Ekaterinburg, 16 luglio 1918. Sono trascorsi alcuni mesi da quando i bolscevichi hanno preso il potere. È notte e l'armata bianca sta avanzando verso la città in cui nicola ii e la sua famiglia sono tenuti prigionieri dai rivoluzionari. Lo zar confida ancora nella salvezza. Invece i romanov vengono freddamente giustiziati. Mosca, oggi. Il popolo russo ha deciso: dopo la caduta del comunismo e una serie di governi deboli, la monarchia sarà ristabilita e una commissione sceglierà il nuovo zar tra i lontani discendenti di nicola ii. E miles lord, un avvocato di atlanta profondo conoscitore della cultura russa, è stato mandato a mosca proprio per sostenere la rivendicazione al trono di uno di essi. Tuttavia miles non può immaginare che le sue ricerche d'archivio potrebbero cambiare il destino della russia. Prima viene avvicinato da un anziano professore, che gli rivela l'importanza dei documenti da lui ritrovati, e in particolare della profezia con cui rasputin annuncia la scomparsa e la successiva rinascita della dinastia romanov. Poi scopre di essere diventato il bersaglio di un gruppo di criminali, determinato a manipolare la scelta del nuovo sovrano. L'unica possibilità di salvezza per miles è trovare il vero successore dello zar. Ma, per riuscirci, dovrà seguire messaggi enigmatici e indici criptici, e ricostruire la tragica fine della famiglia imperiale russa, perché, forse, quella terribile notte di luglio, non tutte le tracce del sangue romanov si sono disperse per sempre.
Nazione germanica, anno domini 1631. L'illusione della pace svanisce con le nevi dell'inverno. Una primavera improvvisa e cruda tramuta la terra tedesca in una desolazione desertica. Venti torridi flagellano vallate e altopiani. Orde di corvi sono in attesa del banchetto a venire. Non dovranno attendere a lungo. La guerra eterna torna a esplodere. Magdeburg, città del destino e della dannazione, è nuovamente sull'orlo dell'abisso. A disperata difesa, le forze luterane sostenute dal re di svezia, ma ancora prive dell'appoggio militare dei principi germanici contrari all'assolutismo asburgico. In feroce attacco, l'esercito dell'impero cattolico, migliaia di uomini allo stremo a causa di stenti, pestilenze, diserzioni. Un esercito ridotto a una macabra torma barbarica. Da ambo le parti, dominano niente altro che desiderio di morte e voglia di strage. Reinhardt von dekken, un tempo temuto, rispettato principe di turingia, è ormai un reietto. Il suo declino tra i pari di germania appare inarrestabile. Il suo disegno di potere assoluto è disgregato. Perfino la sua terra, troppo a lungo risparmiata dalla furia del conflitto, si trova ora sotto una minaccia incombente. Quella di albrecht von wallenstein, signore della guerra eterna, teso alla ricerca di una torbida riscossa egemonica. Sordo a ogni appello di ragione, preda di un'ossessione demente, reinhardt von dekken compie la scelta estrema. Abbandonare il suo castello, trascinare il suo esercito, e se stesso nell'abisso della guerra eterna.
Colto e citazionistico, ma immediato alla lettura, autobiografico e 'vero' nei contenuti. Romantico e sentimentale nella tonalità di fondo, ma attraversato da un'ironia che si incastona negli snodi strutturali del libro, oltre che nelle sue pieghe più visibili. Testimonianza di un'ossessione privata, ma anche lucida analisi dei mostri che possono dominare la mente dell'uomo.
'non permetterò mai a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita', scriveva paul nizan riferendosi ai suoi vent'anni e in generale al tempo della sua adolescenza. Perché quel tempo, quello durante il quale si varca il confine che separa la giovinezza dall'età adulta, è spesso feroce e terribile. Di tutto questo si rese conto dickens quando scrisse la storia di david copperfield, un vero e proprio inno alla dolcezza e alle amarezze intrinseche al crescere e al formarsi. Quello del protagonista è un percorso di apprendistato prima di tutto umano, a confronto con personaggi di ogni tipo, dalla stramba zia betsey a uriah heep, sullo sfondo di una londra plumbea e sulfurea.
In un ospedale norvegese nathan fahl, membro di una spedizione polare, si risveglia dal coma dopo un incidente durante un'immersione sottomarina. Non sa chi è né come è arrivato lì. Si guarda allo specchio e vede uno sconosciuto. Nessuno viene a cercarlo. Eppure lui si sente braccato. Cos'è successo? La risposta arriverà un pezzo alla volta, lungo un percorso accidentato e pericoloso ai quattro angoli del globo, a ogni tappa il frammento di un mosaico folle. Dalla biblioteca malatestiana di cesena, dove lavora un bibliotecario con un passato nel servizio segreto britannico, che si prende a cuore nathan e la sua
22 dicembre 1952: in una cittadina dello iowa, una grande casa isolata, battuta dalle tormente di neve, è sconvolta da un terribile delitto. Cinquantacinque anni dopo, in quella grande casa rimasta chiusa per mezzo secolo, una donna di origini italiane decide di aprire un ristorante. È appena uscita dalla clinica psichiatrica dove è stata ricoverata per quindici anni in seguito al suicidio del marito, ed è decisa a costruirsi una nuova vita, ma non appena mette piede nell'edificio, i fantasmi del passato tornano a tormentarla. Sarà lei, sempre più in bilico tra ragione e follia, a dover fare chiarezza sui fatti oscuri accaduti tra quelle mura.
Francia. Venerdì 13 marzo 1758. Un giovane cavaliere percorre al galoppo la foresta che costeggia il fiume. È diretto alla casa del padre, uno dei più famosi maestri d'arme che la francia abbia mai avuto, e nonostante una gentildonna, esperta in arti divinatorie, gli abbia sconsigliato di mettersi in viaggio in quel giorno funesto, il giovane procede tranquillo. D'un tratto uno sparo lo sfiora alla tempia, il balzo del cavallo lo scaraventa al di là della spalletta del ponte e precipita nell'acqua. A stento riesce a mettersi in salvo, mentre dalla macchia vede uscire due uomini armati. Sa di non avere nemici, chi può volere la sua morte? In un alternarsi di agguati e duelli, fughe rocambolesche e travolgenti storie d'amore, è con la perfida fabienne, potentissima e crudele, che ségonzac dovrà giocarsi la sua stessa felicità.
Nazione germanica, anno domini 1631. L'illusione della pace svanisce con le nevi dell'inverno. Una primavera improvvisa e cruda tramuta la terra tedesca in una desolazione desertica. Venti torridi flagellano vallate e altopiani. Orde di corvi sono in attesa del banchetto a venire. Non dovranno attendere a lungo. La guerra eterna torna a esplodere. Magdeburg, città del destino e della dannazione, è nuovamente sull'orlo dell'abisso. A disperata difesa, le forze luterane sostenute dal re di svezia, ma ancora prive dell'appoggio militare dei principi germanici contrari all'assolutismo asburgico. In feroce attacco, l'esercito dell'impero cattolico, migliaia di uomini allo stremo a causa di stenti, pestilenze, diserzioni. Un esercito ridotto a una macabra torma barbarica. Da ambo le parti, dominano niente altro che desiderio di morte e voglia di strage. Reinhardt von dekken, un tempo temuto, rispettato principe di turingia, è ormai un reietto. Il suo declino tra i pari di germania appare inarrestabile. Il suo disegno di potere assoluto è disgregato. Perfino la sua terra, troppo a lungo risparmiata dalla furia del conflitto, si trova ora sotto una minaccia incombente. Quella di albrecht von wallenstein, signore della guerra eterna, teso alla ricerca di una torbida riscossa egemonica. Sordo a ogni appello di ragione, preda di un'ossessione demente, reinhardt von dekken compie la scelta estrema. Abbandonare il suo castello, trascinare il suo esercito, e se stesso nell'abisso della guerra eterna.
Ogni giorno giannino stoppani, detto gian burrasca, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita e della vita della sua famiglia. Naturalmente, poiché è stato educato a non mentire mai, dice sempre la verità, anche quella che non dovrebbe o potrebbe dire, o che le sorelle e i loro fidanzati, poi mariti, non vorrebbero si sapesse. E, certo, combina un sacco di guai per merito dei quali viene chiuso nel collegio pierpaoli dove non solo non si educa, bensì diviene l'anima di una ribellione contro la falsa e tirannica disciplina che vi è imposta da una ridicola ma prepotente coppia di proprietari-direttori. Il diario diviene così la protesta e la rivolta di un ragazzo contro il mondo conformista e soffocante dei ''grandi''. Non per nulla vamba dedicò il giornalino ''ai ragazzi d'italia perché lo facciano leggere ai loro genitori''. Diffusa in ogni pagina del diario c'è una scintillante comicità tutta toscana.
A causa della crisi economica che colpisce cuba, alicia elabora uno stratagemma per adescare turisti danarosi in cerca di emozioni per le vie dell'avana. Recitando la parte della brava ragazza in disgrazia, riesce a farsi ricoprire di doni costosissimi, anche se il suo scopo primario è quello di trovare un miliardario che la porti via dalla miseria. L'incontro con victor king sembra essere la sua grande occasione, peccato solo che lui abbia una moglie: questo non basta però a scoraggiare alicia.