Nel 1934 patrick leigh fermor ha diciannove anni, e già da alcuni mesi si è lasciato alle spalle l'inghilterra e un curriculum scolastico scellerato con il fermo proposito di raggiungere a piedi costantinopoli, vivendo
Fra i romanzi brevi del grande scrittore stefan zweig (vienna, 1881-1942), 'ventiquattro ore nella vita di una donna' è uno tra i più perfetti e avvincenti. Scritto nel 1927, è la storia di una donna e di un uomo dominato dalla passione per il gioco che si incontrano, del tutto casualmente, nell'atmosfera febbrile del casinò di monte carlo. La vicenda viene narrata dalla donna stessa, ormai anziana, a un interlocutore pressoché sconosciuto, ma che le si rivela come l'unico possibile destinatario di un episodio della sua vita fino a quel momento non raccontato a nessuno, la confessione a cuore aperto di un amore dalla cui ossessione la donna era stata travolta e trascinata in una spirale di estasi e tormento. Lo svelamento del suo passato è tuttavia per lei soprattutto l'occasione per espiare e finalmente liberarsi da un evento durato appena l'arco di ventiquattro ore ma tale da totalizzare l'intero corso della sua vita successiva. Il racconto trascina il lettore in un magistrale crescendo di tensione psicologica, e lo fa penetrare nei complessi meccanismi che dominano la mente umana quando si trova in balia delle passioni, siano esse originate dall'amore, con tutta la sua incontrollabile sensualità, o siano quelle legate al demone del gioco d'azzardo, con tutta la loro carica distruttiva. Ma è al tempo stesso una profonda riflessione sul presente, sul passato e sulle età della vita, perché 'invecchiare non significa altro che non avere più paura del proprio passato'.
Una notte africana del 1943, mentre nel mondo infuna la guerra, tre italiani fuggono da un campo di prigionia e scalano il monte kenya con mezzi di fortuna. Diciassette giorni di libertà, incoscienza e fame che morde, per poi tornare ai reticolati e riconsegnarsi ai carcerieri inglesi. Uno di loro, felice benuzzi, racconterà la storia in un libro, anzi: in due libri, e già qui si nasconde un mistero. Chi è felice? Chi sono i suoi compagni di evasione? Cosa facevano prima della guerra, e cosa faranno dopo? Impossibile raccontarlo senza seguire le scie di molte esistenze, passando dalla trieste asburgica alla roma mussoliniana, dalla cirenaica del guerrigliero omar al-mukhtàr alle dolomiti del rocciatore triste emilio comici, dall'etiopia del turpe generale graziani alla nairobi dove morì il duca d'aosta, dalle foreste della rivolta mau mau alla berlino della guerra fredda, per arrivare infine ai giorni nostri. 0 meglio, al 2010, l'anno in cui roberto santachiara e wu ming 1 inseguono fantasmi fino in cima al monte kenya. 'point lenana' è il risultato di anni di viaggi, interviste e ricerche d'archivio. È un'inchiesta-romanzo, un poema epico in forma di saggio, una scorribanda nel novecento resa con una scrittura spesso commovente, a volte crudele.
Un'enorme dimora avvolta da glicini in fiore: così la casa del capitano james pyke appare allo sguardo infantile di lavinia mccarten, la mattina d'aprile del 1791 in cui la piccola irlandese mette per la prima volta piede in virginia. Pyke ha raccolto la bambina dalla sua nave, appena approdata in america dopo la lunga traversata oceanica, e l'ha portata con sé per destinarla alle cucine della sua piantagione. Un modo come un altro per passare all'incasso del debito per la traversata, che i genitori di lavinia, morti durante la navigazione, non hanno avuto la buona sorte di saldare. Stremata e debilitata, la bambina viene accolta nelle cucine della piantagione dalla famiglia di schiavi neri che vi lavorano: una piccola, operosa comunità composta da mamma mae; papà george, un gigantesco orso bruno; dory, fanny e beattie, le figlie; ben, il figlio maschio. Un mondo guidato da una responsabile delle cucine dai grandi occhi verdi e dai capelli neri e lucidi: belle, un'attraente ragazza di diciotto anni. Frutto di un capriccio clandestino del capitano con una delle sue schiave nere, belle è stata allontanata dalla casa padronale il giorno in cui il capitano si è presentato nella piantagione con martha, una moglie più giovane di lui di venti anni. Adottata dalla famiglia di mamma mae e maternamente accudita da belle, lavinia cresce come una servetta bianca ignara dell'abisso che separa la casa padronale dall'universo delle cucine.
«i narcisisti non dimostrano interesse per gli altri, ma sono indifferenti anche ai propri più veri bisogni. » il narcisismo è da alcuni anni uno dei temi privilegiati delle discipline psicologiche. Inoltre, il 'narcisismo' è diventato una delle parole chiave in vari tentativi - si pensi anzitutto ai lavori di christopher lasch - di comprendere non solo la psicologia individuale, ma anche la cultura delle società in cui viviamo. Con questa ricerca alexander lowen, lo psicoanalista che ha proseguito con più precisione e autorevolezza il cammino aperto da wilhelm reich, dà un contributo originale e illuminante alla comprensione di quello che sta diventando, a giudizio di molti, il male più diffuso e allarmante dell'uomo contemporaneo. Attraverso una serie di 'storie di casi', di esempi che permettono una comprensione agevole anche al non specialista, l'autore mette a fuoco la figura del narcisista e mostra come le terapie bioenergetiche si applichino con efficacia ai disturbi narcisistici. Vittima e al tempo stesso capace di infliggere terribili sofferenze, il narcisista è, nell'analisi di lowen, innanzitutto caratterizzato da un'ostinata negazione dei sentimenti che lo condanna a desolanti rapporti manipolatori e inautentici. Di particolare interesse è l'attenta ricognizione di quel 'linguaggio del corpo' che nel narcisista anticipa e trascende l'espressione verbale.
«un giallo travolgente. » - la stampa nel cuore di una notte d'inverno in cui la neve ricopre interamente stoccolma, un ragazzo cammina lungo i binari di un ponte ferroviario sospeso sul ghiaccio, in direzione del centro. Perde sangue da una mano ed è in gravissimo stato di shock: nel suo delirio febbricitante, parla di un misterioso uomo della sabbia. Il ragazzo si chiama mikael e risulta scomparso da dodici anni. Da sette è stato ufficialmente dichiarato morto. All'epoca dei fatti, dopo lunghe ricerche, tutti hanno preferito credere che mikael fosse annegato insieme alla sorellina, felicia, scomparsa lo stesso giorno, sebbene i corpi non siano mai stati trovati. Tutti tranne il commissario joona linna. Lui ha sempre saputo che i due fratelli sono tra le numerose vittime del più spietato serial killer svedese, jurek walter, l'uomo che lui stesso ha catturato anni prima. Da allora jurek walter è detenuto in regime di isolamento nell'unità di massima sicurezza dell'ospedale psichiatrico lowenstromska. Non può parlare con nessuno ed è costantemente sedato, ma niente riesce a domarlo. Il male che abita in lui è animato da una furia incontrollabile. Con il ritorno di mikael, però, tutto cambia. Nessun caso può considerarsi chiuso. E felicia potrebbe essere ancora viva. L'unico a sapere la verità è walter, l'unico uomo forse in grado di essere più pericoloso dietro le sbarre che da libero. Qualcuno deve introdursi nell'ospedale e conquistarsi la fiducia del serial killer, sperando di indurlo a parlare. E, soprattutto, sperando di sopravvivergli.
Una donna giace morta su un prato nei dintorni di salisburgo. Precipitata da un dirupo, le mani legate, vestita ma senza scarpe. Sulle piante dei piedi ci sono dei numeri tatuati. Sono coordinate geografiche, che rimandano a un luogo dove è nascosto un macabro reperto: una scatola contenente una mano mozzata, avvolta nella pellicola trasparente, e un foglietto con nuove coordinate e un indovinello la cui soluzione porta all'identificazione di una persona. Ma quando finalmente i due investigatori della polizia salisburghese, beatrice kasparay e florin wenninger, riescono a identificare la persona misteriosa, questa scompare. E la catena di omicidi non sembra destinata a interrompersi. In una perversa caccia al tesoro tramite gps, un feroce assassino sta portando i due poliziotti salisburghesi da un indizio a un altro. Gli omicidi si susseguono senza nessun apparente legame tra loro, e i due poliziotti cercano disperatamente di scoprire le carte dell'assassino prima che attraverso i suoi indovinelli completi il suo terribile puzzle di morte.
Baviera, 1659. Sulla riva di un fiume nei pressi della cittadina di schongau viene trovato agonizzante il figlio undicenne del barconiere grimmer. Il tempo di adagiarlo con cura a terra, di esaminargli il profondo taglio che gli squarcia la gola, di scoprire sotto la sua scapola destra uno strano segno impresso con inchiostro viola che il bambino muore. Qualche tempo dopo i bottegai kratz si imbattono, nel loro piccolo anton, il figlio adottivo, immerso in un lago di sangue, la gola recisa con un taglio netto. Sotto una scapola del bambino viene trovato il medesimo segno del figlio del barconiere: il cerchio di venere, il simbolo delle streghe. Peter grimmer e anton kratz si conoscevano. Insieme con la piccola maria schreevogl e altri due bambini costituivano uno sparuto gruppo di orfani che era solito frequentare martha stechlin, la levatrice di schongau che vive proprio accanto ai grimmer. Il destino di martha stechlin sembra così segnato. Messa nelle mani del boia di schongau perché le sia estorta formale confessione, attende di essere spedita al rogo. Jakob kuisl, il boia di schongau non crede però alla colpevolezza della levatrice. E con lui non credono che la dolce martha sia una strega anche sua figlia magdalena e simon fronwieser, il figlio del medico cittadino. I tre indagano per cercare di ribaltare una sentenza che sospettano sia stata scritta solo per convenienza politica e, soprattutto, per nascondere una verità inconfessabile.
Un bel libro per i più piccini, con figure coloratissime, linguette da sollevare e tante superfici tattili su cui scorrere il dito. Età di lettura: da 9 mesi.
«la terra ci fornisce, sul nostro conto, più insegnamenti di tutti i libri. Perché ci oppone resistenza. Misurandosi con l'ostacolo l'uomo scopre se stesso», così inizia questo straordinario libro dell'autore de il piccolo principe. Un diario di viaggio tra cielo, sabbia e vento che racconta la difficoltà e la meraviglia di essere uomini nelle avversità, nella fatica, nella gioia. Al comando del suo aeroplano antoine de saint-exupéry vola sul nostro pianeta per consegnarci la più commovente delle avventure, quella di essere uomini. A questo libro è ispirato l'omonimo brano di lorenzo jovanotti di