stranianti viaggi nella memoria, a metà tra la seduta psicanalitica e la confessione religiosa). Inoltre nella stanza d'albergo è appeso un quadro che lo turba profondamente: una versione del celebre tema iconologico della «carità romana» in cui la giovane pero allatta il padre cimone, chiuso in carcere e condannato a morire di fame. Il dipinto ricorda al regista una scena simile che sarebbe dovuta apparire in uno dei suoi film. Ruth, però, si era rifiutata di girarla: l'avallo di moses alla decisione dell'attrice aveva causato la loro rottura con lo sceneggiatore, shaul trigano, la mente creativa alla base dei loro successi (e all'epoca compagno della donna). Una rottura tanto dolorosa quanto irrimediabile. Almeno fino ad oggi: moses scopre che dietro l'organizzazione della rassegna c'è proprio trigano. La scena perduta è il romanzo più misterioso e profondo di yehoshua: un libro che ha il sapore del bilancio di una carriera, ma anche un'indagine sui segreti legami fra creatività e trascendenza, desiderio e identità, passione e compassione. Su ciò che di più prezioso abbiamo perso pur non avendolo mai posseduto.
Torino, natale 1888. L'assassinio di un cardinale, il ritrovamento del cadavere di due neonati con un serpente marchiato a fuoco sotto l'orecchio, il furto di un prezioso reperto archeologico dal museo egizio: cosa si nasconde dietro questi inspiegabili eventi? I pochi indizi sembrano puntare verso una tradizione occulta sotterranea e potente. A condurre un'indagine complessa e pericolosa, tra massoni, sette sataniche e intrighi internazionali, è chiamato il colonnello dei carabinieri reali giorgio pural, la cui vita privata, da quando è al comando della dio (divisione indagini sull'occulto), è andata in frantumi. Grazie alla consulenza del grande filosofo tedesco friedrich nietzsche, che proprio a torino sta scrivendo
Valerie, una coraggiosa ragazza cui la nonna ha donato un manto di seta rosso, vive nel piccolo villaggio di daggorhorn, assediato da anni da un lupo mannaro. Di giorno la belva prende sembianze umane e di notte, quando la luna ha il colore del sangue, si aggira per i boschi e uccide senza pietà. Il lupo potrebbe essere chiunque: peter, il giovane solitario e misterioso di cui valerie è innamorata, il ricco henry, a cui la ragazza è promessa in sposa, lucie, la dolce sorella che valerie adora e a cui vorrebbe assomigliare, o chissà chi altro. Mentre la popolazione, sempre più spaventata, decide di chiamare un cacciatore di licantropi, la ragazza dal manto rosso percepisce un insistente richiamo: 'vieni via con me. ' basato su una sceneggiatura di david leslie johnson. Introduzione di catherine hardwicke.
Un villaggio di pescatori del sud-ovest dell'irlanda. Dopo vent'anni gli abitanti del paese non hanno dimenticato il 'peccato' d'amore di mary con un forestiero, da cui è nata mia. Non ha dimenticato neppure sean, che per cecità e orgoglio non sposò mary, ed è ora legato ad una donna che non ama, lillibeth gelosa e incapace di superare il passato del compagno. Mary e mia sono per quella gente l'inquieta personificazione della ribellione, della libertà. E i conflitti esplodono quando johnny, il figlio di lillibeth e sean, s'innamora di mia.
Anche se la sua migliore amica vuole trovarle un ragazzo a tutti i costi, nora non ha mai messo l'amore in cima alle sue priorità. Almeno finché a scuola non arriva patch. Sconcertante e misterioso, il suo nuovo compagno di classe ha un sorriso irresistibile e un inspiegabile talento per leggere ogni suo pensiero. Nora è spiazzata e intimorita, avverte in patch qualcosa di sbagliato, ma sente che l'attrazione che prova verso di lui è suo malgrado destinata a crescere. Gli occhi freddi e al tempo stesso penetranti del ragazzo non le lasciano scelta: contro ogni spirito di conservazione, nora si arrende al suo fascino, travolgente quanto pericoloso. Perché patch è un angelo caduto e lei non avrebbe mai dovuto innamorarsi di lui. E ora che sa di trovarsi nel mezzo di un'antica battaglia tra caduti e immortali, deve scegliere da che parte stare. La verità è più inquietante di qualsiasi dubbio, e nora non può sbagliare. Perché sbagliare può costarle la vita.
In un angolo del cortile della casa di debrecen in cui magda szabó visse per molti anni, c'era un vecchio pozzo ricoperto ormai da lungo tempo. Era un luogo al quale la bambina non poteva avvicinarsi e che per questo esercitava un fascino particolare. Le alterne vicende della vita e della storia condussero poi la scrittrice lontano dalla città natia, nella casa andarono a vivere altri inquilini, il cortile fu frequentato da gente sconosciuta. Ma non per questo l'incanto di quel posto si fece meno intenso: il vecchio pozzo non era più una minaccia, anzi, le sue misteriose profondità custodivano vivi e intatti i frammenti dell'infanzia che la donna ormai adulta e famosa poteva richiamare alla memoria a ogni nuova visita. Appaiono così i genitori, due 'scrittori mancati' che tuttavia non rimpiansero mai di non avere consacrato tutta la vita all'arte e diedero alla figlioletta un'educazione particolare tutta intrisa di solidi valori e antichissima cultura; emerge debrecen, la città in cui il vento era più autentico, l'acqua più buona, le stelle più luminose, fanno capolino il natale, gli animali, il paesaggio, gli antenati, la scuola, i giochi dell'infanzia. Accostandosi, come una novella alice, a quel pozzo, che è allo stesso tempo cifra dell'infanzia e del suo mondo interiore, capitolo dopo capitolo magda szabó ci svela l'origine di un'esistenza artistica fuori dal comune.
'mi chiamo stevie rae johnson e ho appena ricevuto una notizia sconcertante: l'anima di zoey redbird è rimasta intrappolata nell'aldilà. In breve tempo, lei sarà morta. Per sempre. Ed è tutta colpa di neferet: l'ex somma sacerdotessa è diventata la consorte di kalona, l'angelo caduto che vuole dominare il mondo, e lo ha indotto con l'inganno a recarsi nel regno dei morti per dare la caccia, a zoey. I professori della casa della notte pensano che non ci siano più speranze, ma io sono la sua migliore amica e non l'abbandonerò proprio adesso che ha più bisogno di me. E nemmeno starle, il suo guerriero - il vampiro che ha giurato di proteggerla per l'eternità -, vuole arrendersi, anzi si è offerto di uccidersi pur di raggiungerla nell'aldilà. Ma il suo sacrifìcio sarebbe inutile, se prima non riuscirò a convincere rephaim ad aiutarci: lui è il figlio prediletto di kalona, e sta già escogitando un piano per liberare il padre dalla nefasta influenza di neferet. Per zoey, infatti, sono disposta a compiere qualsiasi follia, persino ad allearmi col mio peggior nemico. '
Bet non è bella ma fa tipo. È appassionata, grintosa e ha una lingua corrosiva. Ripete il terzo anno di liceo e abita in barriera di milano, un posto che si chiama così anche se si trova a torino. Bet ce l'ha con il mondo. Con il padre, ex operaio ed ex sindacalista, che si è trasferito nella capitale. Con la madre, che non riesce a tenerle testa per quanto si sforzi, e con il passivo compagno di lei, leonardo. Con il guardone del palazzo, che la spia da dietro le tende. Con la scuola, che tenta di irreggimentarla. Con la gente, che ha perso la voglia di ribellarsi. E persino con se stessa. Perché si incolpa della tragedia che ha distrutto la sua famiglia. Bet non ce la fa proprio a frenare la lingua e a non dire quello che pensa. In modo ingenuo, a volte goffo, ma obbedendo a un istinto incontrollabile, perché vuole cambiare le cose. Prima si oppone allo sfratto di un'anziana signora, finendo in caserma. Poi cerca di aiutare viola, una ventiduenne incinta dalla risata esplosiva, ma riesce a ficcarsi in un altro guaio. Infine, insieme al suo amico andrea, organizza uno sciopero nella fabbrica dove la madre rischia il licenziamento. Ma la delusione e la rabbia per i soprusi subiti la spingono a un gesto impulsivo e lucidissimo, dagli effetti inarrestabili. Il ritratto di un'intera generazione precaria, incatenata e muta, che però non sa smettere di sognare.
Un ambasciatore dell'impero ottomano giunge in una capitale europea. Gli ospiti cristiani lo accompagnano alla biblioteca e gli mostrano alcuni rari manoscritti del corano, pensando di compiacerlo, ma il turco rimane scandalizzato e cerca di comprare quelle copie per riportarle in patria: ha la sensazione che il libro sia in esilio, non ha alcun desiderio che la conoscenza di esso si diffonda. Questa mancanza di interesse per l'altro è probabilmente la più grande differenza tra l'impero ottomano e l'europa cristiana. Per il resto, le due metà del mondo mediterraneo per secoli si sono confrontate e completate, interfaccia l'una dell'altra. Questa storia dell'impero ottomano, straordinaria invenzione di governo multietnico e multinazionale a cui alcuni in occidente guardarono addirittura come a una desiderabile alternativa, così ce lo raffigura: una metà largamente incomprensibile se non la si completa guardandola anche nello specchio dell'altra.