Questo è uno dei romanzi meno conosciuti e più riusciti del grande scrittore russo. Dove l'orrendo e insopportabile protagonista, fomà fomìc, detta legge nella piccola corte famigliare della generalessa krachòtkina nel paesino di stepàncikovo, come un rasputin di ultima categoria. È un romanzo abbondantemente comico, cosa rara in dostoevskij. Fomà fomìc chiacchiera, mena la lingua, fa l'intellettuale onnisciente, intontisce tutti a furia di istruzione, vuole insegnare il francese anche ai contadini; sembra un personaggio isterico e sbraitante della televisione d'oggi, un tuttologo spudorato, che a buttarlo in mezzo al letame continuerebbe a cianciare. Appartiene alla schiera dei rancorosi falliti; ce n'è uno in ogni romanzo di dostoevskij, qui è eccezionalmente caricaturale e antipatico. Il libro è del 1859, anticipa le
La piccola protagonista di questa storia ha otto anni e qualcosa di veramente speciale: quando si arrabbia (e ha un bel caratterino) tira fuori il suo dito magico e zap! . Lo punta sul nemico. Se, per esempio, la maestra la fa un po' innervosire, lei tira fuori il suo dito magico e le fa spuntare i baffi e la coda. E se incontra una famiglia di cacciatori li trasforma in anatre. Età di lettura: da 7 anni.
Il romanzo numero 100 del maestro di vigàta. Ne l'altro capo del filo attorno al dramma dei migranti che camilleri racconta scuotendo le nostre coscienze, si muovono i personaggi che conosciamo da sempre.
'le lettere di berlicche' hanno reso il nome di lewis noto a milioni di lettori in tutto il mondo. Per un'ispirazione improvvisa, all'uscita di una chiesa, una domenica mattina d'estate, si configurò nella mente dell'autore qualcosa che, per dirla con le sue stesse parole, 'potrebbe essere sia utile sia divertente. E consisterebbe in una serie di lettere che un vecchio diavolo in pensione invia ad un giovane diavolo che ha appena cominciato a lavorare sul suo primo 'paziente'. L'idea sarebbe quella di mostrare tutta la psicologia della tentazione dall'altro punto di vista'. Il testo venne scritto velocemente, comparve a puntate su un periodico nel 1941 e l'anno seguente in forma di libro. Da quella lontana primavera le riedizioni non si contarono e lewis stesso non riusciva a spiegarsi un tale favore del pubblico, se non per il fatto che le tentazioni descritte avevano un riscontro nella sua personale esperienza.
18 aprile 1945. Giacomo, internato militare italiano numero 03121, fugge in auto con il compagno rino dal lager di berlino. Tratto da una storia vera, il racconto di un viaggio avvincente che attraversa un'europa martoriata dalla guerra mentre si avvicina la caduta del nazismo.
Stare bene con se stessi, insegna morelli, è un'arte semplicissima. Siamo noi che spesso ci complichiamo la vita con pensieri, schemi e giudizi inutili. Esistono infatti dei principi che, se compresi e applicati, ci fanno sentire quasi magicamente più sereni, più tranquilli, liberi dall'ansia e sollevati dalla depressione. Saggezza orientale e conoscenza medico-psichiatrica si fondono in questo libro, che dispiega con la chiarezza tipica di morelli la via per superare il disagio e trovare il benessere interiore.
Max mariani, un detective romano, riceve un giorno la visita di helmut moreno, un ragazzetto che si atteggia a grande boss. Sua madre - gli rivela helmut - avrebbe assoldato un sicario per ucciderlo. In cambio di diecimila dollari, max deve trovarlo e consegnarglielo. Ma poche ore dopo aver accettato l'incarico, max riceve la visita di un uomo armato, che gli ruba i soldi avuti e lo minaccia di morte. Eppure sarà proprio lui a morire: appena esce dall'appartamento viene freddato sul pianerottolo, e il denaro che ha con sé sparisce. L'ulteriore complicazione - che scatena le indagini della polizia - arriva quando anche helmut moreno viene ucciso. E a questo punto max mariani decide di vederci chiaro: parte alla volta di trieste per incontrare ursula koch, la madre di helmut, donna bellissima e dallo sguardo magnetico. Basta poco perché tra i due esploda la passione. Ma ursula è una donna ambigua, così come ambigue sono le sue frequentazioni. Chi è in realtà? E cosa nasconde? E soprattutto, cosa sa lei della morte del figlio?
È la notte del 14 febbraio del 1983. Dovrebbe essere una sera di festa, ma albino buticchi è da solo nella sua grande villa di lerici. Attorno a lui tutto è silenzio, ma dentro la sua mente i pensieri si affollano, e finiscono per correre tutti verso una sola direzione: la pistola che stringe in mano. L'arma che presto si punterà alla tempia. Ma cosa ha spinto un uomo abituato al successo a compiere quel gesto estremo? La vita di albino buticchi è stata tutta all'insegna delle passioni. Quella per la velocità e per le auto da corsa, innanzitutto, che lo porta a diventare un pilota di fama, al volante di alcune tra le più titolate vetture da competizione della sua epoca. Quella per il calcio, che lo fa diventare, poco più che quarantenne, presidente del milan. E quella, dalle conseguenze tragiche, per il gioco d'azzardo: una passione divorante che lo costringe ad accumulare perdite via via sempre più ingenti. Una vita straordinaria la sua, costellata di avventure - dalle esperienze difficili durante la seconda guerra mondiale alla legione straniera fino alla vertiginosa ascesa economica e sociale durante gli anni del boom. Un'esistenza sempre al limite tra l'ambizione e l'eccesso e piena di accadimenti che, visti oggi, hanno quasi il sapore di un favoloso romanzo d'avventura. Eppure, sono state persone uniche come albino buticchi a fare l'italia quando dell'italia restavano solo macerie.
Stare bene con se stessi, insegna morelli, è un'arte semplicissima. Siamo noi che spesso ci complichiamo la vita con pensieri, schemi e giudizi inutili. Esistono infatti dei principi che, se compresi e applicati, ci fanno sentire quasi magicamente più sereni, più tranquilli, liberi dall'ansia e sollevati dalla depressione. Saggezza orientale e conoscenza medico-psichiatrica si fondono in questo libro, che dispiega con la chiarezza tipica di morelli la via per superare il disagio e trovare il benessere interiore.
Sulle tracce di tukutela, enigmatico e leggendario elefante, la spedizione guidata da sean courteney incontra la guerra, quella vera. «il maestro mondiale del romanzo d'avventura. » – la repubblica «meglio dirlo subito: è lo scrittore più amato dagli italiani. » – la gazzetta dello sport dallo zimbabwe prende l'avvio un colossale safari per multimilionari. A dirigere le operazioni c'è sean courteney, cacciatore di professione dal passato avventuroso. Scopo del viaggio è la caccia a un grande, enigmatico, quasi simbolico elefante: tukutela, l'