La guerra tra gli dei dell'olimpo e i titani è alle porte, e ancora una volta il campo mezzosangue è in pericolo: gira voce che luke e il suo esercito siano a un passo dall'invasione. E se i confini del campo non fossero sicuri come una volta? Per difendersi, percy, annabeth e grover devono addentrarsi nel labirinto di dedalo, cbe forse nasconde una via d'accesso al campo. Un tempo a creta e ora nel sottosuolo nordamericano, il labirinto è un mondo sotterraneo che nasconde pericoli e insidie indicibili, e gli insegnamenti di quintus, il nuovo istruttore di tecniche da combattimento, si rivelano preziosissimi. Percy e i suoi amici lotteranno con nemici sempre più potenti e terrificanti, scopriranno la verità sulla scomparsa del dio pan e dovranno scontrarsi con il terribile segreto custodito da crono. L'ultima sfida ha inizio. E questo è solo la prima delle battaglie. Età di lettura: da 12 anni.
Cento anni di schiavitù in cambio della vita eterna: il patto tra un uomo che vuole diventare vampiro e l'angelo che decide di crearlo sembra vantaggioso, ma cento anni sono molto lunghi. Ed è compito dei cacciatori rintracciare e restituire ai padroni i vampiri che fuggono prima del termine. A new york, nessuno svolge questo lavoro meglio di elena deveraux, perché lei possiede la capacità innata di 'fiutare' la brama di sangue. Ed è proprio grazie al suo straordinario dono che viene scelta da raphael, l'arcangelo della città, per un incarico pericolosissimo: trovare e neutralizzare uram, un angelo che si è trasformato in un efferato assassino. Sebbene nessun umano abbia mai affrontato un essere così potente, elena non può tirarsi indietro, perché la punizione per aver disobbedito sarebbe peggiore della morte. E, come se ciò non bastasse, la cacciatrice deve difendersi anche dallo stesso raphael, che le ha proposto di diventare la sua nuova amante. Tutti sanno che gli immortali si servono degli umani soltanto per divertirsi, e lei non vuole certo lasciarsi trattare come un oggetto. Ma elena non può immaginare che, a volte, persino gli arcangeli s'innamorano.
Venti famiglie. Un piccolo villaggio, all'inizio del '900, in una fertile vallata della california centrale. È lo scenario del primo libro importante di john steinbeck, 'i pascoli del cielo', che fu pubblicato nel 1932 e tradotto da elio vittorini nel 1940. Si compone di dodici capitoli ma non è propriamente un romanzo perché a tenere insieme le diverse vicende, ciascuna conchiusa in sé, di questo piccolo capolavoro non sono i personaggi ma l'ambientazione - il rapporto dei contadini con la natura circostante - e, soprattutto, il tema del misterioso insinuarsi del male in un luogo che all'occhio umano appare come l'ingannevole replica del giardino dell'eden.
Anno del signore 480: dopo secoli di dominio romano, la britannia ha finalmente conquistato l'indipendenza, ma libertà non significa necessariamente pace: forze oscure tramano nell'ombra e i sassoni si sono già impadroniti dei territori a est dell'isola. Il vecchio re uther pendragon, il drago rosso, è ormai prossimo alla morte, e il suo unico erede legittimo, il nipote mordred, non è che un bimbo di pochi mesi, nato storpio nel cuore dell'inverno. L'unico in grado di riunire il paese contro i sassoni è artù, leggendario guerriero detentore della magica spada nella roccia, forgiata nell'oltretomba dal dio gofannon e donatagli da merlino, affinché riporti pace e giustizia nel regno. Un regno che artù conosce bene: lì ha passato gli anni migliori della sua vita, ha combattuto e si è guadagnato la venerazione dei compagni. Il cammino verso la pace però è costellato di insidie, e quando incontra la bella ginevra, nobildonna senza più terra né ricchezze, le cose precipitano irrimediabilmente: artù si ritrova circondato da nemici su tutti i fronti, e sembrano sul punto di infliggere alla britannia il colpo di grazia.
Premiato da carmen cavito, laura grimaldi, rosaria guacci, marisa rusconi e dagli altri diciannove giurati del premio del giovedì - 1996, questo romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1995 con una quarta di copertina firmata da grazia cherchi, dove si diceva:
Tra bianciardi, fantozzi e arturo bandini. Fulvio sant è l'evoluzione targata terzo millennio dell'intellettuale dalla vita agra del noto libro di bianciardi. L'unica cosa che sa fare bene è scrivere e con la scrittura fa qualsiasi cosa (traduzioni, libri in proprio, saggi, articoli, corsi all'università ecc. ), pur di campare, tra stenti economici, bollette pagate per un soffio, in un mondo senza più progetti, passioni, dove ogni valore è ridotto a pura merce di scambio. L'industria culturale per cui lavora è un mercato delle vacche, popolato da personaggi grotteschi e senza scrupoli. Anche a livello personale la sua vita è complicata: diviso tra due donne, la moglie e l'amante. Fulvio è spaesato, gli sembra di avere la testa sotto terra come uno struzzo e non gli resta che rifugiarsi in una personalissima droga di sua invenzione: l'aerosol con qualunque sostanza gli capiti a tiro. Una riflessione spiazzante sul potere. Il ritratto crudo e lacerato della prima generazione di operai-intellettuali. Senza soldi, senza futuro e senza nulla da perdere e da rimpiangere.
Al largo di fjällbacka, nella nassa di un pescatore a caccia di aragoste rimane impigliato il corpo senza vita di una bambina. Nei suoi polmoni ci sono tracce d'acqua dolce e sapone: qualcuno l'ha annegata in una vasca da bagno prima di gettarla in mare. Mentre erica, mamma da poche settimane, è completamente assorbita da una neonata che tutto le offre fuorché le
La storia d'italia è punteggiata di misteri. Uno dei più inquietanti è probabilmente quello della morte di michele sindona nel marzo del 1986. Conosciamo la causa del decesso: un caffè al cianuro bevuto nella sua cella nel carcere di voghera, un caffè simile a quello alla stricnina che uccise gaspare pisciotta ai tempi del bandito giuliano. Ma chi mise il veleno nella tazzina? E perché? Per capirlo, è necessario in primo luogo ricostruire la biografia e la personalità del banchiere siciliano. Sindona è stato senz'altro un grande protagonista dei nostri anni sessanta e settanta. Finanziere potentissimo, intratteneva rapporti con importanti uomini politici al di qua e al di là dell'oceano: nel 1973 andreotti lo definì
Dopo ferito, di nuovo everett a confronto con la frontiera: vizi e virtù della vecchia (e nuova) america in un western feroce e beffardo. «nel suo ultimo, divertentissimo romanzo, l'eclettico scrittore americano percival everett demolisce il mito western, indicandone gli aspetti ridicoli e le radici razziste. » - venerdì di repubblica ii mito del west sgretolato da un antieroe falso e bugiardo. 'ho scritto ii paese di dio nel 1991 quando vivevo nella wind river indian reservation, wyoming', non troppo distante dai luoghi che faranno da sfondo alle vicende narrate in ferito. 'non sono mai stato un grande appassionato dei western americani', spiega everett, 'sebbene riconosca che facciano parte del grande mito del mio paese. E così un giorno ho pensato di sfruttare questa forma per indagare il mito alla radice. Mi interessava capire in che modo gli americani vogliono vedere sé stessi, mi interessava esplorare il racconto di frontiera'. 'tutti i western sono artificiali, autentiche falsificazioni, nessun western è una rappresentazione storica autentica, nemmeno quando trattano di avvenimenti realmente accaduti'. Everett ha agito cosi: 'ho dissezionato oltre un centinaio di film e altrettanti romanzi western in modo tale da poter fare mio quel tipico modo di parlare, soprattutto quei cliché. Volevo che venisse fuori una lingua familiare, qualcosa che suonasse reale e irreale allo stesso tempo, proprio come nei film western'. 'ero consapevole che stavo scrivendo una parodia di quel genere, una demistificazione che parte da un'unica certezza: nelle nostre menti c'è e sempre ci sarà un mitico vecchio west'.
Anno del signore 480: dopo secoli di dominio romano, la britannia ha finalmente conquistato l'indipendenza, ma libertà non significa necessariamente pace: forze oscure tramano nell'ombra e i sassoni si sono già impadroniti dei territori a est dell'isola. Il vecchio re uther pendragon, il drago rosso, è ormai prossimo alla morte, e il suo unico erede legittimo, il nipote mordred, non è che un bimbo di pochi mesi, nato storpio nel cuore dell'inverno. L'unico in grado di riunire il paese contro i sassoni è artù, leggendario guerriero detentore della magica spada nella roccia, forgiata nell'oltretomba dal dio gofannon e donatagli da merlino, affinché riporti pace e giustizia nel regno. Un regno che artù conosce bene: lì ha passato gli anni migliori della sua vita, ha combattuto e si è guadagnato la venerazione dei compagni. Il cammino verso la pace però è costellato di insidie, e quando incontra la bella ginevra, nobildonna senza più terra né ricchezze, le cose precipitano irrimediabilmente: artù si ritrova circondato da nemici su tutti i fronti, e sembrano sul punto di infliggere alla britannia il colpo di grazia.