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Libri in questa classifica: 300

Pagina 4 di 30

Posizione in classifica: 31

Il Nulla E La Poesia
Alla Fine Delletà Della Tecnica Leopardi

Emanuele Severino

Classici, poesia, teatro e critica - Studi sociali

Il Nulla E La Poesia<br>Alla Fine Delletà Della Tecnica Leopardi
Questo libro di emanuele severino, pubblicato per la prima volta nel 1990, rappresenta la più lucida e rigorosa interpretazione filosofica del genio poetico di giacomo leopardi. Leopardi come pensatore del nulla - dell'opacità e dell'inconsistenza della realtà imprigionata nell'eterna gabbia del nascere e del morire - va ben oltre la filosofia di schopenhauer: anticipando il nichilismo di nietzsche, apre la strada dell'intera filosofia del nostro tempo. Per leopardi la poesia rappresenta l'ultima illusione di salvezza offerta agli uomini, oltre il fallace ottimismo alimentato dal paradiso della scienza moderna e della tecnica.
Punteggio: 979
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 18/11/2023

Posizione in classifica: 32

Machiavelli E LItalia
Resoconto Di Una Disfatta

Alberto Asor Rosa

Classici, poesia, teatro e critica - Narrativa e prosa

Machiavelli E LItalia<br>Resoconto Di Una Disfatta
Niccolò machiavelli viene in questo libro ricollocata nella sua dimensione piú umana e nel moltiplicarsi senza fine delle sue vocazioni. Ne esce un personaggio a tutto tondo, in cui corpo e cervello, intelligenza e passioni convergono e continuamente si fondono fra loro. «le due polarità del titolo - machiavelli e italia - si rapportano, specchiandosi in controluce, con effetti di accostamento e di divaricazione in quello che appare a tutti gli effetti uno straordinario corpo a corpo tra intelligenza e realtà» - roberto esposito, la repubblica «il pensiero non è spirito, è materia, al pari del corpo: ed esattamente come il corpo funziona e agisce. Non esiste nella storia operazione piú esemplare di quella che niccolò machiavelli ha perseguito e realizzato nel senso che ho cercato testé di descrivere. Non esiste: per questo siamo cosí pieni di ammirazione e d'invidia. Invece di separare e magari di contrapporre le due cose, le ha fuse. Di conseguenza: quando si giudica il suo pensiero, si chiama in causa il suo corpo. Quando si chiama in causa il suo corpo, la sua materialità, – anche quella apparentemente piú episodica e transeunte, – se ne ricava l'impressione e la persuasione di un poderoso organismo pensante, che abbraccia tutto senza sforzo (senza sforzo? Sí, è questa l'impressione che se ne ricava) e diventa una cosa sola con il testo o l'episodio storico che sta narrando e descrivendo. Frutto anche questo, oltre che del genio machiavelliano, di quel complesso di ragioni e di forze, che siamo soliti considerare tipiche del cosiddetto grande
Punteggio: 978
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 19/04/2023

Posizione in classifica: 33

Machiavelli E L'Italia
Resoconto Di Una Disfatta

Alberto Asor Rosa

Classici, poesia, teatro e critica - Narrativa e prosa

Machiavelli E L"Italia<br>Resoconto Di Una Disfatta
Niccolò machiavelli viene in questo libro ricollocata nella sua dimensione piú umana e nel moltiplicarsi senza fine delle sue vocazioni. Ne esce un personaggio a tutto tondo, in cui corpo e cervello, intelligenza e passioni convergono e continuamente si fondono fra loro. «le due polarità del titolo - machiavelli e italia - si rapportano, specchiandosi in controluce, con effetti di accostamento e di divaricazione in quello che appare a tutti gli effetti uno straordinario corpo a corpo tra intelligenza e realtà» - roberto esposito, la repubblica «il pensiero non è spirito, è materia, al pari del corpo: ed esattamente come il corpo funziona e agisce. Non esiste nella storia operazione piú esemplare di quella che niccolò machiavelli ha perseguito e realizzato nel senso che ho cercato testé di descrivere. Non esiste: per questo siamo cosí pieni di ammirazione e d'invidia. Invece di separare e magari di contrapporre le due cose, le ha fuse. Di conseguenza: quando si giudica il suo pensiero, si chiama in causa il suo corpo. Quando si chiama in causa il suo corpo, la sua materialità, – anche quella apparentemente piú episodica e transeunte, – se ne ricava l'impressione e la persuasione di un poderoso organismo pensante, che abbraccia tutto senza sforzo (senza sforzo? Sí, è questa l'impressione che se ne ricava) e diventa una cosa sola con il testo o l'episodio storico che sta narrando e descrivendo. Frutto anche questo, oltre che del genio machiavelliano, di quel complesso di ragioni e di forze, che siamo soliti considerare tipiche del cosiddetto grande 'rinascimento italiano'? Sí, non c'è dubbio: ma questo non fa che aumentare l'impressione di globalità che l'esperimento machiavelliano esprime e contiene». La leggendaria figura di niccolò machiavelli, – pensatore, teorico, interprete profondo e appassionato degli avvenimenti politici e statuali del suo tempo, – viene in questo libro ricollocata nella sua dimensione piú umana e nel moltiplicarsi senza fine delle sue vocazioni. Ne esce un personaggio a tutto tondo, in cui corpo e cervello, intelligenza e passioni, invece di muoversi su binari paralleli e non comunicanti, convergono e continuamente si fondono fra loro. Il fascino di una ricostruzione condotta con questi criteri consente di cogliere meglio, e con maggiore concretezza, anche lo svolgimento processuale di un momento importante, anzi decisivo, della storia italiana, quello che asor rosa definisce la «grande catastrofe»: quando, in un breve volgere di anni (1492-1530), si sarebbero determinati e forgiati i destini della nazione fino ai nostri giorni. Il talento narrativo dell'autore, ben noto per precedenti esperienze, fa di questo ricchissimo e complicato intreccio di temi, problemi, personaggi, decisioni giuste e decisioni avventate, lotte eroiche e imprese sciagurate, un racconto continuo e appassionato, di cui non si perde mai il filo. Vi si legge la storia del passato come se si trattasse della storia piú coinvolgente dei nostri tempi.
Punteggio: 978
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 16/12/2021

Posizione in classifica: 34

Grammatica Della Fantasia
Introduzione All'arte Di Inventare Storie

Gianni Rodari

Classici, poesia, teatro e critica - Letteratura: teoria

Grammatica Della Fantasia<br>Introduzione All"arte Di Inventare Storie
«un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni. »grammatica della fantasia, una tra le opere più importanti di gianni rodari nonché il suo unico scritto teorico organico, fu pubblicata per la prima volta da einaudi nel 1973. Frutto degli incontri con la fantastica che rodari ebbe a reggio emilia nel marzo 1972 con insegnanti, bibliotecari e operatori culturali, da sempre è un punto di riferimento in italia e all'estero per quanti si occupano di educazione alla lettura e di letteratura per l'infanzia. La storia di questo libro è costellata di riedizioni e versioni straniere che ne hanno sancito il successo internazionale, confermando il suo valore e la sua attualità fino a oggi. Nella grammatica della fantasia, quella caratteristica umana così potente durante l'infanzia, la fantasia appunto, diventa il motore del processo creativo e arriva a dimostrare l'enorme energia liberatrice della parola. In occasione del quarantennale dalla prima pubblicazione esce un'edizione speciale arricchita da 16 pagine che raccolgono i contributi preziosi di amici dell'autore, editori, autori, e di chi, pur non avendolo conosciuto personalmente, gli è debitore di una scelta di vita anche grazie alla sua grammatica. Pino boero, roberto denti, roberto piumini e molti altri hanno dedicato parole di tributo alla figura di gianni rodari e a questa sua opera.
Punteggio: 977
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 01/01/2022

Posizione in classifica: 35

Il Nulla E La Poesia
Alla Fine Dell'età Della Tecnica: Leopardi

Emanuele Severino

Classici, poesia, teatro e critica - Studi sociali

Il Nulla E La Poesia<br>Alla Fine Dell"età Della Tecnica: Leopardi
Questo libro di emanuele severino, pubblicato per la prima volta nel 1990, rappresenta la più lucida e rigorosa interpretazione filosofica del genio poetico di giacomo leopardi. Leopardi come pensatore del nulla - dell'opacità e dell'inconsistenza della realtà imprigionata nell'eterna gabbia del nascere e del morire - va ben oltre la filosofia di schopenhauer: anticipando il nichilismo di nietzsche, apre la strada dell'intera filosofia del nostro tempo. Per leopardi la poesia rappresenta l'ultima illusione di salvezza offerta agli uomini, oltre il fallace ottimismo alimentato dal paradiso della scienza moderna e della tecnica.
Punteggio: 977
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/11/2021

Posizione in classifica: 36

Il Mondo Di Ieri

Stefan Zweig

Classici, poesia, teatro e critica - Studi sociali

Il Mondo Di Ieri
Il 'mondo di ieri' è l'europa d'inizio novecento, il mondo in cui stefan zweig è cresciuto, si è appassionato alla lettura e ai viaggi, ha stretto amicizia con freud, rilke e valéry. Un mondo stabile e sicuro, nonostante l'emergere di rivendicazioni nazionaliste, che l'autore definì 'l'età dell'oro delle certezze'. È un libro nostalgico, scritto da zweig lontano dalla sua austria, che racconta lo sgomento allo scoppio della prima guerra mondiale, il crollo delle monarchie storiche, la crisi delle ideologie e la tetra affermazione del nazismo. Tra aneddoti ricchi di 'charme', in un viaggio alla scoperta di vienna, parigi, berlino e londra che abbraccia mezzo secolo della storia d'europa, queste pagine riassumono il senso della vita di stefan zweig e della sua vocazione di scrittore.
Punteggio: 977
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 02/07/2022

Posizione in classifica: 37

Lezioni Di Letteratura Russa

Vladimir Nabokov

Classici, poesia, teatro e critica - Studi sociali

Lezioni Di Letteratura Russa
Il professor nabokov non ha alcun metodo, alcun approccio criti­co: con gli unici strumenti della passione e di una precisione infinita, si limita a sco­prire la magia delle parole nelle loro più segrete combinazioni. E noi, come i suoi studenti, lo ascoltiamo incantati mentre va dritto al cuore di questo o quel capolavoro. «un libro di cui che ama nabokov in particolare e i romanzi russi dell'ottocento in genere, difficilmente riesce a interrompere la lettura, perché tantissimi sono gli spunti di riflessione e i rimandi ai dettagli che fanno la differenza fra vera letteratura e narrazione di una trama» - wlodek goldkorn, robinson due volte esule, dalla russia comunista e dall'europa nazista, negli stati uniti na­bokov insegnò per quasi vent'anni lettera­tura russa al wellesley college e in seguito alla cornell university. Erano lezioni me­morabili in cui, con paziente tenacia, ri­chiamava l'attenzione su oggetti o partico­lari che sembrano non avere alcuna ri­levanza artistica: la borsa rossa di anna karenina; la fetta di cocomero che gurov mangia rumorosamente in una stanza d'al­bergo nella signora col cagnolino o il vestito «serpentino» di aksin'ja in un altro rac­conto di Čechov, «artista perfetto»; la ruo­ta del tondeggiante calesse sul quale, in anime morte di gogol', il tondo Čičikov, i­postasi dell'enfia volgarità universale, ar­riva nella città di nn. Maestro atipico, spe­ricolato, nabokov avrebbe voluto trasfor­mare gli allievi in «buoni lettori», quelli che non leggono un libro per identificarsi con i personaggi, e tantomeno per impara­re a vivere, giacché la vera letteratura – gio­co sacro, superiore forma di felicità – non insegna nulla che possa essere applicato ai problemi della vita. Metteva in guardia con­tro il veleno ideologico del «messaggio» e contro ogni tentativo di cercare la famige­rata «anima russa» nell'opera di giganti come tolstoj, Čechov, gogol' e il pur disa­mato dostoevskij.
Punteggio: 972
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/05/2023

Posizione in classifica: 38

Economia Dell'imperduto

Anne Carson

Classici, poesia, teatro e critica - Letteratura: teoria

Economia Dell"imperduto
Con il consueto stile epigrammatico che l'ha resa un'autrice di culto nel mondo inglese, anne carson riflette sul concetto di «economia poetica», intrecciando le biografie di due uomini «nel mondo e mai del mondo», testimoni della propria epoca e cultori di un'arte senza tempo. «anne carson è un'autrice eccezionale. Una scrittrice sapiente». — harold bloom «una scrittrice fuori da ogni schema. Anne carson ha una imperscrutabile brillantezza. » — the new york times «nei diversi percorsi della sua scrittura, anne carson ha raggiunto livelli di intensità e solidità intellettuale che la collocano tra gli scrittori più importanti della nostra era. » — motivazione, premio principessa delle asturie, 2020le leggi del mondo, rigide e inoppugnabili, ma sempre in equilibrio sulla precarietà della vita. L'oltre, incerto e indescrivibile, che in fondo legittima l'uomo e lo sostanzia. Con la sua lingua preziosa e misurata, anne carson traccia un parallelismo tra le vite di due poeti europei, il greco simonide di ceo, vissuto tra il vi e il v secolo a. C . , e il romeno di origine ebraica paul celan, uno tra gli autori più acclamati del xx secolo. «forse sono poeti quelli che sperperano ciò che i loro padri avrebbero risparmiato», scrive l'autrice. Eppure simonide è stato uno dei primi intellettuali a scrivere versi in cambio di denaro, a piegare le regole del mondo all'imperscrutabilità dell'arte, conciliando il visibile e l'invisibile. E così paul celan, sopravvissuto all'olocausto e cultore della memoria, che trascorre gli ultimi anni della vita in un regime capitalista di reificazione, in cui tutto ha il valore del proprio corrispettivo economico. Ma se è vero che a «dispetto d'ogni altra cosa, questo soltanto, sì, il linguaggio, rimane imperduto», come celan stesso scrive, se è vero che la poesia è l'unica testimonianza del passaggio fugace di un uomo nel mondo, cosa va perduto quando si spreca una parola?
Punteggio: 972
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 18/01/2022

Posizione in classifica: 39

Economia Dellimperduto

Anne Carson

Classici, poesia, teatro e critica - Letteratura: teoria

Economia Dellimperduto
Con il consueto stile epigrammatico che l'ha resa un'autrice di culto nel mondo inglese, anne carson riflette sul concetto di «economia poetica», intrecciando le biografie di due uomini «nel mondo e mai del mondo», testimoni della propria epoca e cultori di un'arte senza tempo. «anne carson è un'autrice eccezionale. Una scrittrice sapiente». — harold bloom «una scrittrice fuori da ogni schema. Anne carson ha una imperscrutabile brillantezza. » — the new york times «nei diversi percorsi della sua scrittura, anne carson ha raggiunto livelli di intensità e solidità intellettuale che la collocano tra gli scrittori più importanti della nostra era. » — motivazione, premio principessa delle asturie, 2020le leggi del mondo, rigide e inoppugnabili, ma sempre in equilibrio sulla precarietà della vita. L'oltre, incerto e indescrivibile, che in fondo legittima l'uomo e lo sostanzia. Con la sua lingua preziosa e misurata, anne carson traccia un parallelismo tra le vite di due poeti europei, il greco simonide di ceo, vissuto tra il vi e il v secolo a. C . , e il romeno di origine ebraica paul celan, uno tra gli autori più acclamati del xx secolo. «forse sono poeti quelli che sperperano ciò che i loro padri avrebbero risparmiato», scrive l'autrice. Eppure simonide è stato uno dei primi intellettuali a scrivere versi in cambio di denaro, a piegare le regole del mondo all'imperscrutabilità dell'arte, conciliando il visibile e l'invisibile. E così paul celan, sopravvissuto all'olocausto e cultore della memoria, che trascorre gli ultimi anni della vita in un regime capitalista di reificazione, in cui tutto ha il valore del proprio corrispettivo economico. Ma se è vero che a «dispetto d'ogni altra cosa, questo soltanto, sì, il linguaggio, rimane imperduto», come celan stesso scrive, se è vero che la poesia è l'unica testimonianza del passaggio fugace di un uomo nel mondo, cosa va perduto quando si spreca una parola?
Punteggio: 972
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 25/09/2023

Posizione in classifica: 40

Le Fate Non Ballano Più Come Sorelle
Storia Di Caterina Percoto

Edda Fonda

Classici, poesia, teatro e critica - Narrativa e prosa

Le Fate Non Ballano Più Come Sorelle<br>Storia Di Caterina Percoto
C'è una leggenda che ricorda il tempo in cui le fate di due terre confinanti s'incontravano all'alba in una verde conca ai piedi di un monte. Al tocco dei loro passi, il prato si copriva di fiori. Fate italiane e fate gemaniche. Tutte vestite di bianco, sorridenti, complici. Poi non più. Le fate italiane, spaurite, stanno nascoste dietro le pietraie, quelle di germania, sedute al confine, vestite di nero, piangono l'antica amicizia perduta. Anche così si può parlare di guerra e di desiderio di amicizia tra i popoli. Lo ha fatto caterina percoto attingendo al folclore. La sua voce viene da un sito eccentrico dell'italia divisa negli anni del risorgimento: il friuli, che restò asburgico per gran parte della sua vita. Scrisse articoli e novelle che sarebbe riduttivo confinare nei limiti della novellistica campagnola. I temi suscitati dai suoi racconti sono le ingiustizie sociali, presentate con pacatezza ma con grande nettezza; le eterne problematiche femminili con le loro incertezze, contradditorietà e verità; i rapporti con gli altri - fraternità, guerra, competizione, solidarietà - dalla famiglia fino alle relazioni tra stati. Temi che non hanno confini di regione o di tempo.
Punteggio: 972
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/01/2023

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