Due amanti si separano a parigi, all'inizio dell'ultima guerra. Anni dopo si ritrovano a stoccolma. La loro storia è cominciata in quella «terra di nessuno, dove l'uomo vive nella libertà e nel mistero». Poi quella vita segreta era stata a poco a poco messa in ombra dalla «seconda vita», la vita comune. E viene il momento di chiedersi: che cosa sussiste di quella storia? Giocando magistralmente sulla tastiera dei sentimenti, la berberova ha scritto un amaro, sottile apologo sull'amore e la libertà – e soprattutto su quella parte della nostra vita «di cui nessuno sa nulla» e sul come difenderla.
Salutata al suo apparire dalla perplessità di critici e letterati, l'importanza di chiamarsi ernesto – dopo un secolo di felicissima e intensa vita sui palcoscenici di tutto il mondo – è ormai universalmente riconosciuta come un geniale, straordinario e rigorosissimo 'nonsense', che anticipa tutte le più moderne risultanze del teatro dell'assurdo. Questa commedia fu scritta tra il 1894 e il 1895, in quel momento della vita di wilde che precede la sua rovina, alla vigilia del processo che lo condurrà in carcere, e al quale egli andrà incontro testardamente e ciecamente, in una sorta di furia autodistruttiva. Con quest'opera wilde ci offre le sue pagine più disincantate e fresche, più spensierate e felici.
Stephen dedalus studia, lontano dai genitori, presso i gesuiti. Quando, ormai adolescente, passa a un altro collegio, vive le prime esperienze sessuali in un bordello di dublino. Ma in un ritiro spirituale decide di indirizzarsi a una nuova spiritualità. Presto però si sente insoddisfatto e quando inizia l'università avverte nuove esigenze estetiche; capisce così di doversi svincolare dalla famiglia e dalle istituzioni religiose e politiche. Stephen dedalus si dispone, novello dedalo, a lasciare l'irlanda, il suo 'labirinto'.
Beffarda e ironica fin nel titolo, la storia vera è il racconto di uno spassoso viaggio nei regni dell'impossibile. Varcate con cinquanta compagni le colonne d'ercole, estremo limite della conoscenza umana, luciano entra nella dimensione dell'ignoto e del superumano: viene portato sulla luna da un turbine, visita gli abissi marini nella bocca di un enorme pesce e arriva nelle favolose isole dei beati, incontrando per via prodigi d'ogni sorta. Un divertissement singolare e per molti versi sorprendente da cui prese spunto tutta la moderna letteratura fantastica e fantascientifica, da swift a raspe fino a collodi e verne. Quintino cataudella traccia nell'introduzione un profilo della vita e dell'attività letteraria di luciano e analizza il contenuto e la tecnica comica della storia vera.
Storpio, e per questo abbandonato dalla famiglia, lo spartano talos sembra condannato a una vita da pastore e a non diventare mai un valoroso guerriero come l'intrepido fratello brithos. Ma il destino è tortuoso e avvicina i due fratelli, che si troveranno fianco a fianco nella lotta contro gli invasori persiani.
Una grande avventura, a cavallo di una motocicletta e della mente; una visione variegata dell'america on the road, dal minnesota al pacifico; un lucido, tortuoso viaggio iniziatico. Qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa? In che misura ci si deve occupare della manutenzione della propria motocicletta? Mentre guarda smaglianti prati blu di fiori di lino, nella mente del narratore si formula una risposta: «il buddha, il divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore». Questo pensiero è la minuscola leva che servirà a sollevare altre domande subito incombenti: da che cosa nasce la tecnologia, perché provoca odio, perché è illusorio sfuggirle? Che cos'è la qualità? Perché non possiamo vivere senza di essa?
Vecchio stregone sioux, alce nero racconta il periodo più tragico della storia del suo popolo e ci trasmette la sua estrema «visione di potere», compendio di una sapienza che sfugge ai persecutori bianchi. «
Stephen dedalus studia, lontano dai genitori, presso i gesuiti. Quando, ormai adolescente, passa a un altro collegio, vive le prime esperienze sessuali in un bordello di dublino. Ma in un ritiro spirituale decide di indirizzarsi a una nuova spiritualità. Presto però si sente insoddisfatto e quando inizia l'università avverte nuove esigenze estetiche; capisce così di doversi svincolare dalla famiglia e dalle istituzioni religiose e politiche. Stephen dedalus si dispone, novello dedalo, a lasciare l'irlanda, il suo
«thomas berhanrd viene considerato pesante e poco dilettevole. Lui contribuisce risparmiando sulla punteggiatura e raccontando in un fiato solo un aperitivo e una cena dopo teatro, in
«colli ha voluto offrire parole antiche colme di significati antichi, da accogliere nella loro purezza, senza accomodamenti alle nostre fiabe storicistiche: egli ammette verso di esse il distacco ma non l'indulgenza. La sapienza che in questo volume si rivela è un'illuminazione estatica, una folgorazione che verrà chiamata dioniso o apollo, che sarà largita dalla liturgia eleusina o orfica, non importa; le distinzioni troppo rigide non si confanno a questo modo di apparizioni divine e di gesti sacri, dove dioniso e apollo si possono scambiare le parti».