Il giardino: ultimo rifugio della spiritualità e della poesia; ultima frontiera al di qua della barbarie e dell'alienazione; ultima utopia - ma un'utopia pratica, tangibile. Questi i temi che il giardiniere-filosofo jorn de précy - attivo a cavallo fra otto e novecento e di cui poco si sa, ma che è da sempre oggetto di venerazione da parte degli appassionati - ha riunito nel suo
John cheever era un uomo pieno di contraddizioni: amava la moglie e i figli, ma si sentiva profondamente solo; amava le donne, ma amava anche gli uomini; si odiava perché aveva il vizio di bere, ma per gran parte della vita non riuscì a smettere; era un grande scrittore, ma la sua sensibilità era così pronunciata da limitarlo come persona. In queste pagine ci è data la possibilità di seguirlo in un dialogo serrato con se stesso, di starlo ad ascoltare mentre cerca di capire e registrare le infinite variazioni della luce e del suo intimo sentire. Qui la scrittura di cheever è totalmente libera, folgorante, una fonte di infinita poesia e struggenti considerazioni sulla natura dell'amore, del sesso, del desiderio e della vita.
Che cosa provoca l'incapacità di provare empatia? E che cosa succede esattamente quando perdiamo il desiderio di comprendere ciò che provano le altre persone? Simon baron-cohen propone qui una nuova scienza del male, indicandone le basi nel cervello e nello sviluppo e ipotizzando che gli atti di crudeltà possano essere ricondotti a uno specifi co stato psicologico: la mancanza di empatia. Sulla base delle proprie ricerche nell'ambito delle neuroscienze, l'autore propone un drastico cambiamento nel modo in cui pensiamo e affrontiamo la crudeltà umana.
Il ramo d'oro - per invito della sibilla, prima di accingersi al viaggio nel regno dei morti, enea colse il ramo d'oro. Secondo gli antichi, a questa leggenda era collegata la strana usanza per cui solo chi fosse riuscito a strappare un ramo dall'albero che cresceva nel recinto del santuario di diana a nemi, uccidendo il sacerdote che vigilava su quei luoghi, poteva succedergli come
Tea ha sei anni, una famiglia che le vuole bene, un gatto e tanti amici. Va a scuola volentieri, ma non le piace la matematica. Preferisce andare a judo e al parco a giocare. Tea è una bambina dei giorni nostri, allegra, tenera e molto divertente. Come ogni bambino della sua età, si guarda intorno con occhi curiosi e si ritrova a vivere tante avventure ogni giorno, cercando di rispondere alle piccole grandi domande che la vita le pone davanti. Per esempio, quanto pesa una bugia? Oggi tea ha detto la sua prima bugia e mamma e papà le hanno creduto. Fantastico, pensava fosse molto più difficile! Però le sembra che quella piccola e stupida bugia si faccia ogni giorno più pesante. Aiutooo! E se ne finisce per schiacciarla? ! Una collana dedicata ai bambini e anche ai loro genitori! Età di lettura: da 4 anni.
Scopri anche il gioco ispirato a questo libro la zuppaccia di cornabicorna 'quando era piccolo, pietro non voleva mai mangiare la minestra e faceva un sacco di capricci. ' età di lettura: da 4 anni.
Il canto di natale (a christmas carol) è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di charles dickens (1812-1870), di cui è una delle opere più famose e popolari. Il romanzo è uno degli esempi di critica di dickens della società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul natale nel mondo. Narra della conversione dell'arido e tirchio ebenezer scrooge visitato nella notte di natale da tre spiriti (il natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un'ammonizione dello spettro del defunto amico e collega jacob marley. Il canto unisce al gusto del racconto gotico l'impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile. Con immagini dell'edizione originale.
Vincitore del premio andersen 2013, miglior libro fatto ad arteper strada, c'è chi passeggia e chi si affretta. Ciascuno con i suoi pensieri, pesanti o leggeri. E tu, a che pensi? Età di lettura: da 4 anni.
Nella vita di tutti i giorni - in famiglia, nella vita di relazione, sul lavoro - la flessibilità creativa, la capacità di trovare nuove soluzioni a nuovi problemi sono doti sempre più indispensabili. Il nostro è un mondo fondato sul 'lavoro di gruppo' e, in un gruppo, chiunque di noi può essere chiamato a esercitare la funzione di leader. Il leader efficace sa spingere chi gli sta intorno a dare il meglio di sé; sul lavoro sa creare quel valore aggiunto che consente di vincere le sfide che il mercato pone alle aziende, alle organizzazioni, alle persone che le animano.