'i temi di queste poesie sono l'amore e la disonestà, i due poli tra i quali ci siamo trovati a soggiornare nel nostro secolo, pronti a gloriarci della loro occasionale divergenza ma bravissimi, anche quando siamo sfortunati, a conciliarli fra loro, a fonderli insieme. Ci sono buone ragioni se i versi del poeta oscillano tra la più intensa tenerezza e parossismi di indifferenza, e se da queste oscillazioni nasce uno stridente lirismo che non ha precedenti'. Così scrive iosif brodskij presentando queste dieci poesie di w. H . Auden, composte negli anni trenta.
Dalla tomba in cui sono sepolti, i cittadini di una piccola cittadina americana svelano i segreti della loro vita. In versi sciolti, ma quasi regolari, con una ironia pungente, evocano la vita del villaggio che, al di sotto della spesse coltre puritana, in realtà nasconde concupiscenza e vizio. Il motivo principale del libro sta nella trasformazione dell'amore nel suo opposto, la lussuria. Tutto si deforma e i sogni appassiscono. La raccolta comprende diciannove storie che coinvolgono un totale di 248 personaggi che coprono praticamente tutti i mestieri umani. L'opera di questo cantore dell'illinois è riuscita, nel nostro paese più che in altri, a scavare nei cuori di generazioni di lettori. È forse l'attrazione costante per la morte a donare vita alla poesia di edgar lee masters. Ed è attorno alla morte che si gioca l'intreccio di storie di questo canovaccio vitale e funereo al tempo stesso. In italia il successo di questo libro, profondamente liberatorio e libertario, fu dovuto alla traduzione di fernanda pivano (con il supporto di cesare pavese) e alla vicenda che la portò in carcere proprio per aver tradotto il libro, inviso al regime fascista. Infine, ulteriore fama al libro di lee masters fu data dall'interpretazione di fabrizio de andré, che assieme a nicola piovani, diede alla luce nel 1971 un album straordinario come non al denaro non all'amore né al cielo.
Apparsa per la prima volta nel 2005, 'due punti' è l'ultima raccolta in versi della poetessa polacca, premio nobel per la letteratura nel 1996. La singolarità di queste poesie risiede nella densità e nello spessore della riflessione sulla vita e sulla morte. Una riflessione che contrassegna tutto il volume e che prende corpo in liriche di straordinaria concretezza ed efficacia.
Nell'immaginario di molti lettori la poesia d'amore si identifica con la poesia di jacques prévert. Ed è una fama meritata, questa, per il grande autore francese. In un secolo in cui la poesia, spesso e volentieri, ha scelto la cifra dell'oscurità e la strada di un'inevitabile distanza dal grande pubblico, prévert ha avuto il coraggio di andare controcorrente, di mirare dritto al cuore dei lettori, intonare la sua voce sul registro della sincerità e della spontaneità, adottando un linguaggio intessuto di una fitta rete di rimandi, giochi di parole e puntate ironiche. Ma la complessità del mondo prévertiano si estende anche al piano del contenuto e attraversa tutta la gamma del sentimento amoroso: dalla celebrazione della pienezza di un attimo fugace nei folgoranti flash di 'alicante' o 'paris at night', all'evocazione epico-tragica di un componimento come barbara in cui, nella profondità temporale del ricordo, il lamento per la pena d'amore si fonde con il frastuono della guerra e della storia.
Dedicato alle donne e a tutti quelli che non ce la fanno, e poi invece sì, ma che fatica. Rime lievi e prose fluide per esprimere le luci e le ombre di una vita che si ingarbuglia veloce e si scioglie troppo lentamente, che chiede cura e spesso ne riserva poca, che ha molte richieste e poche risposte. La filastorta di enrica, disposta per canti come un piccolo poema, è un rimario di grazia e sentimento, una forma di resistenza ai luoghi comuni, alle certezze, ai musi lunghi, agli snobismi, alle mode. Lontano da sentimentalismi ingannevoli e scandito da un ritmo che vibra leggero tra gli occhi e le orecchie, i versi e le immagini, questo canzoniere illustrato parla d'amore con la giusta quantità di sarcasmo per non risultare stucchevole e la giusta quantità di ironia per non scivolare nella banalità. Dedicato alle donne e a tutti quelli che non ce la fanno, e poi invece sì, ma che fatica.
Son sempre parole d'amore quelle del terzo libro di andrew faber, il poeta più amato dalle donne e dalle ragazze, acclamato in tanti reading in tutta italia, parole però cariche di un'emotività interiore, intima e quotidiana, caratteristica che lo contraddistingue dagli altri poeti performer di questi anni.
Son sempre parole d'amore quelle del terzo libro di andrew faber, il poeta più amato dalle donne e dalle ragazze, acclamato in tanti reading in tutta italia, parole però cariche di un'emotività interiore, intima e quotidiana, caratteristica che lo contraddistingue dagli altri poeti performer di questi anni.
Nell'immaginario di molti lettori la poesia d'amore si identifica con la poesia di jacques prévert. Ed è una fama meritata, questa, per il grande autore francese. In un secolo in cui la poesia, spesso e volentieri, ha scelto la cifra dell'oscurità e la strada di un'inevitabile distanza dal grande pubblico, prévert ha avuto il coraggio di andare controcorrente, di mirare dritto al cuore dei lettori, intonare la sua voce sul registro della sincerità e della spontaneità, adottando un linguaggio intessuto di una fitta rete di rimandi, giochi di parole e puntate ironiche. Ma la complessità del mondo prévertiano si estende anche al piano del contenuto e attraversa tutta la gamma del sentimento amoroso: dalla celebrazione della pienezza di un attimo fugace nei folgoranti flash di