'family' è il nome di un selezionato gruppo di disc jockey che ha scelto l'hip hop come proprio linguaggio. Marginali, in antagonismo a quello che i giornali chiamano 'popolo della notte', si muovono, ballano sullo sfondo di una città e un'isola senza nome, ma dove si riconoscono cagliari e la sardegna. Tutto procede secondo il consueto avvicendamento delle serate in discoteca e brioches all'alba. Fino a quando non viene scoperto il cadavere di una ragazza. Le cose si complicano, crolla un intero scenario, e la vita glamour cede il passo a un thriller a ritmo di rap.
'mi riconosci' è la storia di un'amicizia. Uno scrittore maturo e uno scrittore giovane hanno camminato in equilibrio sul filo di un'intesa trasognata e terrena. L'hanno fatto senza rete, tenendosi d'occhio. Insieme sono riusciti a guardare dentro il mistero delle parole. Per un tempo più o meno lungo sono stati amici, come possono esserlo uno scrittore maturo che ama l'impertinenza dei giovani e uno scrittore giovane più incline a proteggere che a essere protetto. Poi un giorno arriva la malattia, e la corda su cui camminavano comincia a tremare. È in quel momento, quando il filo lascia cadere il più vecchio, che il giovane comincia a raccontare. Perché solo raccontando dell'altro, del suo funambolismo, e della sua caduta, può sperare di non perdere l'equilibrio. 'mi riconosci' è un ballo intorno all'abisso delle parole, del nonsenso, del sogno. È la storia della nostalgia di essere vivi che i due scrittori hanno condiviso, e che ora è colmata di gesti, di oggetti che prendono vita, di case che fanno i dispetti, di bambini che sanno scombinare le carte, di sorrisi irriverenti, sardonici, pieni di luce. 'mi riconosci' è l'omaggio, commovente e stupefatto, di andrea bajani alla memoria di antonio tabucchi.
Robert shannon, rimasto orfano e privo di ogni mezzo per vivere, va da dublino a levenford, una cittadina puritana della scozia, presso i nonni materni. Ma qui tutto di lui spiace e si presta al ridicolo: il suo nome, i suoi vestiti, la religione stessa, sono motivo di contrasto e di scherno. In questo mondo straniero e nemico, robert riesce a trovare conforto e aiuto nel personaggio più bizzarro della famiglia: il bisnonno, un vecchio assurdo, enfatico, squattrinato e ardente, pronto ad affermare, talvolta con prepotenza, la sua ansia di vita e di avventura.
Luglio 1992, la sicilia è dilaniata dalle stragi. In città c'è un poliziotto che ha lavorato con falcone e sono tre anni che si occupa dei misteri di palermo. Si chiama gioacchino genchi. È a lui che chiedono di scoprire qualcosa sulle agende elettroniche del giudice. E di capire dai telefoni se qualcuno spiasse paolo borsellino. E lui qualcosa scopre. Scova file cancellati e li ritrova. Poi ipotizza una pista per via d'amelio: date, nomi, luoghi. Diventa vice del gruppo falcone-borsellino. Ma quell'indagine non la finirà mai. Una mattina all'improvviso sbatte la porta. E se ne va. Da allora non ne ha mai parlato. Finché approda a catanzaro, per la why not di luigi de magistris. Una mattina accende il pc, guarda i tabulati telefonici. E all'improvviso sbianca. Ma non fa in tempo a stendere una relazione: revocato l'incarico, indagato e perquisito, sequestrato l'«archivio» con tutti i dati fin dal 1992. Attaccato da ogni parte politica. Sospeso dalla polizia. E altrove quattro magistrati perdono il posto. E allora cosa c'era in why not, cosa c'era in quei tabulati? C'erano giudici a contatto con boss, magistrati amici degli indagati e dei loro avvocati. Ma c'era soprattutto un intreccio telefonico economico-politico-giudiziario che da catanzaro saliva a roma. E ora che per difendersi ha depositato in tribunale le sue scoperte, può finalmente raccontarlo: perché lasciò allora, perché è stato fermato adesso. Con nomi, date e luoghi.
Un serial killer con uno spiccato senso estetico si aggira tra bar alla moda e gallerie d'arte, ricercando le sue ignare vittime tra la folla che tutte le sere si dà appuntamento agli happy hour. Maria dolores vergani, tenace ispettore di polizia, si mette sulle sue tracce, insieme a un'eccentrica squadra di collaboratori: un copywriter, un fotografo di moda, un musicista e un pittore. Sullo sfondo la città di milano, con i suoi nuovi simulacri e le occasioni per ostentare immagine e ricchezza, che svela gli aspetti più oscuri di una metropoli effervescente, esibizionista e raffinatamente corrotta.
Camminare sul filo del rasoio è difficile e, in effetti, tutt'altro che facile si presenta l'impresa di larry, un giovane americano traumatizzato dagli orrori della grande guerra che si decide a percorrere - molto in anticipo sui suoi coetanei di qualche decennio dopo - la via dell'india, e dell'illuminazione. E lo fa senza rinunciare a una fitta schermaglia amorosa con l'incantevole isabel, a un duello col feroce zio di lei, e al cimento più arduo di tutti: la mera sopravvivenza nella spietata comunità di espatriati che fra le due guerre abitava la riviera francese.
'oggi 5 maggio, alle ore 16, alla testa delle truppe vittoriose, sono entrato in addis abeba. ' con queste parole il maresciallo pietro badoglio telegrafava a mussolini la fine ufficiale delle ostilità in etiopia, costate 4350 morti, 9000 feriti e 40 miliardi di lire. Ma la guerra era tutt'altro che finita. Meno di un quarto del territorio etiopico era stato occupato. Almeno centomila soldati dell'esercito di hailé selassié restavano in armi. Da quel giorno cominciò una guerra segreta, senza comunicati, nascosta dalla censura, nel corso della quale restarono uccisi dieci volte più soldati che nella guerra ufficiale. Angelo del boca è stato il primo storico a dare una lettura molto critica del colonialismo italiano, del quale ha denunciato i crimini (uso massiccio di armi chimiche, creazione di veri e propri campi di concentramento, deportazioni e uccisioni di massa). In questo volume ricostruisce in modo dettagliato le varie fasi della campagna d'etiopia, che fu il preludio alla pomposa proclamazione dell'impero. Ma quel conclamato trionfo, che segnò il culmine del favore (e fervore) popolare verso mussolini, segnò anche l'inizio di una guerra di resistenza locale che tenne impegnate le truppe italiane fino al 1941, anno in cui gli inglesi attaccarono la colonia e misero fine al sogno imperiale fascista. Un sogno breve e, nonostante le atrocità, oggi ben note dopo l'apertura degli archivi di stato e la pubblicazione di montagne di documenti, persino 'innocente'.
In un magico viaggio a ritroso nel tempo, l'autrice ricrea l'affascinante atmosfera della grecia antica, un mondo di mistero e magia, dove uomini e dei convivono, fianco a fianco, dove strane creature, come amazzoni e centauri, combattono scontri inenarrabili per la conquista dell'olimpo. Per bocca della principessa cassandra rivivono gli eventi che portarono alla caduta di troia, le gesta degli eroi achei e troiani, i miti e le leggende di un lontano passato.
Sookie stackhouse sta per ritrovarsi in guai della peggior specie. La comunità di bon temps, louisiana, è ancora scossa a causa di due duri colpi: il disastro naturale costituito dall'uragano katrina e l'orribile attentato che ha causato un'esplosione durante il summit di vampiri a rhodes. Sookie stackhouse è viva ma ancora stordita e tutto ciò che desidera è che le cose tornino alla normalità. Ma questo non sembra destinato a succedere. Troppi vampiri sono rimasti uccisi o feriti, e la tigre mannara che era diventata il suo ragazzo, quinn, figura fra i dispersi. Le cose stanno cambiando, che piaccia o meno a mannari e a vampiri, e sookie, amica del branco e unita da un legame di sangue a eric, capo della locale comunità di vampiri, si trova inevitabilmente coinvolta nelle battaglie che seguiranno.
Quando incontra umberto boccioni, vittoria colonna ha trentacinque anni, e da quindici è la moglie di leone caetani di teano. Un'unione, la loro, che suggellava il riavvicinamento fra due grandi dinastie romane acerrime rivali sin dal medioevo; e tuttavia non esattamente felice: lei passa gran parte del suo tempo prendendo lezioni di pittura, viaggiando su e giù per l'europa e frequentando il gran mondo; leone si occupa delle sue terre di cisterna o persegue i suoi studi di islamistica nella biblioteca di palazzo caetani. Nel giugno del 1916, mentre leone è al fronte, vittoria trascorre le sue giornate nella quiete irreale dell'isolino di san giovanni, la più piccola delle borromee, che ha affittato per l'estate, occupandosi del giardino e scrivendo lettere al marito. Umberto boccioni (che all'epoca ha trentatré anni, è in attesa di tornare a combattere e sta consumando una difficile rottura con il gruppo futurista) è ospite dei marchesi della valle di casanova a villa san remigio, sulla sponda orientale del lago maggiore. Dopo un primo incontro dai casanova, il tormentato boccioni e la irrequieta nobildonna si vedranno ogni giorno. E, nel corso del mese di luglio, boccioni sarà a due riprese ospite di vittoria all'isolino. L'ultimo soggiorno si conclude il 23 luglio; meno di un mese dopo, il 17 agosto, morirà a causa di una caduta da cavallo; nel suo portafogli, l'ultima delle lettere ricevute da vittoria.