Il ramo d'oro - per invito della sibilla, prima di accingersi al viaggio nel regno dei morti, enea colse il ramo d'oro. Secondo gli antichi, a questa leggenda era collegata la strana usanza per cui solo chi fosse riuscito a strappare un ramo dall'albero che cresceva nel recinto del santuario di diana a nemi, uccidendo il sacerdote che vigilava su quei luoghi, poteva succedergli come 're del bosco'. Colpito da quello che sembrava essere un barbaro costume sopravvissuto fino ai tempi imperiali, frazer si lanciò in una ricerca sui motivi universali che potevano averlo ispirato, confrontando miti e riti di ogni tempo e luogo. L'edizione che qui si ripropone fu stabilita dallo stesso frazer, il quale seppe mantenere la straordinaria ricchezza dell'edizione maggiore, rendendone più accessibile l'impianto ed esaltandone i pregi letterari.
Nelle fonti tra vi e xi secolo, l'espressione 'tempi barbarici' indica i periodi di profondo cambiamento in cui si tenta faticosamente di trovare un nuovo equilibrio. Oggetto di un'intensa ricerca internazionale, l'alto medioevo appare adesso molto lontano dal quadro ottocentesco, che vedeva i barbari nel ruolo di fondatori delle nazioni europee oppure di distruttori della civiltà. Si è riconosciuta la sua importanza come momento delle origini del potere del papa e della nascita dell'islam, dell'emergere di nuovi modelli maschili (i valori militari invece dell'otium) e di spazi per l'esercizio del potere pubblico da parte delle donne. Al suo interno agirono forze vecchie e nuove: i soldati barbari dell'esercito tardo romano si affermarono come nuovo gruppo di potere e i monaci irlandesi proposero la propria peregrinano come segno di santità. Pure lo stato si trasformò, dal modello romano regolato dalle imposte a uno in cui il rapporto di amicizia o di conflitto col re rappresentava il fattore decisivo, finché, durante la fase carolingia, si tentò di ricreare di nuovo un impero, basato sulla collaborazione fra il potere pubblico e l'ecclesia. Se l'alto medioevo resta ancora lo specchio delle domande che ci poniamo di fronte a ogni cambiamento epocale, le sue fonti ci invitano a interrogarci sulla sua storia, a comprenderne la lontananza e a osservarlo dalla giusta distanza.
'viaggio a ixtlan' è il capitolo finale della trilogia dedicata agli insegnamenti di don juan matas, l'indio yaqui che ha svelato a castaneda i misteri della sua antica cultura. Un racconto illuminante, che ci permette di ripercorrere l'ultimo apprendistato dell'autore: il viaggio destinato a portarlo - attraverso lezioni, esercizi corporali e spirituali, prove, visioni - a percepire finalmente l'universo quale è, senza il filtro delle convenzioni. È giunto il momento di accostare, e fare proprio, un concetto fondamentale, che sta alla base del cammino verso una comprensione profonda dell'esistenza: la differenza tra il 'guardare' quotidiano e il 'vedere' del saggio. E, attraverso questo nuovo sguardo, padroneggiare la facoltà di 'fermare il mondo', per interrompere il flusso di immagini nel quale scomponiamo il reale e giungere a un istante di totale lucidità.
Edipo, colui che ha saputo risolvere gli enigmi della sfinge, è l'ultimo a rendersi conto di essere parricida e incestuoso, e cavandosi gli occhi si priva dello strumento che non gli è servito a vedere l'abisso; quando, ormai vecchio e sfinito dal patire e dall'errore, torna nella città su cui aveva regnato è solo per chiedere di potervi morire in pace. Antigone, sua figlia e sorella, assisterà allo scontro per il potere tra i fratelli, e quando dovrà scegliere se infrangere gli ordini e dare sepoltura a uno di loro, traditore della patria, non avrà dubbi, e pagherà con la vita la sua opposizione alla ragion di stato. Il ciclo di edipo, considerato vetta dell'arte drammatica fin dall'antichità, segue il filo rosso dell'impotenza umana di fronte agli eventi, vera essenza del tragico.
Questa è la testimonianza di giulia gabrieli, quattordici anni, malata di tumore, morta la sera del 19 agosto 2011, che ha saputo trasformare i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, in un crescendo spirituale. Giulia era una ragazza normale, bella, solare, amava viaggiare, vestirsi bene e adorava lo shopping. Un'esplosione di raffinata vitalità, che la malattia, misteriosamente, non ha stroncato, ma amplificato. Nelle pagine del diario narra la sua lotta per affrontare la malattia e la sua speranza di guarire ma anche l'abbandono alla volontà di dio. I medici sono i suoi amici, i suoi 'supereroi'; i genitori, gli amici, le amiche e gli insegnanti i suoi angeli custodi, coloro che la sostengono e la incoraggiano.
L'autore espone la storia reale che sta dietro gli eventi globali che modellano il futuro dell'esistenza umana e del mondo che noi lasceremo ai nostri figli. Coraggiosamente, solleva il velo su una sorprendente rete di manipolazioni interconnesse che rivelano come le poche e stesse persone, società segrete e organizzazioni controllano la direzione quotidiana delle nostre vite. Questi poteri occulti progettano le guerre, le rivoluzioni violente, gli attentati terroristici e gli assassinii politici. Essi controllano il mercato mondiale delle droghe pesanti e la macchina dell'indottrinamento dei media. Ogni evento globale negativo può attribuirsi alla stessa Élite globale. Alcuni dei nomi delle persone in essa coinvolte sono veramente molto conosciuti. Mai prima d'ora questa rete, i suoi aderenti e i suoi metodi, sono stati svelati in un modo così dettagliato e devastante.
L'autore espone la storia reale che sta dietro gli eventi globali che modellano il futuro dell'esistenza umana e del mondo che noi lasceremo ai nostri figli. Coraggiosamente, solleva il velo su una sorprendente rete di manipolazioni interconnesse che rivelano come le poche e stesse persone, società segrete e organizzazioni controllano la direzione quotidiana delle nostre vite. Questi poteri occulti progettano le guerre, le rivoluzioni violente, gli attentati terroristici e gli assassinii politici. Essi controllano il mercato mondiale delle droghe pesanti e la macchina dell'indottrinamento dei media. Ogni evento globale negativo può attribuirsi alla stessa Élite globale. Alcuni dei nomi delle persone in essa coinvolte sono veramente molto conosciuti. Mai prima d'ora questa rete, i suoi aderenti e i suoi metodi, sono stati svelati in un modo così dettagliato e devastante.
Il torneo di arti marziali si avvia verso la sua fase più interessante, e questo numero si apre con la conclusione dello scontro tra goku e l'abilissimo nam: se il giovane combattente dovesse sconfiggere l'avversario si ritroverebbe faccia a faccia con il fortissimo e finora imbattuto jackie chun, il quale sembra nascondere un segreto che riguarda la sua vera identità.
La vita di jane austen, ricostruita in gran parte attraverso le sue lettere. In esse troviamo un ritratto della classe medio-alta di quel tempo e vivaci descrizioni degli stili di vita e delle persone che ha incontrato nel corso della sua esistenza. Problemi di famiglia, eventi mondani, balli, flirt e giudizi tranchant e sarcastici su uomini e donne. Jane austen ci racconta tutto questo con una penna che non ha nulla da invidiare a quella dei suoi romanzi.
Il viaggio ha permesso all'uomo di vedere oltre il suo piccolo mondo inserendolo in un sistema più ampio fatto di relazioni sociali e culturali. Attraverso il viaggio l'uomo ha potuto scoprire nuove culture, principi e valori. La cultura del viaggio è materia complessa che raccoglie ragioni profonde del desiderio di conoscere. Lo stupore del viaggio prima e il 'brivido' turistico dopo hanno segnato un momento di congiunzione-interrelazione tra paesaggi mistici sognati e realtà sperimentate in costiera amalfitana, creando una contiguità di epoche e culture diverse, attraverso un'identificazione irriducibile del movimento. Con il viaggio e la relativa partenza l'io viene letteralmente separato da una matrice identificativa, portando la conoscenza in una forma nuova di autonomia relazionale. Con il passare del tempo l'esperienza della potenza evocatrice della costa d'amalfi, ha portato ad una sensazione di interscambio e collegamento tra letteratura e realtà, tra rappresentazione ipotetica e osservazione-sperimentazione diretta, tra passato e oscuro e presente vissuto.