Storia dell'umanità racconta con incisività e immediatezza il nostro lungo cammino attraverso i millenni dalle origini no a oggi; un racconto che dimostra come non sia possibile isolare geneticamente popoli e tantomeno nazionalità e come il nostro mondo sia nato da un irresistibile e inesauribile desiderio di mescolanza. «i due autori hanno puntato in alto, condensando in poco meno di trecento pagine nozioni basilari di genetica, ma anche un vero ritratto dettagliato dell'europa dell'olocene […] e dei principali eventi migratori che l'hanno interessata nell'arco di migliaia di anni, definendo così il profilo genetico, culturale e linguistico del nostro continente. » - la lettura questa storia inizia da un piccolo reperto, una minuscola falange fossile vecchia 70. 000 anni appartenuta a una bambina: ci racconta di una nuova forma umana primitiva che abitava il nostro pianeta insieme ai neanderthal e a homo sapiens. Oggi, grazie alle nuove tecnologie di analisi genetica, in pochi grammi di osso è possibile scoprire, con una precisione impensabile fino a pochi anni fa, i segreti della nostra lunga epopea, a partire dal momento in cui i nostri progenitori hanno lasciato la culla dell'africa per dirigersi verso l'europa e l'asia. Johannes krause e thomas trappe hanno ricostruito in queste pagine il grande viaggio dell'umanità attraverso gli spostamenti dei popoli, gli scambi culturali e gli scontri che ne sono scaturiti, la domesticazione delle specie animali e vegetali, le sfide e le opportunità create dai cambiamenti climatici nel corso delle epoche. La nostra è una storia di grandi migrazioni e continui rimescolamenti, che nel corso dei millenni hanno dato forma al mondo che conosciamo anche attraverso mutamenti radicali: come l'arrivo delle popolazioni di agricoltori anatolici in un'europa abitata da cacciatori-raccoglitori, le successive ondate migratorie dalla steppa asiatica che hanno lasciato tracce genetiche no alle isole britanniche e la diffusione delle malattie infettive che hanno modellato le nostre vicende, dalla peste al covid.
'divertimento geometrico' è l'ambizioso tentativo di riscrivere, in linguaggio moderno e accessibile da un lato, e in maniera autosufficiente dall'altro, il classico libro di david hilbert sui 'fondamenti della geometria'. Un'attenzione particolare viene data alle problematiche di natura metamatematica che quel libro pose sul tappeto nel 1899, e che nel novecento divennero centrali e caratterizzanti non soltanto per la geometria assiomatica, ma anche e soprattutto per la logica matematica e per lo studio dei fondamenti: i problemi, cioè, relativi alla completezza, alla consistenza e all'indipendenza dei sistemi di assiomi.
Una scienziata atea che ha appena compiuto novant'anni e un prete di frontiera sempre pronto a lottare dalla parte dei più deboli si interrogano sui valori fondamentali che orientano l'azione umana e sui temi del vivere quotidiano: il senso della fede oggi, l'etica, il significato del progresso, il futuro dei giovani, le forme dell'amore, la vita e la morte, l'impegno civile e la politica, le questioni ambientali e sociali, il lavoro e la giustizia. Con sensibilità e rispetto per le reciproche posizioni affrontano argomenti delicati e controversi, come il testamento biologico, il degrado della politica, il potere della chiesa, gli stili di vita, la sessualità, pro: ponendo risposte che possono essere terreni di incontro e di scambio fecondo. Il pensiero ironico e limpido di margherita hack a tratti si scontra e a tratti si amalgama con il punto di vista audace e coerente di pierluigi di piazza, dando vita a un libro agile e profondo, che regala nuovi orizzonti e aiuta a pensare.
Niente razze, ma molto razzismo. Nonostante studi approfonditi abbiano dimostrato da tempo che di razze umane ce n'è una sola, certi sentimenti non smettono di circolare. Siamo tutti parenti, discendenti dagli stessi antenati africani che hanno colonizzato in poche migliaia di anni tutto il pianeta. Niente razze, ma molte differenze, scritte un po' nel nostro dna. E moltissimo nella nostra cultura, nei tanti luoghi comuni dove andiamo a inciampare ogni giorno, nei pregiudizi che ci guidano attraverso le piccole e grandi vicende della vita e che ci portano a subire, dire, fare o semplicemente pensare cose razziste.
In quale angolo dell'universo cerebrale si nasconde quella singolare galassia chiamata mente? Da dove nasce il pensiero, da quali cellule? Quali sono le strutture biologiche capaci di spingere quel primate chiamato homo sapiens a comporre poesie, scrivere romanzi, elaborare teorie? Rita levi montalcini, nota per i suoi fondamentali contributi allo sviluppo della neurobiologia, ricostruisce tappa dopo tappa l'evoluzione del sistema nervoso al fine di capire come, dalle prime cellule comparse sulla terra, si sia arrivati a quella formidabile struttura che è il cervello umano.
A volte i libri scompaiono. Titoli anche recenti e di generale diffusione, a una distanza ragionevole dalla loro uscita, spariscono misteriosamente. Non se ne trova più traccia, neppure dai remainders e nei mercatini dell'usato. Il loro status li penalizza. Troppo recenti per interessare le librerie antiquarie, non abbastanza per essere ancora disponibili presso le librerie moderne. Ma quali libri scompaiono? Soprattutto biografie non autorizzate su personaggi illustri. Nomi della politica, dell'economia, ma anche della cultura e dello spettacolo. Perfino dello sport. Libri-inchiesta che millantano
Dalle associazioni che si spartiscono le elemosine raccolte davanti alle chiese e agli ospedali alle grandi organizzazioni internazionali (onu, fao, ecc. ), dai supereventi che ormai si moltiplicano (partita del cuore, telethon), ma su cui raramente ci sono veri controlli, all'allegra gestione delle adozioni a distanza, dalle associazioni che si spartiscono i contributi pubbblici fino alle vergogne della croce rossa, mario giordano alza il velo su una delle ultime ipocrisie del
Finalista del premio letterario caccuri 2017 per la generazione di giampiero mughini, che ha vissuto in pieno gli anni della contestazione, i libri non erano semplicemente libri: erano l'obiettivo e l'emblema della vita stessa. E nelle biblioteche di quei ragazzi, pareti coperte di bianchi dorsi einaudi o piccole raccolte di testi fondamentali, era racchiusa la loro identità. Così è stato per mughini, che per i libri ha sempre nutrito una passione smodata e che ora rifiuta il sapere liquido che scorre incessantemente sui nostri schermi. Come può una fruizione bulimica di grosse quantità di nozioni sostituire il rapporto profondo e riflessivo con testi accuratamente scelti, che vivono per molto tempo tra le nostre mani e che diventano parte di noi?