Gennaio 2007: era un momento difficile della guerra in iraq, il presidente gorge w. Bush aveva annunciato una nuova strategia che comportava l'invio di altre truppe. A tal scopo vennero mandati in iraq molti giovani soldati pieni di ottimismo, tra i quali i componenti del 2° battaglione, 16° reggimento di fanteria americano. Il loro compito era quello di pattugliare una delle zone più pericolose di bagdad. Per 15 mesi il reporter david finkel (vincitore del premio pulitzer) visse con loro, seguendoli passo passo praticamente in ogni sanguinosa e terribile tappa della loro avventura. Il libro racconta questa esperienza: un ritratto implacabile e sconvolgente del vero volto della guerra moderna. Ogni operazione di pattugliamento è uno snervante gioco al massacro, ogni mucchio di rifiuti può nascondere un'arma puntata, dietro ogni volto iracheno può celarsi la volontà di colpire. Moltissime sono le vittime, morti e feriti. Tutti gli uomini del battaglione attraversano questa spaventosa terra di nessuno per uscirne trasformati. L'autore ci restituisce i loro volti, le loro storie, le vite di ragazzi alle prese con la prova più estrema. E la storia ci racconta del loro destino una volta tornati a casa, segnati per sempre dai loro mesi in medio oriente, dalle loro avventure di bravi soldati.
Cos'hanno in comune la regina maria antonietta, vandana shiva, peter sellers, fabrizio de andré, virginia woolf e george harrison? La risposta è nel libro che avete tra le mani: il racconto di una passione che si intreccia, inestricabile come un gelsomino rampicante, con amori letterari, pittorici e cinematografici, ricordi di viaggi, aneddoti di vita giardiniera e riflessioni sulle sfide e le frontiere della felicità sostenibile. Serena dandini ci conduce in una passeggiata sentimentale alla ricerca della bellezza che potrà salvarci, con un libro dedicato 'a chi voleva cambiare il mondo e invece dopo un po' si è accorto che è stato il mondo a cambiargli i connotati'. Viaggiando tra parchi incantati e vivai sconosciuti, imbarcandoci sulle navi di cacciatori di piante d'altri tempi, sbirciando gli amori romantici per un raffinato musicista o per un carico di concime, scopriamo insieme con lei che non è mai troppo tardi per mettere dei fiori nei nostri cannoni e bombardare almeno il perimetro del balconcino di casa. Perché, come recita un antico proverbio cinese, chi pianta un giardino semina la felicità.
Cos'hanno in comune la regina maria antonietta, vandana shiva, peter sellers, fabrizio de andré, virginia woolf e george harrison? La risposta è nel libro che avete tra le mani: il racconto di una passione che si intreccia, inestricabile come un gelsomino rampicante, con amori letterari, pittorici e cinematografici, ricordi di viaggi, aneddoti di vita giardiniera e riflessioni sulle sfide e le frontiere della felicità sostenibile. Serena dandini ci conduce in una passeggiata sentimentale alla ricerca della bellezza che potrà salvarci, con un libro dedicato
Il 16 giugno del 1988 in un'agenzia giornalistica di amburgo, legata a greenpeace, arriva un inquietante fax dal cile. Secondo il messaggio, la nave giapponese, nishin maru, ha perso diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti, e ha subito gravi danni. Il giornalista che riceve il fax, esule dal cile, suo paese d'origine, per motivi politici, decide di tornare a casa e dedicarsi al caso della nishin maru. Durante le indagini giunge alla conclusione che la baleniera, ufficialmente demolita a timor, stava in realtà praticando illegalmente la caccia ai cetacei nei mari australi.
Minerva dobbs ha un piano per ogni evenienza, perfino per le nozze della sorella. La sua missione è perdere i chili di troppo e trovare un accompagnatore che la faccia ben figurare nel ruolo di damigella d'onore. Come se la rinuncia ai carboidrati non fosse già abbastanza dolorosa, l'uomo che min aveva accuratamente selezionato per il matrimonio decide di mollarla a tre settimane dall'evento, sguinzagliando poi sulle sue tracce il donnaiolo professionista calvin morrisey. Per vincere una scommessa, l'affascinante sconosciuto dovrà persuadere min a concedersi a lui entro un mese. Ma quando lei viene a sapere del complotto ordito ai suoi danni, decide di prendere le dovute distanze. Ma la sua vita non finisce qui e dovrà presto vedersela con un ex infinitamente geloso, uno psicoterapeuta testardo, un gatto estremamente astuto e la proposta più pericolosa di quanto mai avesse potuto immaginare: il vero amore.
Sebastian bergman è un uomo alla deriva. Ha perso moglie e figlio durante lo tsunami che ha devastato l'arcipelago indiano, ha rinunciato al suo lavoro di psicologo e profiler, ha ripreso la vecchia e mai dimenticata abitudine di portarsi a letto una donna per sera. Quando torna nella cittadina dove è nato, per sistemare e vendere la casa della madre, non immaginerebbe mai di ritrovarsi faccia a faccia con i vecchi colleghi della squadra omicidi, impegnati a indagare sull'assassinio di un ragazzo di sedici anni, scomparso da casa e ritrovato nelle paludi intorno a vasteras con il cuore asportato. Un'occasione imperdibile per ritrovare se stesso e il gusto della sfida che ne aveva fatto un membro insostituibile della squadra, ma anche un'immersione in un mondo che conosce fin troppo bene, che ha imparato a odiare fin dall'infanzia e con il quale, ora, sarà forse costretto a venire a patti.
Dopo il giallo atipico 'l'ultimo libro', zivkovic continua la sua esplorazione narrativa del mondo dei libri con un romanzo a mosaico che esplora in sei storie collegate tra loro il tema della biblioteca, da quella personale a quella pubblica. Nella biblioteca virtuale uno scrittore scopre i libri che non ha ancora scritto; un appassionato lettore si trova ad affrontare una biblioteca di casa che cresce a dismisura sino a occupare ogni centimetro quadrato del proprio appartamento; nella biblioteca notturna un lettore può consultare, per una sola notte, le vite di tutti gli esseri umani come se fossero altrettanti libri; nella biblioteca infernale si scopre quale sarà la pena dei peccatori; la biblioteca più piccola si trova su una bancarella; e nella biblioteca più raffinata. Sempre surreale, spiazzante e intrigante, zivkovic è capace di sorprendere nel giro di una pagina e ha il dono unico di trasformare la nostra passione di lettori in narrazioni avvincenti e curiose.
Tsukiko ha poco meno di quarant'anni. Vive sola, e dopo il lavoro frequenta uno dei tanti piccoli locali di tòkyo dove con una modica spesa si possono mangiare ottimi manicaretti e bere qualche bicchiere di birra o di sake. E un'abitudine molto diffusa fra gli uomini della metropoli, meno fra le donne. In una di queste occasioni incontra il suo insegnante di giapponese, che riconosce, malgrado i tempi del liceo siano ormai lontani, quando lo sente ordinare le stesse pietanze. Tsukiko e il prof, come lei lo chiama, iniziano a parlare e trovano subito un'intesa nella loro passione per il cibo. I tanti manicaretti della delicata cucina giapponese accompagnano gli incontri mai programmati, ma non per questo meno frequenti, di due persone cosi diverse eppure simili nella quieta accettazione della propria solitudine, e ogni incontro rappresenta un impercettibile avvicinamento, serve a chiarire dubbi e fraintendimenti. Ma la donna fatica a trovare una sua dimensione adulta, e il professore - che è vedovo e ha settanta anni - non riesce a uscire dal suo passato di marito e insegnante. Arriva la stagione dei funghi, le ferie di capodanno passano senza allegria, poi fioriscono i ciliegi, si organizza una gita che delude le aspettative e termina, come tante serate, nel torpore dell'alcol. Trascorrono cosi due anni. E dopo infiniti appuntamenti, giunge il momento in cui il prof vince il pudore e chiede a tsukiko se accetterebbe di frequentarlo 'con la prospettiva di stringere una relazione amorosa'.
Dalla napoli borbonica fastosa e miserabile, passando per la napoli sfigurata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, fino a oggi, per vicoli e palazzi, umide stamberghe e salotti sontuosi, si dipana il destino dello scurnuso, 'il vergognoso'. È uscito dalle mani sensibilissime dell'orfano sebastiano, ceduto ancora bambino al pastoraio tommaso iannacone come risarcimento per un lavoro non pagato. Sebastiano ha disegnato e scavato nella creta il suo amore per il padre adottivo e maestro, perché risuonassero per sempre la musica di quelle dita gentili e lo spasimo della bellezza. Quel miracolo sopravvive nel tempo, attraverso proprietari diversi, nel farsi e disfarsi dei grandi presepi. Passa di mano in mano destando ogni volta uno sgomento segreto. Una sequenza narrativa che ha come protagonista la bellezza stessa, una bellezza umile che dice le ragioni di un durevole incantamento.
Questa è la storia di un trauma sessuale. Non era più di primo pelo quando gli accadde, era un adulto fatto e finito; e consenziente - assolutamente consenziente. Ma non per questo non ne è stato segnato: keith ha poco più di vent'anni durante quell'estate torrida, infinita ed eroticamente decisiva che trascorre in un castello italiano insieme alla sua ragazza, un'amica e un variegato manipolo di altri personaggi degni di una commedia shakespeariana. Qualche escursione, un ozioso tuffo in piscina e non resta molto con cui occupare il tempo se non flirtare con gli altri giovani della compagnia e abbandonarsi alle proprie ossessioni. Due, nel caso di keith: il sesso e la letteratura. Sono anni in cui l'educazione sentimentale inizia a esser declinata come un bollettino di guerra: quella tra i sessi naturalmente, di cui keith si trova a essere volenteroso ma smarrito fantaccino spedito a un fronte mai come allora in movimento. Un eccitante (o angosciante) interregno sospeso tra il ritiro dell'ancien regime sessuale cacciato dalla rivoluzione dei costumi e l'instaurarsi di un nuovo governo: del resto, come dice il poeta, 'il mondo uscente non lascia eredi, bensì una vedova incinta'. E poi c'è la letteratura: la conquista faticosa, perennemente inconclusa, di un proprio stile, di una propria voce che riecheggi quella dei padri (ripercorsi uno dopo l'altro come in un particolareggiato compendio della materia) ma che da loro non si faccia sopraffare.