Il grande ritorno dell'autrice dell'allieva, la serie più amata in libreria e oggi in tv. «una nuova protagonista irresistibile» – nadia terranovatutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a verona, così distante da messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l'aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di costanza macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l'inverno del nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell'istituto di paleopatologia, la sorella antonietta, un'innata capacità di rialzarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l'ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l'importante è avere sempre buoni propositi. La nuova vita che costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un'altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e marco, il padre di flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.
A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d'inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto jean genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. Qualcosa in effetti è successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprirà solo chi arriverà all'ultima pagina, anzi all'ultima riga.
Negli ultimi cinque anni mario calabresi ha raccolto una serie di interviste ai più grandi fotografi della scena internazionale. Il risultato dei suoi incontri è questo libro: un appassionante tuffo nella storia attraverso le immagini e le parole di grandi testimoni che hanno immortalato e vissuto alcuni dei momenti più intensi e drammatici del nostro passato. Con una prosa in grado di restituire la forza e le emozioni dei protagonisti calabresi porta il lettore in un viaggio nel tempo, offrendogli contemporaneamente una prospettiva privilegiata: gli occhi di fotoreporter che hanno creato la comune memoria storica. Ecco allora paul fusco che racconta i funerali di bob kennedy o josef koudelka che descrive i primi istanti dell'ingresso dei carri armati a praga. E poi ancora steve mccurry, don mccullin, elliott erwitt, alex webb, gabriele basilico, abbas, paolo pellegrin e sebastião salgado.
La vita vera di roger casement è materia da romanzo. Irlandese, nato nel 1864, si trovò a indagare sugli orrori del colonialismo, seguendo la scia di sangue e denaro proveniente dall'affare planetario tra otto e novecento, la raccolta del lattice per la produzione del caucciù. Il congo belga di leopoldo ii e la foresta amazzonica tra perù, colombia e brasile sono i due scenari in cui casement esercita il suo ruolo di osservatore, su incarico del governo inglese, e le condizioni d'incredibile sfruttamento in cui vede costrette le popolazioni indigene lo convincono della necessità di una lotta senza quartiere contro i massacri dei colonialisti, contro le prevaricazioni dell'uomo sull'uomo. L'esperienza di quello che fu il primo olocausto della storia moderna inciderà sulla coscienza del protagonista, contribuendo al radicalizzarsi della sua passione per la terra d'origine, l'irlanda, nella lotta contro l'inghilterra. Mentre tentava di trovare il sostegno della germania in chiave anti-inglese per gli insorti irlandesi, sarà arrestato nel 1916 e, sfruttando le fantasticherie omosessuali scritte nei suoi black diaries, sarà oggetto di una campagna di discredito che lo condurrà al patibolo, malgrado fossero dalla sua parte arthur conan-doyle, william butler yeats e gorge bernard shaw. Ha detto mario vargas llosa: 'gli eroi non sono statue, non sono esseri perfetti'. E il personaggio casement è certo un eroe ma è altresì uomo di contraddizioni.
Michael moore, incubo degli 'stupid white men' di tutto il pianeta, è tornato più scatenato che mai con un obiettivo semplice e chiaro, per nulla ambizioso: l'uomo che si è intrufolato nella casa bianca grazie all'aiuto non proprio disinteressato dei suoi amici petrolieri deve sloggiare. Ma nell'occhio del ciclone non c'è solo il povero george w. : gli tengono compagnia sulla graticola quei famelici megaboss delle multinazionali che hanno rubato miliardi dai risparmi e dalle pensioni dei loro dipendenti, quei legislatori che hanno fatto a pezzi le libertà civili americane in nome della 'sicurezza della patria', nonché quel certo cognato destrorso che riesce, un anno dopo l'altro, a rovinare i pranzi di famiglia con le sue idiozie.
In una notte della parigi pre-rivoluzionaria, il duca di avon s'imbatte casualmente in un ragazzino in fuga dalle botte del fratello. Leon, così si chiama il fuggitivo, ha capelli incredibilmente rossi e occhi violetti e questi tratti richiamano al duca quelli di uno dei suoi più vecchi nemici, il conte de saint-vire. È subito chiaro che la decisione del duca, non a caso soprannominato satana, di 'comprare' il ragazzo per farne il suo paggio non è frutto di tenera compassione. Ma gli sviluppi della storia non sono altrettanto chiari, e ben presto si resta affascinati dalla sottile intelligenza di avon, dall'impetuosità e coraggio di leon, dagli intrighi e misteri che a poco a poco vengono alla luce. Fuori commercio da anni, 'la pedina scambiata' è davvero un classico della classicissima georgette heyer.
Si tratta di un'antologia compilata a partire da tutte le sue raccolte selezionando il meglio. Il grottesco, l'horror, il comico, il pulp, il realismo estremo, la fantascienza, lo humor, tutti i registri di uno scrittore di romanzi e di racconti brevi, un bizzarro e incontrollabile incrocio tra mark twain e stephen king, jim thompson e ambrose bierce.
Hermux tantamoq è un topo per bene, che conduce una vita tranquilla e ordinata. Quando torna a casa dopo una giornata di lavoro nella sua bottega di orologiaio, si mette comodo e inizia a sfogliare il giornale. Un giorno però hermux trova nel giornale la fotografia di una cliente che al mattino gli ha portato a riparare un orologio da polso, una topolina dinamica e sbarazzina che non era più riuscito a levarsi dalla testa. La signorina perflinger nella foto del giornale era ritratta accanto a un aeroplano su una pista di atterraggio in mezzo alla giungla. Hermux non vede l'ora di rivederla. Chissà quando verrà a ritirare l'orologio.
Chi è il corsaro nero, celebre personaggio nato dalla magica penna di emilio salgari? Egli è esistito realmente? Questo breve saggio propone una nuova ipotesi sull'identità del conte di ventimiglia, indagando sia con strumenti convenzionali, fra pubblicazioni, carte d'archivio, ricerche storiche e geografiche, sia con metodi insoliti, fra numismatica, filatelia, araldica, simbologia e storia dell'arte. Sempre però muovendo dall'elemento centrale: la saga letteraria dei corsari delle antille.
'rime per le mani' è un libro ricco di illustrazioni e tante filastrocche adatte ai più piccoli. È una linea editoriale pensata pensando al bambino nelle sue tappe di crescita per giocare, ridere, conoscere, guardare. Per crescere insieme. È progettata da emanuela bussolati e antonella vincenzi. Età di lettura: da 1 anno.