'non ci resta che ridere, care madame sbatterflay. Anche se lo spread sale e il walter scende, e a noi rimane solo il bandolero stanco, il nostro bell'addormentato nei boxer. Anche se in tempi di vacche magre (beate loro! ), i politici fanno a gara a chi la combina più grossa, se emi(nens) non paga l'imu, il berlu alza i tacchi, e l'uomo del monti dice no. Se siamo passati dall'onorevole bocchino all'onorevole passera. Se certa gente non sa più cosa inventarsi: lo scalda-walter e il pisciavelox, i preservativi firmati e il certificato di garanzia per la jolanda. Se belén va con belìn, carla è sempre più snob e george clooney sempre più tronco di pino. ' ci deve essere un motivo per cui luciana littizzetto è la comica più letta d'italia. Forse perché nessuno, come lei, riesce a mettere a fuoco i nostri grandi difetti e le nostre piccole debolezze. Perché nei suoi monologhi sono ugualmente nudi il re e tutti i suoi sudditi. Perché, anche in questo libro, parlando della jolanda e degli altri paesi bassi, crea una visione del mondo (una walterschauung) tutta sua, capace di compiere un miracolo: farci divertire anche quando non c'è proprio niente da ridere.
Doppietta! Totti c'ha preso proprio gusto. Si è accorto che i'autoironia e la solidarietà fanno un grande campione almeno quanto il dribbling e il pallonetto. E siccome le barzellette sul pupone nazionale sono continuate a fioccare come gol, ecco il secondo, nuovo libro di barzellette su totti, raccolte da lui ''n'antra vorta'. Ancora beneficenza, con l'obiettivo di battere i record del primo libro, e ancora tantissime risate.
L'opera che ha rivelato l'autore di smoke, che sarà a settembre a venezia come giurato del festival del cinema. La trilogia contiene: 'città di vetro', la storia di uno scrittore di romanzi gialli che 'accetta' l'errore del caso e finge di essere un'altra persona per risolvere un mistero che lo metterà di fronte al proprio fallimento. 'fantasmi', narra la vicenda di un detective privato, assoldato per tenere d'occhio una persona, ma i due ruoli si scambiano e chi doveva spiare diventa in realtà lo spiato. 'la stanza chiusa', in cui uno scrittore abbandona il mondo e cerca di distruggere tutte le copie della sua ultima opera, ma un vecchio amico prende il suo posto nella vita e nell'arte.
La cocaina. Muove capitali immensi, costruisce imperi, distrugge, ricrea e plasma le coscienze. Rende tutti un po' più criminali. La cercano sia gli operai in fila all'alba in attesa di ingaggio nelle città del nordest, sia l'insospettabile compagna o compagno della tua vita. In tempi di crisi, è generosa con chi sceglie di servirla. Ci segue come la nostra ombra, così evidente e normale che nessuno più la vede. E allora serve la letteratura per renderla di nuovo visibile. Tre storie che rimandano l'una all'altra, tre facce diverse e complementari dello stesso cristallo. Tre scrittori al meglio delle loro capacità, che ci divertono, turbano e costringono a riflettere.
Un volume e una videocassetta che raccoglie il meglio del repertorio televisivo di corrado guzzanti: dai personaggi degli inizi (il rokko smitherson regista de paura, quelo il santone new age, lorenzo lo studente) alle performance dell'ottavo nano (la presentatrice di rieducational channel, il poetino robertetti, i telepredicatori sgnac e nola, il venditti di 'raccordo anulare'). La videocassetta è stata montata dallo stesso guzzanti.
Tre coppie di sorelle: a roma, a sarajevo assediata, nella tebe del mito. Sara, voce narrante che ha accolto in casa la fuggiasca musnida, contro il parere di sua sorella. Musnida, ombra opaca di una sorella eroina, morta per tentare di seppellire un fratello nemico: l'antigone di sarajevo. Ismene, sorella oscura dell'antigone tebana, che rifiuta l'eroismo ma non rinuncia a pensare. Un continuo oscillare fra passato e presente, fra vita quotidiana e tragedia, in cui rimbalzano come in un gioco di specchi gli interrogativi dell'oggi: le guerre, le barriere fra le persone e le identità, la paura dell'altro che fa scudo alla paura di ascoltare noi stessi.
Dal vincitore del premio bancarella un nuovo personaggio, vitale federici, protagonista di incredibili avventure nell'italia del settecento. «la meravigliosa magia della sua scrittura porta in un lampo in un altro mondo come solo i grandi romanzi fanno. » - maurizio de giovanni «io mi diverto molto con le storie di marcello simoni e ve le raccomando. » - antonio d'orrico dotato di arguzia e di un formidabile spirito di osservazione, il giovane vitale federici, cadetto di montefeltri, viene chiamato a indagare su un concatenarsi di delitti all'apparenza insolvibili. L'italia di fine settecento, tuttavia, si rivelerà presto ai suoi occhi come un insidioso gioco di apparenze, sotto il quale si celano le macchinazioni di aristocratici, religiosi e magistrati. Le città di roma, urbino e venezia diverranno per lui autentiche trappole mortali, dalle quali potrà salvarsi soltanto grazie al lume dell'intelletto e all'arte della dissimulazione.
Tre romanzi brevi ormai introvabili dal maestro del 'gotico rurale'. Tre storie che si intrecciano intorno a crimini a volte sanguinosi e plateali, a volte subdoli e sottili, che hanno per scenario la provincia italiana: una tranquilla, sonnolenta città 'a misura d'uomo', una campagna ricca e ordinata, una località di riviera che nell'immaginario dei vacanzieri rappresenta il perfetto luna park, ma che può contenere, come ogni luna park che si rispetti, anche un inquietante tunnel degli orrori. A fare da filo conduttore alle tre vicende non c'è solo l'ambientazione di provincia, ma anche gli stessi investigatori (il commissario righetti, l'ispettore cardona, i loro collaboratori) e un tema narrativo inquietante e di profondo impatto come quello della malattia, fisica e mentale. Da questi tre romanzi brevi emerge la particolare bravura di eraldo baldini nel creare suspense dalla prima all'ultima riga, la sua capacità di sfruttare al meglio le suggestioni e le atmosfere dei paesaggi, la sua penna originale, rapida e nel contempo elegante.
Le sbirre di questi racconti sono creature di confine, paladine mancate, guerriere comunque sconfitte, sedotte dal delitto, soggiogate dalla vendetta, in bilico tra bene e male. Il commissario alba doria indaga nel magma ribollente della rete telematica, tra le pieghe più segrete del dark web, laddove alligna l'odio che consuma il paese. Il vicequestore anna santarossa è già passata dall'altra parte e vende informazioni alla mafia bulgara. Sara morozzi legge le labbra della gente e interpreta il linguaggio del corpo. Ha i capelli grigi e un passato tra i ranghi di un'unità impegnata in intercettazioni non autorizzate: ora ha anche un conto da regolare. Dall'estremo nordest di una frontiera selvaggia fino alla napoli anonima di sobborghi e quartieri residenziali, passando per una roma in cui davvero aprile è il più crudele dei mesi e la primavera ha smesso di riscaldare i cuori, massimo carlotto, giancarlo de cataldo e maurizio de giovanni raccontano l'italia al tempo dell'illegalità globalizzata, delle fake news, del condizionamento di massa. Svelano le ossessioni, le paure e la privata ferocia di coloro che dovrebbero difendere l'ordine pubblico. Inaugurano una new wave della letteratura nera, in cui la donna non ha più nulla di fatale, ha rinunciato alle pose marziali della giustiziera e, lontana dall'eroismo inquirente, restituisce la cupezza di una realtà quanto mai controversa.
Un doppiopetto grigio, il borsalino in mano, un velo di brillantina sui capelli, lo sguardo basso. Sotto un cielo che affonda nel rosa di un tramonto infinito, un ragazzo degli anni cinquanta torna dal passato, si ferma sul pianerottolo della casa di famiglia e aspetta il figlio, ormai adulto. Com'è possibile? E perché è tornato ora, dopo tanto tempo? Sono due sconosciuti, ma sono padre e figlio. Insieme per la prima volta e solo per una sera, provano a raccontarsi le loro vite, quello che è stato e quello che poteva essere, la storia di due generazioni vicine eppure diversissime. Le parole dell'infanzia, i paesaggi, i volti trasformati dal tempo; e roma, quella più bella. Quella della radio, e della televisione che quel ragazzo timido e geniale ha contribuito a fondare. Ma qual è l'eredità di un padre che non c'è mai stato? Forse la malinconia, certe tristezze improvvise, la voglia di scherzare e di prendersi in giro, il ricordo commosso della donna che li ha amati. In un viaggio attraverso il dolore della perdita e la meraviglia della ricerca delle proprie radici, le parole si mescolano e si intrecciano fino a rivelare ciò che li unisce davvero. Perché non smettiamo mai di cercare il padre.