Un testo ispirato alle visioni della grande beata mistica e stigmatizzata tedesca a. K . Emmerick, che ripercorre in maniera molto meticolosa l'intero iter della passione, morte e risurrezione di gesù cristo, tracciando perfino i profili di tutti i personaggi in esso coinvolti. Le visioni, che la beata ha ricevuto nel corso della vita, presentano la passione in tutto il suo realismo. Niente è lasciato all'immaginazione, nemmeno l'atroce sofferenza che straziò il cuore di madre della vergine maria, mentre accompagnava il figlio lungo la via della croce. Dettagli impressionanti aiutano a penetrare lo sconvolgente dolore che nostro signore ha scelto di patire per noi e a causa nostra. Non è possibile restare indifferenti davanti a queste pagine, così chiare, semplici e allo stesso tempo realistiche e vive. Il lettore non potrà più guardare un crocifisso senza lasciarsi coinvolgere da ciò che cristo ha realmente patito per amore nostro e per comprendere la portata del grande sacrificio di redenzione compiuto da gesù per l'umanità.
Su don lorenzo milani è stato scritto molto. La sua figura, infatti, ha scosso in profondità le coscienze e diviso gli animi. Ma chi è stato davvero don milani? A tale interrogativo vuole rispondere questo libro di michele gesualdi, uno dei primi sei 'ragazzi- di barbiana. Dando voce alle vive testimonianze di quanti lo hanno conosciuto direttamente, basandosi anche sulle sue lettere, alcune delle quali inedite, gesualdi ricostruisce il percorso che ha portato don milani all''esilio' di barbiana. La sua narrazione prende il via dagli anni del seminario, ma si sofferma diffusamente e opportunamente sul periodo in cui don lorenzo è stato cappellano a san donato di calenzano, perché se barbiana è stato il 'capolavoro- di don milani, calenzano ne è stata l'officina. È però nel niente di barbiana, di cui don lorenzo diviene priore nel 1954, che si compie il 'miracolo' del milani, quel niente che egli ha fatto fiorire e fruttificare, prendendosi cura degli esclusi e degli emarginati. Un libro straordinario e commovente in cui gesualdi, che ha vissuto in casa con don lorenzo tutto il periodo di barbiana, apre il suo cuore e ci svela il vero volto di don milani: un prete, un maestro, un uomo, un 'padre' che ha fatto del suo sacerdozio un dono ai poveri più poveri.
Su don lorenzo milani è stato scritto molto. La sua figura, infatti, ha scosso in profondità le coscienze e diviso gli animi. Ma chi è stato davvero don milani? A tale interrogativo vuole rispondere questo libro di michele gesualdi, uno dei primi sei
Che papa wojtyla amasse la montagna e s'identificasse appieno con la pace di quel mondo è risaputo. Non molti invece sanno che c'è un testimone oculare del suo eccezionale rapporto con quella parte del creato. Quel testimone è lino zani, dapprima suo maestro di sci e guida alpina, poi a poco a poco negli anni suo compagno di 'fughe' verso le cime, a consumare parentesi di vita attiva e contemplativa, solitaria e intensa, ma sempre incredibilmente intrisa di tutta la personalità e la santità di quell'uomo che ha scosso le coscienze del mondo. Racconti inediti che sono stati ostinatamente confinati in silenzio osservato per anni, che oggi, al cospetto di un avvenimento come la beatificazione del maggio 2011, zani si sente di poter sciogliere, per condividere con il mondo intero il privilegio di aver accompagnato il papa nei suoi momenti di maggiore libertà. E poi un 'segreto' del papa. Qualcosa che nessuno ha mai svelato, un aspetto inedito di come giovanni paolo ii ha acquisito, proprio grazie a quelle vette, a quella montagna, piena e chiara consapevolezza del terzo segreto di fatima.
La pace di cristo regni nei vostri cuori'. (col 3,15) la nostra è un'epoca di inquietudine, e questa attitudine interiore, che permea la vita quotidiana, spesso confluisce anche nella vita spirituale, così la nostra ricerca di dio, della santità e del servizio al prossimo diviene spesso agitata e ansiosa. L'autore ci conduce, attraverso un cammino di fiducia e docilità, ad assumere l'atteggiamento dei piccoli di cui ci parla il vangelo.
Scorreva sangue ebraico nelle vene di francesco d'assisi? E' l'ipotesi sollevata da questo libro. Una serie di indizi, sebbene non confermati finora da inequivocabili documenti scritti, offrono una nuova immagine del poverello di assisi e il ragionevole dubbio della sua ebraicità. Francesco fu definito alter christus, poiché conformato anche nelle stimmate al suo signore. Condivise con gesù di nazareth anche l'ascendenza dei figli carnali di abramo? Senza dubbio la sua spiritualità era intrisa di sapienza biblica e la sua anima si abbeverava all'inesauribile fonte delle scritture. Egli fu perciò un uomo giusto, un autentico zaddiq, oggi ammirato anche dagli ebrei.
Scorreva sangue ebraico nelle vene di francesco d'assisi? E' l'ipotesi sollevata da questo libro. Una serie di indizi, sebbene non confermati finora da inequivocabili documenti scritti, offrono una nuova immagine del poverello di assisi e il ragionevole dubbio della sua ebraicità. Francesco fu definito alter christus, poiché conformato anche nelle stimmate al suo signore. Condivise con gesù di nazareth anche l'ascendenza dei figli carnali di abramo? Senza dubbio la sua spiritualità era intrisa di sapienza biblica e la sua anima si abbeverava all'inesauribile fonte delle scritture. Egli fu perciò un uomo giusto, un autentico zaddiq, oggi ammirato anche dagli ebrei.
La storia della conversone al cattolicesimo di un ministro protestante e di sua moglie. Perché 'quando si cerca sinceramente il padre si finisce per ritornare a casa' come nota il card. Tettamanzi nella presentazione.
Una sera d'estate, una festa tra amici che hanno invitato altri amici. L'atmosfera è piena di musica e voglia di vivere. Alex sorride alla vita e trasmette allegria a tutti. La mattina successiva partirà per un viaggio, e al ritorno niente sarà come prima. Il giorno del suo ventiquattresimo compleanno alex si ammala di leucemia mieloide acuta, una prova che ha saputo affrontare con il coraggio della fede e la forza di chi, anche sofferenza, riesce a dedicarsi agli altri. E lo fa talmente bene da diventare importante sostegno per malati ai quattro angoli del pianeta, moltiplicatore di fiducia, punto di riferimento per i membri del suo gruppo facebook e del sito che ha fondato, beat leukemia. Un nome da guerriero, come è stato lui.
«il biblista r. Brown assume in quest'opera come linea di demarcazione del racconto della passione e morte di gesù non l'ultima cena, ma la scena del getsemani con gesù orante sotto gli ulivi del podere oltre il torrente cedron. Da quel momento egli procede orizzontalmente, cioè ricostruendo e vagliando ogni quadro con il contributo dei quattro evangelisti. Si ha così la possibilità di isolare in